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Fermi, parla il (quasi) presidente: “Non sono stato tradito, è una grande opportunità”

Così doveva andare. Così è andata. Il comasco Alessandro Fermi planato in consiglio Regionale con 8.657 preferenze, dato per assessore un minuto prima e un minuto dopo le elezioni, si avvia verso l’elezione, il prossimo 5 aprile, a Presidente del consiglio regionale. Dopo giorni di trattative tra vertici di partito, coordinamenti e coordinatori, telefonate incrociate tra Roma, via Bellerio, Arcore e Milano il dado è stato tratto. Non è un mistero: Fermi non avrebbe affatto sgradito le deleghe al Turismo e alle Attività Produttive nell’esecutivo Fontana, materie peraltro di purissima vocazione lariana.
Intanto il leghista comasco Fabrizio Turba, come abbiamo raccontato oggi e come da previsioni, è entrato in giunta in qualità di sottosegretario con delega ai rapporti con il Consiglio.

In casa Fermi, questa sera, sembra soffiare aria serena. D’altronde un presidente, un quasi-presidente, deve essere sempre istituzionale, britannico e, non di rado, laicamente democristiano.

Deluso?

No, deluso no. Al netto di quello che dovrebbe essere l’esito del voto di giovedì prossimo non posso davvero essere deluso

Sicurosicuro? Un mese fa parlavamo di deleghe

Ho riflettuto molto in questi giorni. Il ruolo di presidente è anche superiore a un assessorato di secondo piano. E’ vero, all’inizio ho ragionato sulla giunta perché sentivo da parte del territorio un grande desiderio di rappresentanza, dopo 13 anni senza assessore. Lo dico al di là delle velleità personali. Certo l’attesa era anche mia ma davvero derivava molto dai bisogni locali. Mi ha molto lusingato la stima espressa anche da membri della società civile, delle associazioni, addirittura, come avete raccontato, da parte di esponenti di un partito (il Pd, Ndr) che oggi siede all’opposizione in Regione. E’ una bella soddisfazione.

Perché parla di assessorato di secondo piano?

Ci sono deleghe forti  in Lombardia come Sanità e Infrastrutture e Trasporti, ecco ho sempre messo sullo stesso piano le Attività Produttive e il Turismo. Con una giunta salita da 14 a 16 assessori le due competenze sono state spacchettate. Valutavo interessante l’accoppiata perché tagliata su Como

Le hanno offerto una delle due deleghe?

No. Ma credetemi mi sentivo davvero più mandatario che in cerca di un opportunità

Dai, resta un peccato, sia sincero

Non lo so. In queste settimane ho approfondito il ruolo di presidente. E’ la seconda carica istituzionale della Regione. Se esercitata nel pieno delle funzioni e con intelligenza può essere ancor più determinante di un assessorato. Cosa che mi ha confermato il presidente uscente Cattaneo

Che oggi però torna a fare l’assessore

E lo era già stato. In questi cinque anni mi ha raccontato di aver scoperto e esercitato tutta l’importanza di una carica che deve essere gestita con capacità. E’ un ruolo di prestigio e rilevanza. Mi metterà in gioco, sarà stimolante e credo abbia enormi potenzialità di ritorno sul territorio. D’altronde il presidente si relaziona direttamente con la giunta

Licia Ronzulli in queste ore ha preso in mano la questione Forza Italia Lombardia

Mi ha chiamato stamattina. Mi ha confermato la massima condivisione sul mio nome

E poi c’è il coordinatore Regionale Mariastella Gelmini, oggi capogruppo alla Camera. Un’unione inossidabile la vostra, almeno un tempo. Arrivava a Como fra sciami di folla con lei in testa. Poi l’interesse della Gelmini si è spostato altrove, avrebbe potuto portarla abbastanza agevolmente in giunta. C’è stato un tradimento?

Abbiamo parlato. Nessun tradimento, certo avrei preferito un ragionamento comune e non apprendere della scelta sulla presidenza a cose fatte. Ma è stata chiara: ha detto che nel partito sono convinti che io sia l’unico a poter rivestire il ruolo e questo ha creato convergenza totale, massima condivisione, anche con gli alleati

Ok. Però non si è fatta sentire per molti giorni. I rapporti sono cambiati

Per natura mi fido. Quindi credo sinceramente al suo giudizio

Bene ma Gelmini dovrà spiegare a 8600 comaschi come sono andate le cose

Torno a quanto detto prima. Il ruolo cui dovrei arrivare è di altissimo profilo, in questi giorni se ne è parlato come fosse poca cosa, un ridimensionamento, un ripiego. Parliamo della presidenza del consiglio lombardo

Eppure nell’ormai mitologico discorso di Casiglio lei ha detto: Mi hanno offerto la presidenza del consiglio regionale che è una carica molto bella e importante e che fa onore a chi la rappresenta perché è la seconda dopo quella della presidenza. Ma io questa offerta l’ho declinata perché credo che la provincia di Como, i tanti amministratori, i tanti cittadini meritino un approccio esecutivo che vuol dire poter incidere sul territorio, poter fare qualcosa sul territorio

Lì c’erano persone che hanno aiutato in campagna, si sono date da fare. La richiesta del territorio era questa è l’ho presa al di là delle ambizioni personali

Ripeto: Quest’offerta l’ho declinata

Como merita un assessorato, lo so. Questa possibilità non c’è e la presidenza come ho detto è importante, fondamentale, offre enormi possibilità per tutti

Oggi Fabrizio Turba è diventato sottosegretario

Sono contento che abbia le Relazioni con il Consiglio. Ci conosciamo, lavoreremo insieme. Per una prima elezione fare il sottosegretario non è cosa da poco

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3 Commenti

  1. Alla sign.ra Matilde vorrei dire che la sconfitta sul piano politico l’ha avuta il PD! Al sign. Leopoldo vorrei chiedere se per caso lui è l’asso di cuori.

  2. Ma per favore, è una sconfitta clamorosa sul piano politico…. ha fatto tutta la campagna elettorale puntando solo sull’assessorato. E per il territorio il presidente vale zero.

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