Ok la novità Barbara Minghetti che ha (finalmente) scosso il centrosinistra e, in generale, ha creato qualche sobbalzo un po’ su tutto lo scenario comasco verso le elezioni 2022. Ma il centrodestra che fa?
Per ora, incassa e medita. Senza scomporsi troppo, a dire il vero. Anzi, nello stesso giorno in cui l’opposto schieramento si prende gli onori delle cronache con la numero uno del Teatro Sociale che si lancia nella contesa per Palazzo Cernezzi, dal fronte Lega-Fratelli d’Italia-Forza Italia giunge un segnale importante probabilmente anche verso la primavera prossima. Ovvero, la ritrovata unità per le elezioni provinciali, segnale che dà un po’ la sensazione di un destino comune anche in prospettiva capoluogo.
Da qui a dire, però, che anche la triade centro-destrorsa abbia trovato il nome su cui puntare per la sfida al Comune di Como, beh, il passo è lungo.
A oggi, di fatto, l’unico nome reale, concreto e formalmente su piazza è quello lanciato da Fratelli d’Italia: Stefano Molinari, il coordinatore provinciale del partito. E – questa è forse la novità più interessante – se è vero che il diretto interessato, finora, è sempre stato il primo a confermare la disponibilità a correre come sindaco, è altresì certo che non è mai mancata la consapevolezza che un eventuale altro nome gradito a tutto il centrodestra potrebbe determinarne un passo di lato, più che un passo indietro.
Almeno negli ultimi due giorni, però – fatta salva la granitica insistenza della Lega, o almeno di Alessandra Locatelli, sull’ipotesi molto poco quotata di un Landriscina bis – quel famoso nome alternativo e soprattutto condiviso non è affatto emerso. Dunque, anche calcolando che altre città comasche di primo piano, vedi Cantù e Erba, portano targhette rispettivamene di Lega e Forza Italia, non è da escludere che l’andare del tempo e la convinzione stessa di Fratelli d’Italia – anche a Roma – di puntare decisamente su Molinari, cresca fino diventare un’opzione più che seria.
A meno che – ecco una delle variabili emerse più di recente – in realtà la partita per Palazzo Cernezzi non finisca per allargarsi arrivando a coinvolgere direttamente anche Erba, che andrà al voto assieme al capoluogo. Qui il bis di Veronica Airoldi (quota Forza Italia) fino a oggi è sempre sembrato difficilmente scalfibile. Difficilmente, non escluso del tutto.
Qualche vocina beninformata, infatti, ipotizza che alla fine si possa materializzare una nuova mappa politica nel centrodestra comasco, con Erba destinata a un candidato sindaco di Fratelli d’Italia e Como a quel punto – se la Lega non sapesse andare oltre la proposta di Landriscina bis – pronta a diventare territorio aperto a un nominativo di Forza Italia, ovviamente a patto che sia gradito all’intera coalizione. E quel nome, riportano sempre gli stessi sussurri, potrebbe essere davvero l’attuale assessore alla Cultura e al Turismo Livia Cioffi, benché appena rieletta prima cittadina a Veleso.
3 Commenti
Se il centrosinistra discute tra Minghetti e Bartolich, il centrodestra pone come alternativa Molinari e Cioffi?!? È comprensibile che la Lega preferisce puntare su un Landriscina bis. Non mi presenterei mai alle primarie del centrodestra ma tra i tre non c’è partita. Abbiamo avuto cinque anni di problemi ma sarebbero nulla rispetto a quelli con il pilota del gommone “Veleso” ai comandi del transatlantico “Como” oppure con il furiere di Fratelli d’Italia nei panni del colonnello. Fare il Sindaco a Como non è una scampagnata e, francamente, c’era da aspettarsi qualcosa di meglio per chi degli ultimi 30anni ne ha governati 25, ma Landriscina docet, il meglio è sempre relativo!
Cioffi? E chi è?
Nulla di più facile nell’odierno “mercato della politica” dove tutti sono pronti a cambiare casacca una o più volte, sempre nel sacro interesse dei cittadini e non del loro, La signora Airoldi quindi potrebbe ritornare alla “casa del nonno” ed essere ricandidata ad Erba per FDI cosa che accontenterebbe anche lo “statiata di Barni” che potrebbe incoronare a candidato sindaco di Como la sua “discepola”…….