A 15 giorni esatti dalle elezioni europee, un terremoto politico scuote il centrodestra di Como. Su uno dei più pesanti ed emblematici documenti portati in aula dalla giunta (nello specifico dall’assessore alla Sicurezza Elena Negretti, sebbene la delibera sia firmata dal comandante della polizia Donatello Ghezzo), Forza Italia – che in consiglio, con i 5 esponenti, è assolutamente determinate per i numeri della maggioranza – si sfila.
E si sfila alla vigilia di una discussione su un testo che porta in aula un concentrato locale di Salvini-Pensiero o Decreto-Salvini che dir si voglia: dalle cosiddette “zone rosse” al Daspo urbano, dalle limitazioni agli artisti di strada, al divieto di burqa, dal divieto di “vestirsi in modo contrario alla nettezza o al pubblico decoro” ai bivacchi e all’accattonaggio molesto (qui i dettagli).
E’ il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Cernezzi, Enrico Cenetiempo, evidentemente con in tasca un lasciapassare pià ampio e alto, a lanciare pubblicamente un “invito” a giunta, Negretti e Lega: “Rinviamo la discussione sul nuovo regolamento”.
“Cosa intendo per rinviarlo? Intendo fermare la discussione iniziata in consiglio comunale (si è svolta l’illustrazione di Ghezzo finora, ndr), poi rimandare il testo in commissione e valutare coinvolgendo anche le opposizioni le modifiche necessarie”, spiega Cenetiempo.
Una bomba, al netto dei toni ecumenici del forzista. Da un lato, come abbiamo visto, per il peso politico stesso del nuovo regolamento di polizia urbana. Dall’altro perché questa clamorosa presa di posizione arriva a pochissimi giorni da un’altra radicale divergenza espressa dai forzisti rispetto ai teorici alleati di maggioranza.
Ovvero, l’appoggio degli azzurri alla mozione trasversale per un nuovo dormitorio permanente in città, lanciata da Patrizia Maesani con le colleghe Patrizia Lissi (Pd) e Barbara Minghetti (Svolta Civica) nonostante il no ripetuto e trincerato del vicesindaco Alessandra Locatelli in accordo con il sindaco (qui la posizione dei due esponenti dell’esecutivo).
“Ma questo regolamento, ora che lo abbiamo analizzato meglio, contiene temi delicatissimi come l’applicazione del Daspo, le zone rosse, la lotta agli artisti di strada, i divieti per il burqa e altri ancora su cui a nostro avviso servono ulteriori approfondimenti, confronto di idee, valutazioni che vadano oltre il perimetro della maggioranza – ribatte Cenetiempo – E’ vero che qualche tempo fa in una riunione di maggioranza sul tema ero presente, ma nel frattempo abbiamo avuto tempo di riflettere e analizzare il testo e alla fine ci pare confuso, troppo vago in alcuni casi, troppo vincolante in altri e irrealizzabile per altri ancora”.
“Inoltre – aggiunge Cenetiempo per Forza Italia – già dopo la presentazione dai consiglieri sono arrivate moltissime domande di chiarimento e il rischio concreto è che subito dopo vengano presentate decine e decine di emendamenti che inchioderanno il consiglio per lunghe e costose sedute, bloccando l’aula. Un rischio che sarebbe meglio non correre a vantaggio di un ritiro del documento per ripresentarlo migliorato e rivisto con il contributo e le idee di tutti, anche fuori dal centrodestra”.
E se – come assai probabile – lunedì prossimo, invece, la discussione proseguisse e l’appello (o minaccia) rimanesse inascoltato? “Allora presenteremo anche noi i nostri emendamenti e sul resto valuteremo quello che ci convince e quello che non ci convince – chiude sibillino il capogruppo forzista – E poi voteremo in base ai nostri convincimenti e non solo su quelli della Lega, per esempio”.
Piccolo-enorme dettaglio: i 5 voti di Forza Italia, sommati a quelli di tutti i gruppi ufficiali di minoranza (4 rapinesiani, 3 Pd, 3 Svolta Civica, 1 M5S, 1 Magatti) arrivano a quota 17. La maggioranza.
Daspo, zone rosse, parcheggiatori, artisti di strada: il documento che spacca la politica
3 Commenti
Valori per costruire una città sempre più invivibile e disordinata, al di là delle correnti politiche. E la campagna elettorale è iniziata…
Ma allora Ghezzo non ha fatto un buon lavoro ?
Finalmente Forza Italia si distingue dal “Salvini pensiero” per fare centro su identità e valori originali, valori anche per costruire l’Europa dei Popoli.