Chi abbia convocato chi non è cosa ricostruibile. D’altronde nessuno si fa convocare in politica.
Ma nemmeno declinandola a un più diplomatico chi abbia invitato chi si riesce a capire come sia andata.
Fa niente. Perché, in silenzio, tra i corridoi vuoti di un Cernezzi nel clima di festa tra Natale e Capodanno, il vertice tanto atteso c’è stato.
Dopo oltre un anno di tiri mancini, veti incrociati, sgambettuzzi e dispetti ecco che Forza Italia e sindaco hanno fatto una primissima, se non addirittura pre-preliminare, prova di dialogo. PROVA, sia chiaro.
Utile, quantomeno in teoria, anche alla luce del vertice di maggioranza saltato di cui davamo ampia anticipazione il sei dicembre:
Astutissimo lui: tra programma e panettone Landriscina chiama la maggioranza al congressone
Un provvidenziale Berlusconi a Milano, slitta il super vertice di Landriscina (e FI respira)
Probabilmente agghindati con baffi finti, parrucche e felpe cappuccio-munite gli azzurri Enrico Cenetiempo, capogruppo in Consiglio, e Mauro Caprani, commissario provinciale e cittadino, hanno incontrato in gran segreto Mario Landriscina e la fedelissimissima Elena Negretti, assessore alla Sicurezza e al Personale.
Questo è il dato sicuro.
Il resto si fa più sfumato, gli uccellini del Palazzo sanno e non sanno, più plausibilmente non dicono. Certo, tra i punti all’ordine del giorno possiamo ipotizzarne – senza troppi grovigli arditi – qualcuno.
Tipo il rientro in giunta dopo il traumatico addio del novembre 2018 con Amelia Locatelli e Francesco Pettignano dimissionari. Il secondo, è noto, con colpo di reni da acrobata consumato è rientrato poi, nel giro di tre ore, vestendo la maglia degli amici-ritrovati: Fratelli d’Italia. E’ storia.
Qualche alleato malevolo da tempo dice: “Perché devono rientrare? Hanno già i loro assessori”.
La tesi, ma si tratta di pura malizia cencelliana, è accreditare (del tutto arbitrariamente) Marco Galli, Civica Insieme, e Carola Gentilini, nomina diretta del sindaco, tra i berlusconiani.
Più un’attribuzione (utile al dibattito) di vaghe intenzioni e adesioni politiche non chiare ai due assessori che una teoria supportata da fatti.
Giochi di potere, sofismi.
Fatto sta che, cristallizzando l’oggi, Forza Italia pare inossidabile: non si torna indietro, nessuno vuole andare a Canossa. E perché stanno in maggioranza, allora? Bella domanda: uscire in via definitiva significa mandare tutti a casa e fine del mandato landrisciniano. Ergo: cerchio-botte. Schema classico.
Altro punto discusso, la fine della faida permanente. Landriscina, non senza qualche ragione, avrebbe manifestato un chiarissimo disappunto, quando non palese rabbia, per l’atteggiamento discolo degli alleati forzisti.
Due esempi su tutti: l’affossamento della Stazione Unica Appaltante (un lavoro portato in aula da Negretti) e il niet al nuovo Regolamento di Polizia Urbana (altro documento, guardacaso, siglato Negretti che però in quell’occasione con abile trattativa, soddisfacente ambo le parti, ha stretto una super-provvisoria alleanza con Alessandro Rapinese e portato a casa il voto).
Risultato? Sembra nessuno, solo una sostanziale presa d’atto delle cose. Si resta separati in casa, nessuna intenzione di divorziare ma a ciascuno uno scomparto del frigo, turni per la doccia e letti rigorosamente distanziati.
Ci hanno provato, dopo mesi di silenzio. Bisogna dar loro atto. Ma dire che sia andata bene, ecco, no.
Il prossimo Consiglio (al netto dei super-tarli-ciccioni che infestano la rinnovata sala storica del Consiglio) è fissato per il 20 gennaio.
E tutto sarà.
Esattamente come prima.
Sembra.
Un commento
Bè… il volpone Cenetiempo non fa nulla per nulla.. e non ha ancora capito che nulla porterà a casa e deve solo ringraziare il suo amico Caprani Mauro.
Il quale amichetto Caprani ovunque è andato ha solo fatto casini e portato a casa la polevere, vedasi Cantù con assessori alle varie ed eventuali, basta parlare con gli assessori di Cantù per capire come sono felici di quello che il caprani ha portato a casa. Soprattutto un assessore mooooooltooo amico, si fa per dire del Caprani.
Continuate pure a pensare che avete in mano il pallino e che il sindaco non sia un politico, tanto a casa non volete andare e questo lo ha detto il vostro capo regionale, quindi state lì a fare le marionette del caprani che vi manovra per fatti che interessano solo loro.
N.B. L’assessore negretti è molto più amica del Caprani che del sindaco… svegliatevi che è ora.