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Dpcm, nuove ipotesi: coprifuoco per tutti alle 21 e didattica a distanza dalla seconda media

Articolo in aggiornamento: le decisioni del Governo e il nuovo Dpcm porteranno nuove restrizioni in chiave anti-contagio. Ovviamente la voce degli Enti Locali è parte integrante della discussione in corso.

EDIT 12.50

Alcuni dei provvedimenti annunciati da Conte sono già effettivi in Lombardia. In vista del Dpcm, che sarà firmato entro mercoledì, il premier ha annunciato:

  • riduzione della capienza del trasporto pubblico al 50%
  • didattica a distanza per le superiori al 100%
  • centri commerciali chiusi nei festivi e prefestivi (con eccezioni come alimentare, cura della persona, tabacchi, etc)
  • chiusura musei e esposizioni
  • chiusura sale scommesse, gioco e bingo
  • limiti della circolazione la sera a “tarda serata” (al momento non è dato un orario, in Lombardia il coprifuoco è in vigore dalle 23 mentre bar e ristoranti chiudono alle 18)
  • misure specifiche per le regioni, con tre scenari di gravità progressiva definiti da ordinanze del ministero della Salute
  • divieto di spostamento da e per le regioni in situazione critica

2 novembre – EDIT 11.50, IL PREMIER RIFERISCE IN AULA

Dpcm, Conte: “Riduzione 50% trasporto pubblico, stop spostamenti tra zone a rischio. Restrizioni diverse tra regioni”

EDIT – 23.20

Nuove ipotesi sul tavolo. Il confronto del Governo sul fronte Covid si orienta ancora verso misure ulteriormente restrittive ma diverse dal lockdown. In queste ore si parla di coprifuoco alle 21, quindi non alle 18, e di didattica a distanza a partire dalla seconda media per le regioni più a rischio. Per le altre sarebbero ipotizzate misure più leggere.

Il Comitato Tecnico Scientifico starebbe spingendo per un coprifuoco alle 18.

Si parla anche di un generico freno alla mobilità, da capire.

Ancora non è chiaro se il Dpcm sarà presentato domani o martedì. Sicuramente non oltre.

EDIT – 21.39

Come anticipato dal ministro Speranza il nuovo Dpcm andrà, probabilmente, a martedì. Oltre all’ipotesi coprifuoco alle 18 o, in alternativa zone rosse spot, alla chiusura dei centri commerciali non alimentari nei fine settimana (già effettiva in Lombardia), alla Dad per le superiori (anche questa già decisa in regione) e a limitazioni di movimento per gli over 70 si aggiunge la chiusura ipotizzata dei musei.

Detto questo non vi è ancora uniformità di vedure in Consiglio dei ministri.

EDIT – 21.29

“Alla luce degli incontri tra Governo e Regioni domani pomeriggio, con il Presidente Fontana, i Sindaci dei Comuni capoluogo, e il Presidente UPL, considereremo i dati di questi giorni, gli scenari che si delineano e le valutazioni dei comitati tecnico scientifici, nazionale e regionale, le indispensabili e urgenti misure ed iniziative in discussione. Lo faremo, da parte di Anci, tenendo ferma la massima volontà di leale cooperazione e di assunzione condivisa di responsabilità e di decisioni tra i diversi livelli istituzionali e di solidarietà tra i territori e le comunità. Solo con questo spirito e questa condivisione di fondo sarà possibile mettere in campo scelte e iniziative in grado di contrastare efficacemente l’evoluzione dell’epidemia, sostenere il sistema sanitario, ridurre il più possibile e ristorare l’impatto economico e sociale, e soprattutto inviare ai cittadini un messaggio di impegno e responsabilità collettiva, indispensabile in questa fase come non mai. Come ci ha ricordato oggi, ancora una volta, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.

Così il Presidente di Anci Lombardia, Mauro Guerra, alla vigilia dell’incontro Regione, Province e Comuni che si terrà domani a Milano.

Covid – Indice Rt oltre soglia 2 in Lombardia. Le restrizioni bastano? Vertice urgente Fontana, Guerra e sindaci lunedì

EDIT – 20.35

“Servono misure nazionali”, lo ha detto Giulio Gallera, assessore regionale al Welfare, ospite di Fabio Fazio a Che Tempo Che Fa

EDIT – 20.19

Visioni diametralmente opposte. Regioni diverse, Lombardia e Veneto, stesso partito, la Lega.
Da un lato Attilio Fontana che, nell’ambito delle trattative in corso con il Governo ha detto con chiarezza che il lockdown è “l’unica misura che si è dimostrata efficace. Possiamo andare avanti anche con altre decisioni ma se gli esperti dicono che l’unica alternativa è il lockdown, facciamolo. Ma non solo a Milano, perché se fermiamo il capoluogo, fermiamo la regione”.

Di parere diverso Luca Zaia secondo cui: “Il Lockdown totale non serve, in Veneto la maggior parte dei positivi è asintomatica e il sistema sanitario sotto controllo. Servono misure nazionali ma poi alle regioni la possibilità di attuare restrizioni ulteriori”.

EDIT – 18.50

L’unica alternativa al coprifuoco alle 18 sono le zone rosse, cioè lockdown localizzati. Ma i governatori frenano, poiché significherebbe un’assunzione esclusiva di responsabilità soprattutto nel caso delle città metropolitane, che significa intervenire su milioni di persone.

EDIT – 18.04

Il nuovo Dpcm potrebbe arrivare entro 48 ore, quindi non necessariamente domani. Lo ha fatto sapere il ministro della Salute, Roberto Speranza. Come noto si discute anche della chiusura dei centri commerciali – non alimentari – nei fine settimana e della Dad per le superiori, provvedimenti che in Lombardia sono già in vigore con le ordinanze Fontana.

EDIT – 16.17

Sempre nell’ottica di non arrivare a un lockdown totale si sta concretamente delineando un’ipotesi. E’ in discussione l’idea di istituire un coprifuoco generale alle 18. Ancora sul tavolo la riduzione delle uscite per over 70 e il divieto di spostarsi tra regioni.

EDIT – 14.23

Fontana: “Covid, servono provvedimenti uniformi in tutto il Paese. I cittadini sono già disorientati”

EDIT – 1 NOVEMBRE, 12.31

E’ in corso il vertice tra Governo e Enti Locali. Si discute l’ipotesi delle chiusure spot ma ci sarebbe anche, in parallelo, l’ipotesi di un provvedimento nazionale poiché alcuni pensano non sia controllabile un Paese con ordinanze diverse per ogni regione.

Lombardia, Piemonte e Liguria concordano nella richiesta di una riduzione per gli ultrasettantenni.

Covid – 475 positivi a Como, la metà di ieri con gli stessi tamponi. 8.919 in Lombardia. Le Rianimazioni sfiorano quota 400 ricoveri

Secondo quanto si apprende sono in fase di composizione documenti che contemplano scenari diversi ma è certo che dove l’indice Rt supera l1′,5 (Lombardia oltre il 2) saranno necessarie decisioni molto stringenti.

Il nuovo Dpcm è atteso per domani. Conte parlerà alla Camera alle 12 e al Senato alle 17.

31 OTTOBRE, 19.30

Si compone la fisionomia del prossimo, e molto vicino, Dpcm Conte.

L’accelerazione dei contagi, unitamente alla volontà di non chiudere l’intero Paese, spinge il Governo e il Cts a nuove e più stringenti misure.

Dovrebbero essere varate già lunedì, 2 novembre.

In fase di definizione una stretta (con ordinanze mirate) che porterà a zone rosse, cioè a stop localizzati. Tra le ipotesi la chiusura la limitazione degli orari per centri commerciali, negozi ealtre attività, oltre al divieto di spostamento tra Regioni.

Covid – Lockdown mirati possibili. Riunione urgente Governo-Cts alle 18

Insomma, il premier non intende attendere la scadenza del precedente decreto e, consultati gli esperti, ragiona già su nuove regole. I lockdown mirati potrebbero, ma vedremo l’evoluzione delle prossime ore, toccare le zone più colpite e dunque i grandi centri, come Milano, Torino, Genova e Napoli, aree metropolitane comprese.

Difficile al momento prevedere cosa accadrà ai piccoli capoluoghi.

C’è da dire che province come quella di Como stanno comunque registrando crescite esponenziali:

Covid – 475 positivi a Como, la metà di ieri con gli stessi tamponi. 8.919 in Lombardia. Le Rianimazioni sfiorano quota 400 ricoveri

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8 Commenti

  1. Ho settantacinque anni, lavoro, mangio e bevo e credo che nella malaugurata ipotesi ventilata di una chiusura agli ultrasettantenni sarò pronto a denunciare il governo per sequestro di persona!

  2. Par veramente che i politici tutti abbiano “fumato” il cervello.
    Abbiamo un sistema incapace ed inetto.
    Gli ultra 70enni dovrebbero trasformarsi in semplici ultras… ne hanno il potere con l’uso del voto.

  3. Ricorda un pò l’insegna sui campi di sterminio: “Il lavoro rende liberi”, infatti Toti ha indicato negli ultra 70enni quelle persone che sono fragili e che non producono più PIL, a che fare vanno in giro?
    Mala tempora currunt per costoro!

  4. E’ fondamentale mantenere aperte le scuole, almeno fino alle elementari.
    In questo modo i bambini più piccoli non vengono privati di un’esperienza di formazione e socializzazione, i genitori possono lavorare e i nonni sono “protetti” da potenziali contagi famigliari, almeno quelli che non convivono con figli e nipoti.
    Non è certo la soluzione perfetta, ma un tentativo di riduzione del danno.

  5. DICONO CHE GLI ULTRASETTANTENNI SARANNO FARTI MARCIARE, IN FILA DI DUE DAL GOVERNATORE TOTTI,MELONI E SALVNI E RICHIUSI IN CAPANNONI,,VISTA LA IGNORANZA MEGLIO SE LEGGONO L’ART 3 DELLA COSTITUZIONE CHE NON PERMETTE LA DISCRIMINAZIONE, TRA PERSONE..POI NON SANNO CHE L’ITALIA HA REGIME DEMOCRATICO E NON DITTATORIALE..CCHE VERGOGNA, CHE PROPOSTA CONTRO LA DIGNITA DELLE PERSONE PERSIONATE,,!!! DA BUTTARE NELLA PATTUMIERA..

  6. No, gli ultrasettantenni non sono gli untori, sono la categoria più fragile.
    Sono la quasi totalità dei ricoverati in terapia intensiva e dei morti.
    Se si vuole evitare che il sistema sanitario collassi (come successo in Lombardia a marzo) bisogna cercare di preservarli il più possibile dal rischio di contagio.
    Le modalità sono diverse, ognuna con i suoi contraccolpi.

    1. Esatto, ma sono anche quelli che accudiscono i nipoti, i quali la sera tornano a casa dei genitori che sono usciti per lavoro, spesa, ecc…quindi che senso ha non farli uscire se poi il contagio avviene in famiglia?

  7. Gli ultrasettantenni sarebbero gli “untori” ? Quelli che se ne fottono delle mascherine e del distanziamento sulle panchine aj parchi? Ma cosa fuma questa gente?…

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