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Tamponi a scuola o a casa degli studenti. Ok alla mozione Astuti (Dem) in Consiglio regionale. Tutti i dettagli

Via libera questo pomeriggio in Consiglio regionale alla mozione (primo firmatario Samuele Astuti, Pd) che invita la Giunta lombarda a risolvere le criticità e le incongruenze tra le direttive ministeriali e le delibere regionali, anche al fine di uniformare i comportamenti su tutto il territorio nazionale.

In particolare si chiede di attivarsi affinché le Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) possano effettuare tamponi direttamente presso le scuole e a domicilio in caso di ragazzi che manifestino sintomi riconducibili al Covid, di prevedere l’attestazione di guarigione per le assenze di malattia a scuola di oltre 3 giorni e di rivedere la delibera del marzo scorso per chiarire le modalità di accesso agli ambulatori dei pediatri di libera scelta e per le visite domiciliari.

Nel dibattito sono intervenuti Marco Mariani (Lega), Michele Usuelli (+Europa/Radicali), Raffaele Erba (M5S), Matteo Piloni (PD), Manfredi Palmeri (Energie per l’Italia), Viviana Beccalossi (Misto), Franco Lucente (FdI), Elisabetta Strada (Lombardi Civici Europeisti), Massimo De Rosa (M5S) e il Sottosegretario Alan Rizzi.

Commenta Astuti: “Covid19 e scuola, ci sono novità: con 73 voti a favore su 74 è stata approvata la mozione di cui sono primo firmatario. Tra le altre cose abbiamo invitato Regione Lombardia ad utilizzare le Usca per effettuare tamponi e test rapidi (quando saranno disponibili) direttamente a scuola o a casa, evitando di esporre i bambini febbricitanti alle lunghe attese dei punti tampone”.

Respinta la  mozione presentata da Michele Usuelli (+Europa/Radicali) che chiedeva alla Giunta di predisporre il superamento della circolare che esclude la fornitura di vaccini alle strutture private accreditate, necessari a coprire il personale medico, infermieristico, sanitario e sociosanitario, come già avviene invece per i colleghi del sistema pubblico.

Il Consigliere, nel documento, spiegava che la circolare della Giunta regionale dello scorso 17 agosto ha dato disposizione alle strutture sanitarie private accreditate di provvedere autonomamente all’approvvigionamento del vaccino antinfluenzale per i propri operatori, “in contrasto con la prassi che ha sempre previsto che fosse la Regione stessa, attraverso le Ats, a fornire le adeguate dosi anche alle strutture private”.

L’Assessore al Welfare Giulio Gallera ha ribadito che Regione Lombardia “si è mossa, che i vaccini ci sono (circa 2,9 milioni), che i tempi sono giusti (le vaccinazioni vanno effettuate tra ottobre e novembre) e che verranno privilegiate le priorità: persone anziane, fragili, ospiti di RSA, bambini tra 6 mesi e 6 anni, medici e infermieri”.

“Nelle strutture private accreditate – ha sottolineato – la copertura spetta invece al datore di lavoro, ma purtroppo resta molto bassa la percentuale degli operatori sanitari che vengono sottoposti al vaccino”. Usuelli si è detto rammaricato per aver assistito a “un dibattito generale sui vaccini antinfluenzali e non specificatamente sulla questione sollevata nella mozione, manifestando così disinteresse verso i sanitari delle strutture private con conseguente rischio per i cittadini”.

Nel dibattito sono intervenuti i consiglieri Niccolò Carretta (Misto) Carmela Rozza (PD), Emanuele Monti (Lega), Simona Tironi (FI), Marco Fumagalli (M5S) e Marco Mariani (Lega).

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