“Il consiglio comunale di ieri sera ha confermato che le promesse di campagna elettorale fatte da Rapinese stanno rapidamente evaporando di fronte alla realtà dei fatti”. Così in un lungo documento le minoranze di centrosinistra (Pd, Svolta Civica) intervengono dopo che il tema Colisseum ieri sera è stato affrontato in aula dal primo cittadino.
Ne abbiamo parlato qui: Via del Dos: Rapinese stronca centrodestra, centrosinistra e Colisseum. I video integrali
Dunque, l’ex candidata sindaco Barbara Minghetti (con i consiglieri Nessi, Vozella, Lissi, Fanetti, Legnani e Guarisco) interviene duramente parlando di “precipitosa retromarcia del sindaco dopo aver promesso a gran voce la proroga del servizio durante la campagna elettorale”
Ecco la nota integrale per quanto riguarda via Del Dos:
Sul tema caldissimo della gestione delle vasche di via Del Dos da parte dell’associazione Colisseum annotiamo la precipitosa retromarcia del sindaco dopo aver promesso a gran voce la proroga del servizio durante la campagna elettorale. Inoltre, contrariamente alla più volte dichiarata disponibilità all’ascolto dei cittadini, dobbiamo registrare la netta chiusura nel dare voce ai rappresentanti dell’associazione e delle famiglie coinvolte dalla chiusura dell’impianto – prevista a fine mese – che da tempo chiedono un incontro con lui (qui la cronaca sempre da ieri sera). Non solo, ieri sera i consiglieri hanno chiesto di poter intervenire, dopo la relazione del Sindaco e della dirigente Luciani, dato che le due mozioni presentate su via Del Dos sono state ritenute inammissibili (con alcuni dubbi sui motivi), di far parlare i rappresentanti di Colisseum o di poter sospendere il consiglio per permettere ai consiglieri di ascoltarli. Tutte e tre le richieste sono state negate (ove in anni passati sono state concesse in situazioni analoghe).
“L’avete promessa anche voi la proroga, e sareste nella mia stessa condizione” – ha detto in aula Rapinese rivolgendosi a Barbara Minghetti. La verità è che Barbara Minghetti, se fosse stata eletta, si sarebbe assunta le proprie responsabilità e, sulla base di pareri tecnici solidi e precisi, avrebbe, lavorato per tenere aperte le piscine, creando le condizioni in via straordinaria, di concedere la proroga per il periodo necessario, realizzando in tempi veloci, vista l’urgenza straordinaria di mantenere aperto un servizio pubblico essenziale, i lavori per mantenere in funzione almeno la piscina grande (messa in sicurezza delle finestre, allestimento infermeria, e cambio delle caldaie, già previsto) e, nello stesso tempo, procedendo alla stesura del nuovo bando per la sua gestione. Perché la qualità della vita di quelle ragazze e quei ragazzi, bambini e adulti che frequentano via Del Dos, oltre che delle loro famiglie, merita in assoluto questa presa di responsabilità. La questione della sicurezza dell’impianto, oltretutto, è emersa soltanto di recente. Com’è possibile che il Comune abbia, mesi fa, messo a bando la gestione di una struttura, se questa non aveva i requisiti minimi di sicurezza? Quali strutture si pensa ora di utilizzare per le disabilità più gravi? A queste domande Rapinese non risponde.
Non solo, il documento accusa il sindaco di “una seconda clamorosa marcia indietro”. Si parla di via Anzani e di quanto detto sempre ieri sera in Consiglio da Rapinese, ne abbiamo parlato qui: Rapinese accantona l’ordinanza anti alcol per via Anzani: “Consiglio delle forze dell’ordine, potenzieremo il Regolamento di Polizia urbana”.
E dunque ecco come prosegue l’accusa del centrosinistra:
Una seconda clamorosa marcia indietro riguarda la situazione di via Anzani. Era il 24 maggio scorso quando Rapinese diceva testualmente con un video girato direttamente sulla via: “Dal primo giorno nelle zone calde del nostro Comune vieterò il consumo di alcolici all’aperto e collaborerò con Questore e Prefetto affinché ogni balordo abbia al suo fianco, in divisa o in borghese, un angelo custode pronto a fargli apprezzare l’efficienza con la quale la Repubblica sa garantire la serenità alla propria cittadinanza”. E ancora il 20 giugno 2022 in via Anzani davanti ad una folla di cittadini, incalzato dalle domande dei presenti, annunciava un intervento da adottare subito in caso di vittoria: “Stop alla vendita di alcolici dal pomeriggio in avanti, con un provvedimento che se sarò sindaco arriverà già entro fine giugno o al massimo ai primissimi di di luglio”. Ieri sera, il ritorno alla realtà: “Non emetterò alcuna ordinanza anti alcolici in via Anzani – ha detto in sintesi – perché, dopo essermi confrontato con il Prefetto, ho capito che non è lo strumento più adatto a contrastare la situazione di degrado della zona”. Non è passato neppure un mese. Il bando per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti non è stato revocato, Colisseum sarà sfrattato, le birre restano in via Anzani. In un’estate torrida le promesse elettorali stanno evaporando.
Barbara Minghetti
Vittorio Nessi
Luca Vozella
Patrizia Lissi
Stefano Fanetti
Gabriele Guarisco
Stefano Legnani
5 Commenti
Eh già lei Sig. Gelindo abita in via Anzani per caso? Se no vada pure a dirlo a chi c’era al parchetto che il Sindaco non è un cazzaro!
Mamma mia che bassezza, nemmeno la capacità di saper ammettere “è vero, ha promesso la soluzione A seppure fosse infattibile ed ecco che ora gli tocca deviare sulla soluzione B”.
Avanti con le fette di salame sugli occhi!
È passato soltanto un mese e la vittoria di Alessandro Rapinese – più che il successo di un progetto politico – appare sempre più un trionfo di story-telling.
Rapinese ha capito meglio di tutti gli altri cosa voleva sentirsi dire la gente e glielo ha detto dritto per dritto.
Nessuno – né lui né chi stava ad ascoltarlo – si è preoccupato che le cose che prometteva potessero avere una base di praticabilità.
E questo è il risultato: quello che doveva riscrivere i rapporti di potere tra rappresentanza politica e gli uffici, restituendo centralità alla prima e ridimensionando i secondi, adesso ha deciso di riplasmare le proprie promesse elettorali sui pareri di ufficio tecnico e questore.
E la rivoluzione è soltanto all’inizio…
A me sembra che Rapinese abbia gia’ ampiamente motivato le sue determinazioni in entrambi i casi, ma alla Donna-in-carriera e ai suoi amichetti piddini interessa soltanto sollevare polveroni mediatici per gli allocchi che abboccano, millantando una “opposizione senza sconti” che in realta’ e’ soltanto strumentale. Certo la frustrazione per la catastrofe elettorale e’ enorme e in questo modo cercano di sublimarla. Bisogna avere pazienzs e prenderli per quello che sono, cioe’ il nulla.
Siete dei poveretti !!!!