La presidente della Provincia, Maria Rita Livio (Pd), candidata anche alle elezioni regionali, ci aveva provato con un altro aspirante al seggio milanese, il leghista Giovanni Rusconi. Aveva proposto, Livio, un confronto su passato, presente e futuro di Pedemontana e Tangenziale di Como, da organizzarsi in un Comune simbolo dei problemi ma anche delle opportunità dell’opera, Grandate. Né Rusconi, né la Lega hanno però risposto, lasciando cadere a terra il guanto di sfida.
Oggi, sempre dal Pd, ci riprova Chiara Braga, deputata uscente e ricandidata sia all’uninominale sia al secondo posto del listino proporzionale nel collegio di Como per la Camera.
“Siamo nel pieno della campagna elettorale – scrive Braga in un comunicato ufficiale – Ogni giorno incontro i miei concittadini a Como e in giro per il territorio provinciale. Parliamo dei problemi reali, delle cose fatte e delle cose da fare. In molti sono frastornati dalla propaganda e dalle falsità; in tanti però, chiedono informazioni dimostrando di essere a conoscenza della politica e della mia attività di parlamentare comasca, del mio ruolo di Presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie. In tutti questi miei incontri però non sono mai riuscita a vedere o sapere della presenza dei candidati degli altri partiti nel Collegio uninominale di Como. Dove sono? E soprattutto, cosa sanno di Como e dei nostri problemi? Voglio invitarli a un confronto su questo”. Tra i nomi più noti al pubblico del collegio uninominale di Como ci sono, ovviamente tra gli altri, Laura Ravetto (candidata uninominale Forza Italia), Sergio Gaddi (proporzionale Forza Italia), Alessio Butti (FdI, secondo nel listino), Eugenio Zoffili e Alessandra Locatelli (entrambi nel listino proporzionale per Lega), Elisa Nicotra (uninominale Cinque Stelle), oltre a tutti gli altri leggibili cliccando sul fac simile della scheda specifica.
Un tema reale, in effetti, quello dei mancati confronti, un po’ per il vasto numeri di paracadutati forse senza troppa confidenza con temi anche locali, un po’ per l’enorme superpotere annesso ai social network dai candidati, e un po’ per l’atavica preferenza degli stessi per le riunioni con i soliti 70 figuranti di fiducia.
“È mancata la possibilità per i cittadini comaschi di valutare le diverse posizioni e la competenza dei candidati che si propongono di rappresentare Como in Parlamento – conclude Braga – Sono disponibile a un incontro pubblico e invito quindi i partiti a organizzarlo”.