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La polizia locale sperimenterà il Taser, la pistola elettrica. De Santis esulta (e ringrazia Rapinese)

La polizia locale può sperimentare il Taser, la pistola a impulsi elettrici in grado di stordire e immobilizzare temporaneamente.  Ieri sera in consiglio comunale, infatti, è stata approvata la mozione di Fratelli d’Italia illustrata dal consigliere Sergio De Santis che autorizza la Polizia Locale a procedere alla sperimentazione del Taser, in base a quanto previsto dall’art. 19 del Decreto Sicurezza del Ministro dell’Interno.

Oltre alle forze di maggioranza (Lega, Insieme per Landriscina, Forza Italia, ovviamente i meloniani) – e con il sostegno dell’assessore alla Sicurezza Elena Negretti – anche questa volta il gruppo di opposizione “Rapinese Sindaco” ha contribuito all’approvazione votando a favore. Gli altri gruppi di minoranza hanno invece abbandonato l’aula.

“Sono molto soddisfatto – dice il consigliere di Fratelli d’Italia Sergio De Santis, promotore dell’iniziativa – perché ancora una volta, sui temi cari ai cittadini come la sicurezza ed il decoro, e lo testimonia anche la recente approvazione del regolamento di Polizia Urbana, il Consiglio Comunale sa ottenere risultati importanti. Un plauso lo rivolgo al Consigliere Rapinese, perché lungi dall’essere diventato contiguo al centrodestra, ed infatti non mancano mai frizioni e differenze, ha saputo dimostrare di saper discernere quelle idee e quelle proposte che possono migliorare la sicurezza dei nostri concittadini”.

“Con questa decisione affatto scontata, visto che molti Capoluogo di Provincia della Lombardia e del resto d’Italia, in verità a maggioranza centrosinistra o 5 stelle come Milano, Torino, Roma e Palermo, hanno votato contro la sperimentazione – continua De Santis – saremo tra le prime città a poter dotare i nostri agenti di uno strumento per rispondere alle aggressioni di persone pericolose, spesso particolarmente violente per abuso di alcool e stupefacenti, e che in teoria potrebbero prevedere la risposta con l’arma da fuoco in dotazione, potenzialmente molto più letale”.

“Non ho nessun timore di abusi – chiude De Santis – e la sperimentazione ministeriale fatta in tutta Italia lo ha dimostrato, in quanto gli agenti, adeguatamente formati, dovranno sempre muoversi all’interno del perimetro normativo esistente, a partire dall’art. 53 del Codice penale uso legittimo delle armi”.

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