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Bartolich, incontro con Minghetti: “Invitata a un suo evento, parteciperò. Criminalizzata per la foto con Rapinese, una follia”

Incontro in centro città, questa mattina, tra la candidata sindaco del centrosinistra, Barbara Minghetti (che il 26 giugno sfiderà Alessandro Rapinese al ballottaggio) e l’ex candidata sindaca di Civitas e Bene Comune, Adria Bartolich. Un incontro come tanti, almeno sulla carta, in questi giorni roventi pre-disfida finale. Un faccia a faccia decisamente più interessante, nella realtà, dopo l’ormai celebre foto di Bartolich al comizio tenuto da Rapinese al Monumento ai Caduti.

Una stretta di mano che ha innescato discussioni infinite e ipotesi su un eventuale schieramento (benché sempre smentito dalla protagonista) della stessa Bartolich a favore del candidato civico a dispetto di una storia politica e sindacale di Bartolich che la collocano storicamente nell’alveo della sinistra cattolica. Ora le parole che fanno chiarezza pubblicamente.

“Sono stata invitata da Minghetti e abbiamo preso una spremuta di pompelmo e un bicchiere d’acqua – spiega sorridendo Bartolich – Nessun segreto e nessuna trama da nascondere. Il motivo dell’incontro? Oltre a fare due chiacchiere inevitabilmente su queste giornate, l’invito che mi è stato rivolto da Minghetti per partecipare all’evento organizzato da lei al Cortiletto martedì sera alle 18.30 e intitolato “Politica, sostantivo femminile”. Le donne e l’impegno in politica saranno al centro della discussione, mi interressa e dunque parteciperò. Spero senza che questo susciti tanto scandalo come la volta precedente. Per me è tutto normale”.

Impossibile, dunque, non tornare alla famosa stretta di mano con Rapinese.

“Come ho già spiegato tante volte, mi trovavo già in quella zona per un incontro programmato dopo il primo turno. E da lì è nato il saluto a Rapinese e la foto pubblica con lui, che peraltro ci è stata chiesta. Nessun segreto, ribadisco ancora una volta, e nessuna dichiarazione di voto a suo favore come di nessuno – sottolinea Bartolich – Eppure ne è nata una sorta di criminalizzazione, più ancora che per me, per le liste che mi hanno sostenuto. Una cosa inaccettabile, orchestrata nemmeno tanto dai partiti, ma da qualche banda di stalker. Un fatto insopportabile, anche perché io personalmente con Rapinese non ho mai avuto alcun problema, ci siamo confrontati in campagna elettorale, è un candidato che è arrivato a prendere più di 8mila voti e sebbene sicuramente non gli manchino le espressioni dure, ha la stessa assoluta legittimità di diventare sindaco che ha Minghetti o chiunque altro sia scelto dai cittadini. Dunque stringergli la mano mi pare semplicemente un fatto di civiltà, se ci si incontra, così come trattare lui come un pericolo nazista o attaccare me con tanta violenza anche tramite profili social fake, resta un assurdo”.

A oggi dunque, Bartolich non cambia posizione sul ballottaggio.

“Ho lasciato libertà di voto – afferma – Se uno mi chiede cosa ho votato precedentemente nel mio Comune, rispondo senza problemi Pd. Il che non toglie che se a Como noi e loro abbiamo corso separatamente ci possano essere visioni e posizioni differenti. Esattamente come può succedere in liste civiche come quelle che mi hanno sostenuto: esistono valutazioni personali differenti, ed è esattamente questo il motivo per cui ho lasciato la libertà di voto al ballottaggio. Quando un dibattito all’interno di un soggetto politico è molto articolato, e tra l’altro, per quanto riguarda noi, questo avviene non dentro un partito vero e proprio con tutte le sue logiche di schieramento, è giusto che ognuno possa esprimersi liberamente in un ballottaggio. Detto questo, domani andrò all’incontro di Minghetti e oggi ho bevuto piacevolmente una spremuta assieme a lei. Come sempre, in maniera del tutto trasparente e senza che ora qualsiasi cosa faccia sia da intendersi come uno schieramento a favore o contro qualcuno. Ho detto che lascio libertà di voto e così sarà”.

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10 Commenti

  1. Magari sono io che non bazzico le giuste zone ma non ho ancora incontrato tutti sti candidati sindaci che vanno in giro a stringere la mano…
    Puro caso Adria?

  2. Qualcuno potrebbe dire “excusatio non petita accusatio manifesta”. Per dirimere il dubbio, consiglio pubblicazione di analoga e sorridente stretta di mano con Barbara Minghetti. Quanto meno per solidarietà femminile se non per comunanza di valori. Mi pare il minimo per dimostrare effettiva imparzialità. Tra qualche giorno potrebbe essere troppo tardi….

  3. Ma poi a chi è che sta lasciando libertà di voto?
    Al centinaio di persone che l’han votata? Sui social sembrano tanti e tutti molto attivi ma poi abbiamo visto settimana scorsa come siano pochi pretoriani.
    Piuttosto che continuare ad attaccare gli altri, fare un po’ di riflessione a autocritica. Ma si sa, Magatti e compagnia cantante non hanno questa grande dote.
    Adria, grande professoressa ma non certamente altrettanto abile politica

  4. E così dopo aver insinuato brogli ed errori nello scrutinio dei voti, oggi passa direttamente a minacciare querele su Facebook.

    Che triste fine per una persona che poteva sembrare diversa, ma che ha finito per appiattirsi sulle posizioni del duo Magatti-Venneri.

  5. Bartolich è stata brava ad accettare l’invito della Donna-in-carriera. Mi auguro lo sia altrettanto nel dirle ciò che sicuramente pensa. E cioè che Minghetti è per lo più sostenuta da forze liberiste e tecnocratiche, cioè lobby che non hanno alcun interesse a migliorare la vita dei cittadini, ma solo a trarre il maggiore profitto economico dalle loro attività. Faccia attenzione a non cadere anche lei nella rete della micidiale uccellatrice, come hanno fatto i piccioni venduti della ex sinistra.

  6. Qualche riflessione:
    – Una persona raffinata che mira a passare per sbadata dimostra una colpevole ambiguità senza accreditarsi con questo come più egualitaria o popolare.
    – Viene persa un’altra occasione per segnalare una distanza dalle idee e dai metodi di Rapinese, non perchè sia nazista, ma perchè crede ancora nel 2022 di poter affrontare la complessità del reale con le bende di un ego sovradimensionato sugli occhi.
    – È sempre colpa degli altri che non capiscono, non della propria incapacità di comunicare in modo chiaro.
    – Grazie per lasciare libertà di voto ai suoi elettori che altrimenti avrebbero dovuto seguire le sue indicazioni, anche contro la propria volontà.

    Una delusione completa

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