RADIO COMOZERO

Ascolta la radio
con un click!

Politica

Ira Borghi (Lega), Currò (5S) e Butti (FdI). Molteni non era ministro. Braga (Pd) con Mattarella

L’ira (silenziosa) della Lega e quella dei Cinque Stelle, il rischio di una frattura tra Forza Italia e Salvini – con evidenti e potenzialmente devastanti ricadute anche comasche – il plauso del Pd al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dopo il no al ministro Paolo Savona con conseguente remissione del mandato da parte del premier incaricato.

I momenti immediatamente successivi alla bomba politica scoppiata a Roma, almeno su Facebook e Twitter, hanno seguito le grandi linee nazionali con una evidente anomalia: il silenzio totale (almeno sui social e fino almeno alle 23.30) di gran parte dei parlamentari leghisti comaschi. Né Nicola Molteni, né Alessandra Locatelli, Eugenio Zoffili ed Erica Rivolta hanno commentato a caldo su Facebook il no al nascente governo con i Cinque Stelle. Unico ad esporsi Claudio Borghi Aquilini, come noto anche consigliere comunale a Como. Nel condividere il discorso social di Matteo Salvini, Borghi ha esclamato: “Avete capito adesso? Avete capito quando per anni vi dicevo che eravamo una colonia? Libertà!”.

Giunta Landriscina

Da notare, in ottica anche comasca, un passaggio del discorso delle 22.30 di Matteo Salvini: “Le parole di Berlusconi (il leader di Forza Italia ha dato degli irresponsabili ai Cinque Stelle, ndr) non le ho capite. Capirò nelle prossime ore, non voglio fare scelte affrettate. Sono incazzato nero”.

LEGGI ANCHE: Lega, Zoffili e Locatelli: “Via la foto di Mattarella dagli uffici comunali”

Inutile dire che l’eventuale frattura definitiva dei rapporti con Forza Italia, avrebbe ricadute pesantissime in molte regioni (Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli ad esempio) ma anche a Como, dove governa il centrodestra storico.

Ultima nota leghista: Nicola Molteni, alla fine, non compariva nella lista dei 18 ministri presentata dal premier incaricato Conte al Presidente della Repubblica, cosa che comunque – per ovvie ragioni – si è rivelata ininfluente.

Per i Cinque Stelle, il deputato comasco Giovanni Currò è stato sintetico ma nettissimo: “La Finanza non può prevalere sulla democrazia!”, con annessa condivisione del discorso del suo leader, Luigi Di Maio.

Fortemente critico con il presidente della Repubblica anche il deputato di Fratelli d’Italia, Alessio Butti: “Io – ha scritto su Facebook – penso, da italiano, che il presidente Mattarella, questa volta, l’abbia fatta grossa…”. E non è un caso che la leader del partito, Giorgia Meloni, sia arrivata a chiedere la messa in stato di accusa per il presidente della Repubblica.

Chiara Braga

Sul fronte opposto, invece, dure le parole della parlamentare Pd Chiara Braga contro l’asse Lega-M5S: “Le parole del Presidente Mattarella sono chiarissime: rispetto della Costituzione e difesa dei risparmi di cittadini e famiglie italiane. Contro la violenza di attacchi folli e irresponsabili, pieno sostegno al Presidente e alle istituzioni democratiche”. E ancora, via Twitter: “Il Presidente della Repubblica ha difeso il Paese, la Costituzione, l’interesse nazionale. È il garante degli italiani. Per 80 giorni Lega e Cinque Stelle hanno invece portato in modo irresponsabile l’Italia sull’orlo di una crisi senza precedenti”. Pensieri seguiti dall’hashtag #IoStoconMattarella

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 Commenti

  1. l’altro giorno ho fatto un sogno terribile. Pieno di debiti sino al collo, ascoltate le parole di chi si apprestava a governarci, indossato il mio miglio abito di sartoria esclusiva, accompagnati i mie figli alla scuola privata più rinomata ella città a bordo dell mai berlina di rappresentanza, inforcati i miei occhiali da sole firmati, pur non avendo un lavoro fisso e remunerativo, sono andato in Banca e ho spiegato al Direttore che se mi avesse concesso un ulteriore credito avrei speso tutto e in fretta, rilanciando così l’economia avrei trovato un lavoro che, senza cambiare il mio tenore di vita, mi avrebbe permesso di ripagare i miei debiti vecchi e nuovi. la parte terribile che vi dicevo è che un vecchio direttore di banca in visita al nuovo collega, lo ha sconsigliato, anzi ha impedito che venisse concesso il mio credito. Incredibile !!! questi parrucconi non hanno ancora capito che è arrivato il rinnovamento !!!

  2. In Italia ci sono 5 regioni(Sicilia,Calabria,Puglia,Campania e ormai Lazio )che sono in mano alle mafie,è forse colpa dell’Europa?
    Abbiamo un debito pubblico fuori controllo che non permette al paese di fare investimenti ma lo obbliga tutti i mesi a pagare enormi interessi passivi, è forse colpa dell’Europa?
    Dicono che al sud non ci sono infrastrutture decenti,ma se ogni nuovo appalto di opere pubbliche finisce in mano alla delinquenza organizzata e sappiamo come va a finire è forse colpa dell’Europa?
    Le agenzie di rating danno solo giudizi sulla solvibilità dei vari stati sovrani,se siamo oggettivamente messi male la colpa è solo nostra e non dell’Europa.
    Il reddito di cittadinanza nostro malgrado esiste già e lo pigliano per fare poco o nulla 32000 guardie forestali e oltre 25000 dipendenti regionali tra Calabria e Sicilia ed è forse colpa dell’Europa?
    Se i nostri rappresentanti in Europa non riescono a fare squadra ed ognuno pensa solo al proprio tornaconto di chi è la colpa?
    Fare altro debito ed incrementare quel macigno di debito pubblico che già abbiamo per finanziare la crescita? Una pazzia che soltanto gente che non ha mai lavorato in vita sua può proporre…
    Smettiamo di dare la colpa dei nostri mali all’Europa e impariamo una buona volta a comportarci seriamente.

Lascia un commento

Potrebbe interessarti:

Videolab
Turismo