Solo poche ore fa i numeri diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, circa i decessi nelle Rsa lombarde (tra Covid e sintomi simil influenzali associabili all’epidemia) hanno sollevato un polverone.
Rsa, i numeri campione dell’Iss. Lombardia shock: “Morti confermati Covid e con sintomi simil influenzali sono il 51,3%”
Poche ore fa, su Repubblica.it, il governatore Attilio Fontana ha di fatto puntato il dito: “L’utilizzo di quelle case di riposo per i malati Covid è responsabilità dell’Ats“.
Di tutt’altro avviso la deputata comasca dem, Chiara Braga che con la collega d’opposto versante (Lega), Alessandra Locatelli, si è incontrata e scontrata sulla questione. Se per la prima la gestione lombarda delle Rsa è “agghiacciante”, per la seconda la responsabilità è del governo Conte che “se ne lava le mani”.
L’intervista.
5 Commenti
La sanità è competenza esclusivamente regionale, la Lombardia è in prima fila a chiedere indipendenza e federalismo e alla prima difficoltà “la colpa è del Governo”?
Decidetevi..
Solita caciara politica, i dispositivi di protezione li dovevano dare i datori di lavoro, lo hanno fatto? Questi Enti prendono dei fondi pubblici ed in più fanno pagare cifre esorbitanti per gli ospiti, al posto di guardare la politica , forse , bisognerebbe guarda le R.s.a., in sta storia Regione Lombardia ha fatto un delibera scritta anche bene, magari doveva pensare prima di poter disporre che i pazienti Covid in dimissione venissero messi nelle R.s.a., ma specifica molto bene i requisiti, se gli Enti gestori li hanno presi penso che la responsabilità sia la loro, sarebbe un’aggravante se non hanno messo a disposizione i DPI sempre i gestori e se non hanno isolato i pazienti (perchè magari taluni avevano i sintomi influenzali tali da far presuppore perlomeno il dubbio di Covid), di fatto si cerca uno scaricabarilismo da sopra a sotto senza alcun ritegno per i degenti, per i dipendenti e per le famiglie.Se io lacio un mio caro in una R.s.a. la responsabilità è di chi gestisce la struttura, altrimenti…..
È il momento in cui la confusione regna sovrana. Dopo lo sbigottimento iniziale, i politici hanno rialzato la testa, non certo per un’azione comune ma per pararsi le spalle da presenti e future accuse e , cosa ancora più triste, cercare di tenersi buoni i loro target elettorali. E allora chi non ha chiuso ora vuole mantenere la chiusura, chi voleva chiudere ora chiede di aprire; allora quello là dice che siamo pronti ma sotto sotto spera che a Roma dicano no, per poi accusarli di essere loro a frenare la doverosa ripresa, quello giù se si apre chiude le frontiere del suo regno, questo qui partiam se però no, non devo dirlo io….e la scienza? E la Cina? Semplice, hanno detto che in presenza di contagi (il famoso Ro sotto un certo numero) non si apre. Elementare,no? Tanto facile che non occorrono i politici.
Deputata Locatelli , cambi lo slogan.
Chi è al governo in Lombardia ?
Chi si vanta che sia la regione più efficente e meglio amministrata d’Europa ?
Chi in Lombardia da 20 anni (e più) ha distrutto il servizio sanitario a solo vantaggio dei privati ?
Perché scontrarsi e non condividere le idee e proposte che possano aiutare il popolo! Non vi rendete conto che dei vs litigi e la continua ricerca di colpe non ci portano da nessuna parte! Collaborate invece di scontrarvi secondo logiche politiche!