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INTERVISTA Landriscina: rimpastino di deleghe, più sì che no. Lorini, nessuna punizione

“Rimpasto” in casa Landriscina è una parola bruttabrutta, allergenica. Meno sgradevole pare sia l’immagine, poco prosaica ma più sofisticata, di una “ricomposizione delle deleghe”. Che, tradotto dal sindachese tipico del primo cittadino lariano, significa sgravarsi di un’enorme quantità di competenze per dedicarsi a temi “più sostanziali e profondi”.

Di fatto, nel complesso del ragionamento che leggerete qui sotto, bisogna essere onesti:  è un’idea tutt’altro che scorretta (certamente tardiva) chiedere agli assessori di farsi carico di temi specifici slegando un po’ le mani del ‘capo’ perché possa dedicarsi legittimamente a una visione d’insieme e ai questioni di peso.

Comunque andrà una cosa è certa: “Non ci saranno nuovi ingressi in giunta” (per ora?).  E, in ogni caso, ogni decisione sarà presa”dopo un confronto con le singole persone”. Sui tempi: “Se (una ripartizione delle deleghe, Ndr) si farà, sarà entro un mese“.

Insomma, prudenziale ma più sì che no, pare di capire. E’ una deduzione ma non troppo peregrina. Davvero.

In effetti, dal giorno dell’insediamento, Landriscina ha tenuto per sé: Affari istituzionali, generali e legali, Comunicazione, Polizia Locale, Sicurezza, Cultura, Università, Biblioteca, Musei e Grandi opere. L’attività di ispiratore degli assessori con una mattonata del genere sulle spalle, si capisce e lo ha capito pure lui, forse può impedire un’attività snella di coordinamento.

Qui parte la chiacchierata dove non non manca un ampio spaccato sul caso Lorini dove la ricostruzione del sindaco diverge abbastanza (siamo eufemistici) dalla nostra. Ma facciamo mestieri diversi, pur in qualche modo confluenti.

L’abbrivio lo danno parole di Enrico Cenetiempo (peraltro oggi smentito dal suo capogruppo): un appello perché il presidente del consiglio, Anna Veronelli, torni a fare l’assessore (lo era stata nei due mandati Bruni). Che dice?

Un cambio di assessori non è in agenda

Sicuro?

Nessuno mi ha chiesto nulla e non ho alcuna intenzione di fare questa cosa. Non ci sono ragionamenti in corso

E Cenetiempo?

Ha ritenuto di uscire come è uscito per una legittima visione politica all’interno del suo partito

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Bene: Anna Veronelli?

Sta facendo un lavoro egregio come Presidente del Consiglio, è tutt’altro che un esercizio banale, anzi. Io sono molto contento di come sta operando

Ok, niente rimpasto di giunta. Ma qualche revisione sulle deleghe?

Questa è una questione diversa, sto facendo dei ragionamenti. Già siamo intervenuti cercando di riassettare i dirigenti. E’ un problema emergenziale. Per esempio Pierantonio Lorini, siamo intervenuti perché le opere pubbliche erano davvero in sofferenza

E’ parsa più una scelta punitiva

Ma per nulla. Anzi gli stiamo chiedendo un impegno molto forte. Ringrazio Donatello Ghezzo che per mesi se ne è occupato ma serve che si dedichi interamente alla polizia locale (di cui è comandante, Ndr)

Siamo sicuri, sindaco? Le uscite di Lorini non vi sono piaciute e siete intervenuti

No, mi creda. Serviva una presa di posizione: il settore tecnico è stato duramente colpito da vicende giudiziarie, questioni ancora aperte (appalti e paratie, Ndr). Era necessario intervenire per dare un segnale. Peraltro tutti i settori sono in difficoltà, lo scorso anno abbiamo perso oltre 60 dipendenti. Non è facile continuare a fare le stesse cose con meno personale. Ci sono settori complessi, i Servizi Sociali hanno un drammatico bisogno di psicologi e assistenti sociali. Inoltre, i temi più sentiti dai cittadini sono strade, pulizia e decoro. Per questo le Opere Pubbliche sono prioritarie. Detto questo non trascuriamo i grandi temi

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Ma perché spostare proprio Lorini?

Perchè il settore ha grandi bisogni e la necessità di un uomo di esperienza e storia professionale. Si tratta di palestre, piscine, strade e scuole. Serve una persona con i titoli e capacità per affrontare le questioni. Per lui, lo so, è un grande sacrificio. Ma è il fronte più complicato e complesso

D’accordo, lei dice “nessuna punizione”

Io vivo in un mondo diverso, a volte mi rimproverano per questo. Forse il mio è un mondo più ingenuo. Ma non vi è nessuna logica punitiva in questo caso, sono tranquillo.

Torniamo alle deleghe, ha una bella saccoccia di incombenze sulle spalle

A nove mesi dall’inizio del mandato è una cosa su cui rifletto, non lo nascondo: la ricomposizione delle deleghe

“Ricomposizione”. Cioè?

Non ho ancora nulla di chiaro in testa, sto valutando incarichi e carichi di lavoro di alcuni assessori

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Tra le tante almeno un paio sono pesantissime

Cultura e Polizia Locale sono particolarmente impegnative, in effetti

Quindi?

Mentirei se dicessi che ho deciso cosa fare

Qualcosa, o qualcuno, lo avrà in testa

Penso a un paio di assessori ma non metto il carro davanti ai buoi

Lo facciamo noi: Elena Negretti alla Polizia Locale, Simona Rossotti alla Cultura

Non rispondo. Dopo mesi, ancora non ultimati, in cui ci siamo spesi per per la quadratura della città, pur nelle ristrettezze di bilancio e di personale, ho un’ambizione precisa. Voglio cominciare a lavorare su temi di scala superiore, di dimensione sostanziosa. Bisogna ragionare sulla grande scommessa della viabilità e del Tpl in sinergia con altri comuni, per esempio. Poi sull’area del San Martino, sul Vecchio Sant’Anna e sulla Ticosa per un progetto che superi la prima cosa che voglio fare, cioè i parcheggi. Sono fiero della mia giunta, gli assessori lavorano insieme per fare sistema. Io voglio dedicarmi a scommesse grosse che non si realizzano in tre settimane o tre mesi

Entro quando il rimpasto, pardon, la “ricomposizione” delle deleghe?

Se ci sarà entro un mese perché voglio ascoltare tutti gli assessori

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