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Forza Italia scatena la belva Elena Canova: Brenna azzannato. Artigli su Pettignano, dormitorio, Ticosa

Si è scatenata una belva, ieri sera, in consiglio comunale. Una belva raffinatissima ma ferocissima. Quella belva è Elena Canova, classe 1993, consigliera di Forza Italia. La quale, chissà, forse ha messo un punto finale anche alla tragicomica vicenda del rimpasto di giunta. Giunta in cui – in parallelo ai bandi usciti per i dirigenti di Lavori pubblici e Servizi Sociali – erano attese le materializzazioni di Livia Cioffi e Pierangelo Gervasoni, le cui figure però tra cavilli, tensioni, contropiedi fulminanti sembrano quasi smaterializzarsi all’orizzonte.

Ma torniamo a Canova.

Dopo la furia del capogruppo della lista “Insieme per Landriscina” Franco Brenna, andata in scena mercoledì scorso, quando in aula saltò il numero legale mentre si dibatteva del futuro dei nidi, dapprima per l’assenza del gruppo forzista e poi proprio per quella (in segno di controprotesta) dello stesso Brenna, la consigliera azzurra ha condito il proprio intervento di veleno ed esplosivo verbale. Sulla stessa falsariga, peraltro, delle varie esternazioni di Brenna dei giorni scorsi, con accuse pesanti e reiterate sulla sorta di sabotaggio continuo dell’amministrazione da parte di Forza Italia.

Incredibile: a poche ore dal rientro in giunta, Forza Italia fa saltare il consiglio sui nidi (e Brenna si infuria)

“Ci tenevo a chiarire due cose…”, l’incipit già minaccioso di Canova.

“Forse qualcuno (Brenna, ndr) ha la memoria corta – ha aggiunto – ma sentirmi dire che Forza Italia impone diktat al sindaco non ha senso: sono anni che assecondiamo scelte e decisioni [segue aggettivo incomprensibile, ndr]: Pettignano che passa in un’ora da Forza Italia a Fratelli d’Italia, il dormitorio votato che ancora non c’è perché qualcuno non lo vuole (la Lega, ndr) , il parcheggio Ticosa (chiesto a gran voce dai forzisti ma ancora sulla carta, ndr)…potrei andare avanti ma non mi sembra carino. Eppure, nonostante questo siamo sempre stati calmi”.

Bordate pesantissime, dunque, a cui segue un’ulteriore postilla al cianuro sempre presumibilmente diretta a Franco Brenna, benché mai citato: “E non mi si venga parlare di eleganza o di educazione da chi, a telecamere spente, di fronte alla mia giustificazione per un ritardo in consiglio comunale per motivi di lavoro (accadde all’inizio della seduta di mercoledì scorso, ndr), e quindi non di proposito come dichiarato alla stampa da un consigliere, risponde sprezzante “…vostri“.

I puntini stanno presumibilmente per qualcosa di simile a “razzi” o “pazzi”, immaginiamo.

Questo, comunque, è il clima tra teorici alleati alla vigilia di un ancor più teorico rientro in giunta di Forza Italia. Un clima di guerra.

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4 Commenti

  1. Ah c’è anche la giovane consigliera?
    Quanti interventi ha fatto da tre anni a questa parte?
    Comunque sono deluso, quindi dimissioni e, per dirla alla Bossi49milioni, parola alla gabina elettorale

  2. Tutto molto bello, Cons. Canova, ma esattamente tutto questo cosa c’entra con il Consiglio Comunale e la gestione della città? Del suo rapporto con gli altri consiglieri può discutere in altra sede.

  3. Se un decimo del puntiglio dimostrato nel rivendicare i propri orari di lavoro fosse stato declinato in stimolo critico alla giunta (da dentro, da fuori, dal lato…da dove si vuole) verrebbe da pensare che la “belva” abbia priorità anche diverse dalla sua permanenza nel consesso dei migliori rappresentatnti della cittadinanza. A fare la statuina in consiglio non si sfigura… a parlare, insomma.

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