Levata di scudi (e di lance) questa sera in Consiglio comunale a Como, dalle file della maggioranza della lista Rapinese Sindaco si sono infatti levate due voci che hanno voluto contestare le parole pronunciate nella precedente seduta dall’ex candidato sindaco, oggi consigliere di minoranza FdI, Giordano Molteni.
Il capogruppo Gianfranco Rossetti è stato netto: “Nell’ultima seduta in Consiglio, in sede di dichiarazione di voto, il consigliere Molteni ricordando come si votava a volte nella prima Repubblica e come invece sarebbe necessario che ogni consigliere votasse secondo coscienza, e non seguendo pedissequamente le indicazioni dei capigruppo, affermava con una certa ironia che “il gruppo del sindaco rapinese ha imparato presto la lezione uniformandosi al vecchio modus operandi””.
E ha aggiunto: “Ora, vorrei spiegare che prima di ogni documento, delibera, e susseguente, votazione il nostro gruppo ha lungamente e puntigliosamente discusso ed elaborato le risposte da dare alla luce anche delle osservazioni della minoranza che abbiamo ritenuto giusto recepire. Il Dup (Documento Unico di Programmazione, Ndr) che abbiamo licenziato è strettamente correlato al nostro programma, programma che non a caso è stato condiviso dai cittadini che ci hanno votato e ci hanno permesso di sedere in maggioranza qui in Consiglio. Il rispetto e la coerenza nei loro confronti ci guideranno quindi in ogni momento, nel perseguire con tenacia e determinazione la sua attuazione e il nostro voto non sarà condizionato da nessuna ingerenza o pressione esterna o peggio da cattive lezioni sul modo di votare”.
Poco prima era intervenuta introducendo il tema, e sempre dalla lista del sindaco, la consigliera Paola Tocchetti: “Vorrei fare alcune considerazione a nome mio e dei miei colleghi di maggioranza, nell’ultimo Consiglio, durante le dichiarazioni di voto, ci siamo sentiti dire che ci siamo adeguati a un vecchio stile di far politica, queste affermazioni ci hanno colpito, e devo dire anche offeso. E’ pur vero che per molti di noi questa è la prima esperienza politica, per me ad esempio, ma posso assicurarvi che tutti pensiamo con la nostra testa. La bellezza del nostro gruppo è proprio nell’essere eterogenei sotto tutti i punti di vista, diversa provenienza, diversa età, diversa scolarità, diversa esperienza politica e soprattutto diversa tendenza politica, ma uniti perché siamo innanzitutto cittadini con a cuore per prima cosa il bene di Como. Solo noi sappiamo quante discussioni diciamo così vivaci abbiamo avuto a ogni ora del giorno e della notte durante la preparazione del programma. Ogni singola virgola, frase, discussa, rivista, sistemata. Ore spese a discutere, noi, tutti, insieme, con le nostre teste diverse”.
Ha dunque concluso Tocchetti: “Quindi, siatene certi, abbiamo anche noi discussioni e divergenze ma il valore di questo gruppo di cittadini qualsiasi è che riusciamo sempre a trovare la soluzione che media le nostre divergenze e che ci permette di essere uniti, quando arriviamo in Consiglio comunale con grande rispetto della scelta fatta a giugno dai cittadini comaschi, noi siamo un sol uomo. Non ci vedrete discutere tra noi in aula, non avremo franchi tiratori. Il Dup che abbiamo approvato la scorsa settimana gemma dal nostro programma, sentirsi dire che non ha visione per il futuro e che non c’è cuore, bè, sono frasi che non condividiamo”.
Insomma due fortissime rivendicazioni, con la volontà di affermare la non supina adesione a una direzione ma la realtà di un dibattito-confronto costante all’interno della maggioranza.
2 Commenti
Interessante la prima presa di posizione del capogruppo Tocchetti. Soprattutto il passaggio: “… programma che non a caso è stato condiviso dai cittadini che ci hanno votato e ci hanno permesso di sedere in maggioranza qui in Consiglio”. La caratteristica dei primi mesi di Rapinese Sindaco è l’aver disatteso le promesse elettorali: la proroga di via del Doss; la piscina nei primi tre mesi di mandato; il ricovero invernale in via Borgovico; l’attenzione per gli impianti sportivi che poi sono stati chiusi gli scorsi mesi. Insomma, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Vedremo se come auspicava il Rapinese d’opposizione, protesteranno ai cancelli del termovalorizzatore quando partiranno i lavori della Terza linea. Sicuramente saranno coesi e faranno l’ennesima retromarcia che gli ordinerà il loro capetto. Alla fine, essere coesi non significa avere autonomia di giudizio…….anzi!
Forse sarebbe opportuno che i consiglieri di maggioranza tengano sempre a mente questi numeri:
Aventi diritto al voto a COMO, 72132
Voti al ballottaggio per Rapinese, 14067, pari perciò al 19,50174% degli aventi diritto al voto, ossia meno di uno su cinque dei cittadini comaschi hanno scelto Rapinese, certo, chi non va a votare a torto, ma deve essere comunque tenuto in considerazione quando si fanno perentorie ed improvvide affermazioni, c’è più del 80% dei comaschi che non vi ha scelto!