I contenuti del nuovo Dpcm, tra anticipazioni del fine settimana e quanto riferito dal premier, Giuseppe Conte, oggi a Camera e Senato, sono abbastanza delineati.
Alcune misure non sono nuove per la Lombardia.
Ne abbiamo parlato ampiamente, qui:
Nel pomeriggio poi si è svolto l’annunciato vertice tra il governatore Attilio Fontana, il presidente di Anci Lombardia (e sindaco di Tremezzina), Mauro Guerra, e i sindaci di capoluogo.
In attesa della versione finale del Dpcm, attesa per mercoledì al massimo, è stato analizzato quanto appreso fino a ora: “Nell’incontro di oggi – spiega Guerra – abbiamo registrato le dichiarazioni del Presidente Conte al Parlamento e i contenuti del confronto di questi giorni tra Governo e Regioni”.
Il nuovo Dpcm, aggiunge: “Dovrebbe contenere per l’intero territorio nazionale misure già attuate in Lombardia, oltre ad alcune misure più restrittive, quali l’anticipazione dell’orario serale di limitazione della circolazione delle persone (si parla delle 21 ma non è ancora ufficiale, Ndr), la riduzione al 50% della capienza massima dei mezzi del trasporto pubblico, la chiusura di musei e mostre, oltre alla limitazione della mobilità interregionale“.
Si pone poi la questione delle “tre aree” definite oggi da Conte in modo, va detto, piuttosto sibillino. In sostanza si tratta di tre (qualcuno dice quattro) scenari di gravità che farebbero scattare ulteriori restrizioni su base regionale determinata dalla gravità del contagio. Scenari che scatterebbero con ordinanza del Ministero della Salute.
Dice Guerra: “Non appena definite compiutamente queste misure generali del Dpcm, in relazione alla valutazione della situazione aggiornata della Lombardia sulla base dei parametri e indicatori che differenziano le condizioni di rischio delle singole Regioni, si avvierà subito il confronto tra Regione e Ministro della Salute per definire ulteriori misure restrittive da applicarsi alla nostra Regione. Misure graduali, che non sono il lockdown di marzo, e rispetto alle quali ci confronteremo con Regione contestualmente all’emanazione del Dpcm. E misure alle quali chiediamo che vengano automaticamente e immediatamente agganciati i ristori per le attività penalizzate”.
“Nel contempo, oltre che sulle misure restrittive, continuiamo – conclude – il confronto con Regione sull’altro fronte sul quale è indispensabile agire, costituito dal rafforzamento e sostegno alle attività della sanità territoriale, anche per la tenuta del sistema ospedaliero: tamponi rapidi, tracciamento, rapporto con medici di medicina generale e impiego infermieri di comunità, Usca, Covid-hotel, vaccinazioni antinfluenzali. Occorre costruire un equilibrio sempre più efficace tra le diverse misure restrittive e quelle di contrasto e contenimento sul piano sanitario.
DELL’INCONTRO HA PARLATO, IN UNA NOTA, ANCHE IL PRESIDENTE FONTANA
“Una riunione interlocutoria. Le parti, infatti, si sono lasciate con l’accordo di aggiornarsi in tempi rapidi, non appena saranno formalizzati i nuovi provvedimenti del Governo. Prima di allora sarebbe infatti impossibile prendere ogni tipo di decisione”.
Lo comunica, in una Nota, Regione Lombardia nella quale si spiega che “il presidente Attilio Fontana ha relazionato l’UPL l’Anci e i sindaci dei capoluogo di Provincia sull’esito dell’incontro avvenuto questa mattina con il Governo e ha illustrato l’evoluzione della curva epidemiologica in Lombardia”.
“Il governatore – prosegue la Nota – ha fatto presente ai sindaci che alcune delle eventuali nuove restrizioni annunciate dal presidente del Consiglio sono già in vigore in Lombardia, come il 100% della didattica a distanza nelle scuole superiori, la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica e la limitazione oraria degli spostamenti”.
“Il presidente Fontana – si legge a – ha quindi spiegato che, secondo quanto riferito dal Governo, verrebbero previste eventuali ‘fasce’ all’interno delle quali potrebbero essere applicate ulteriori misure restrittive graduali da concordare tra Governo e Regioni”.
“Un modello che non coincide con quanto richiesto dalla Conferenza delle Regioni secondo cui non bisognava differenziare i provvedimenti tra territori e territori, ma agire con scelte di carattere nazionale. Richiesta, questa, a oggi, non accolta dall’Esecutivo”.
Infine Fontana “ha riferito di avere, ancora una volta, sollecitato il Governo a garantire ristori concreti e adeguati per le categorie interessate da nuove restrizioni”.
Covid – 733 casi a Como (con 15mila tamponi in meno) e 5.278 in Lombardia. Altri 46 decessi
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Ok articolo completo e corredato di tutti i numeri distinti per situazione specifica