E’ nato un nuovo corpo-a-corpo politico (a distanza) tra Como e Roma. Ricorda un po’ la marcatura stretta di Claudio Gentile a Maradona, con tutte le infinite differenze che è inutile sottolineare: si va per metafore.
I duellanti sono il leader della Lega e il deputato lariano dei Cinque Stelle, Giovanni Currò. Un primo esempio si era avuto poco prima di Natale.
Ora ne arriva un secondo, originato dalla foto di Matteo Salvini sul lungolago di Como di pochi giorni fa.
Currò entra nuovamente in tackle sull’affermazione del leader leghista secondo cui “grazie agli oltre 12 milioni stanziati da Regione Lombardia, entro primavera dell’anno prossimo il Lago di Como verrà restituito ai comaschi”.
“Un’affermazione che fa storcere il naso – ribatte il deputato pentastellato – quando ci si ricorda che sono più di 30 anni che la città di Como aspetta questo provvedimento, e che i numerosi ritardi sono stati causati dalla malagestione delle precedenti amministrazioni del Carroccio”.
“La storia del cantiere delle paratie è ormai lunga 30 anni – ha aggiunto Currò – e vede 35 milioni già spesi. Ora, con ben 10 anni di ritardo e altri 12 milioni investiti per riprendere i lavori speriamo di poter concludere questo infinito cantiere che ha sfregiato la splendida immagine splendida della città di Como a causa delle smanie e dell’immobilismo delle precedenti amministrazioni”.
Il parlamentare comasco ha poi voluto concludere tornando sul tema sempre caldo dell’ex San Francesco: “Voglio ricordare inoltre al ‘Capitano’ che a Como la sua giunta continua a negare un rifugio ai senzatetto, i quali continuano a dormire per strada al freddo. Passato Natale ha già smesso di aiutarli?”.