Solo poche ore fa, in vista della chiusura dei dormitori cittadini, la manifestazione dei senzatetto davanti al Comune di Como.
VIDEO I senzatetto davanti al Comune: “Non sappiamo dove dormire, sindaco dove sei?”. Poi arriva Negretti: “Non finirete in strada”
Alle parole di Negretti hanno fatto seguito i forti dubbi di Caritas, con il direttore Roberto Bernasconi, e del presidente di Fondazione Cardinal Ferrari, Angelo palma.
“Dormitorio fino ad agosto? Senza risorse chiuderà lunedì, non ce la facciamo”. Dopo Negretti doccia gelata Bernasconi-Palma
Al momento la certezza è una, i dormitori chiuderanno l’8 giugno. Così arriva una lettera aperta dalle consigliere comunali Patrizia Lissi (Pd), Ada Mantovani (Misto), Barbara Minghetti (Svolta Civica). Promotrici con l’ex consigliera Patrizia Maesani della mozione, approvata nel luglio dello scorso anno, che isitituiva una struttura permanente in citta 7/7 h24.
Struttura che, per ora, è rimasta sulla carta consiliare. Ecco la missiva, la pubblichiamo integralmente:
Tra pochi giorni, dall’8 giugno, dopo la chiusura delle strutture per senza dimora della città, decine e decine di persone saranno lasciate per strada in un momento in cui l’emergenza
sanitaria è ancora una pericolosa realtà.Nonostante la gravità della situazione, ad oggi, il Comune non ha una soluzione pronta per fare fronte a queste nuove circostanze generate anche da una scarsa comunicazione tra amministrazione e Caritas, ma comunque collegate al problema cronico e irrisolto della grave marginalità in città.
In questo periodo di emergenza Coronavirus, l’amministrazione è intervenuta con una soluzione temporanea, allestendo nuovi spazi o prolungando i servizi per senzatetto già esistenti. Questo ha dimostrato che le soluzioni si possono trovare.
Purtroppo però nulla è stato fatto per affrontare la situazione per i mesi a venire e in maniera strutturale. Significa che l’interesse per il tema era solo legato all’emergenza sanitaria? O forse che manca la volontà di trovare un rimedio in un’ottica di gestione ordinaria della situazione?
Il problema non è certo nuovo e il tempo per affrontarlo in maniera risolutiva c’è stato.
Con una mozione sostenuta dalla stragrande maggioranza del consiglio comunale, un anno fa, abbiamo chiesto un dormitorio permanente che potesse aiutare proprio le persone che verranno lasciate in strada tra poche ore. Ma da allora nulla di concreto è stato fatto.
Torniamo quindi a chiedere all’amministrazione non solo un piano che permetta la prima accoglienza di chi vive in strada e la tutela della salute pubblica (tema assai sentito in questo periodo).
Domandiamo anche una strategia di lungo termine che favorisca il reinserimento di queste persone nella società. Senza questo tipo di visione sarà impossibile arrivare a una vera soluzione della questione dei senzatetto a Como.
Patrizia Lissi
Ada Mantovani
Barbara Minghetti
In queste ore è intervenuta anche Rifondazione Comunista:
Questo tira e molla del Comune di #Como sul prorogare o meno le aperture dei dormitori sulla pelle di chi non ha un tetto è una vergogna sociale. Lo ripetiamo da anni: la città deve aprire dei dormitori permanenti utilizzando i molteplici immobili sfitti di proprietà comunale.
Non si gioca al ribasso con la dignità delle persone promettendo proroghe, più o meno attuate, della possibilità di utilizzare dei “tetti a tempo determinato”.
Il Comune si occupi della cittadinanza #tutta!Si aprano finalmente a Como dei dormitori permanenti per far fronte all’emergenza abitativa.
#emergenzaabitativa #dirittoallacasa