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Centrodestra fantasma, Landriscina si carica la campagna elettorale. E spara a zero su Mantovani e Minghetti

Nell’assenza totale del centrodestra inteso come coalizione in questa fase pre-campagna elettorale – sebbene manchino poche settimane al voto per scegliere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio comunale di Como – ieri sera è stato di nuovo Mario Landriscina a sobbarcarsi il peso della solitudine in cui è stato lasciato soprattutto dai partiti (peraltro del tutto impalpabili in questa fase). Lo ha fatto, il sindaco, con toni inconsueti: aspri, in taluni passaggi anche durissimi. Dapprima, nei confronti della candidata sindaco del centrosinistra, Barbara Minghetti, sul caso Fondazione Volta.

E poi, alzando ancora i toni, verso la consigliera del Gruppo Misto Ada Mantovani, peraltro sempre più vicina a Minghetti.

Como Unesco, Landriscina a Minghetti: “Ora se ne interessa, finalmente”. E al Consiglio: “Freddezza e pochezza politica”

Tema, il fallimentare bilancio del Comune sulla bonifica Ticosa, operazione per la quale si è appena conclusa con un nuovo flop la seconda gara indetta dall’amministrazione. Su questa vicenda, Mantovani spesso ha incalzato sindaco e giunta. Ma ieri Landriscina ha risposto con una vis polemica senza precedenti.

Per iniziare, ha attaccato Mantovani ritenuta colpevole di “ergersi a implacabile giudice delle supposte nefandezze e trascuratezze ascrivibili alla giunta e al sottoscritto”. Poi ecco il primo chiaro segnale di una sorta di “nuovo Landriscina”, soprattutto ora che la ricandidatura sembra aver perso molte chances (o per riconquistarsela?): “Io non sono un tipo che interviene a gamba tesa ma sono stufo solo di stare a sentire le gambe tese sulle mie”.

Poi, l’affondo pesantissimo su Mantovani: “Considero che questa brama di visibilità, forse in vista di una nuova ulteriore collocazione politica, risulti mai come adesso speciosa. Periodicamente la consigliera di cui trattasi rimarca le mie mancanze ma è rimasta sorda alla mie spiegazioni. In precedenza ho volutamente scelto di non replicare a chi non vuol sentire e in infatti in altre occasioni ho offerto il silenzio come caritatevole contraltare alle stucchevole richieste. Ma la mancata bonifica della Ticosa prevede la ricerca del colpevole da additare alla pubblica ignominia, un modo di fare politica che io considero deplorevole. O Mantovani è totalmente sprovveduta in tema di procedura amministrativa, e io non credo, oppure è alla disperata ricerca di elementi di bassa levatura per attacchi svilenti”.

Davvero raramente si è sentito il sindaco parlare con tanta durezza e probabilmente il vuoto che gli hanno creato attorno almeno due partiti su quattro della coalizione del 2017 (Fratelli d’Italia e Forza Italia), oltre a una sorta di sensazione di libertà e minore necessità di diplomazia in vista della fine del mandato, hanno giocato una parte importate.

Ad ogni modo, Landriscina poi ha fatto il punto tecnico sull’affaire Ticosa.

“Per quanto riguarda la prima gara – ha affermato – Ci sono ampie relazioni che chiariscono come, una una volta impartita la direzione politica, il sindaco non deve in alcun modo entrare nelle proceure. La sua professione (sempre riferito a Mantovani, che è avvocato ndr) non le consente di ignorare questo aspetto”.

“Riguardo all’ultima gara deserta – ha proseguito poi Landriscina – non ho nulla da contestare ai settori e tutto si è svolto regolarmente come ha confermato anche Anac. E sulla mancata partecipazione alla gara, l’elemento fondamentale è stata la mancanza di discariche per il materiale di smaltimento come hanno sottolineato diversi operatori in fase di sopralluogo”. Landriscina ha anche dato alcune cifre: “I prezzi per lo smaltimento sono passati da 164 euro a tonnellata a 349 a tonnellata, con incremento del 113%, difficile non comprendere il problema”.

Sulla ricerca dei responsabili per la prima gara della bonifica, quella finita con annullamento da parte della stessa amministrazione, il primo cittadino ha detto che “l’attività è ancora in corso e i termini non sono scaduti. E il segretario generale ha notiziato la Procura della Corte dei Conti ma non abbiamo ancora avuto un riscontro”.

Infine, nuovo affondo polemico contro Mantovani: “Consiglio grande prudenza prima di voler apparire agli occhi dell’opinione pubblica come cacciatore di teste o fustigatori. Il tuolo dell’opposizione è fungere da pungolo ma imputando responsabilità quando è il caso. Maldestri e goffi tentativi di svilire, mi paiono censurabili”.

Breve la replica della consigliera del Gruppo Misto: “Sono stata definita fustigatrice ma non ho alcuna volontà persecutoria – ha spiegato Mantovani – Ritengo, però, che gli elementi sulla seconda gara potessero essere acquisiti prima del bando e non dopo. E che sull’indagine sulle eventuali responsabilità del primo bando, il consiglio comunale andasse reso edotto e lei non lo ha mai fatto. Mi dispiace questa sua lettura aspra e esagerata, io non ho altre finalità e non cerco visibilità”.

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10 Commenti

  1. provo imbarazzo e compassione per l’attuale sindaco. Improvvisazione totale mischiata a menefreghismo assoluto. Provo compassione perchè mi è sembrata una persona in totale balia dei meccanismi dei partiti che lo sorreggevano. La sua immagine pubblica, mi spiace dirlo, ne esce completamente devastata. Il fatto che ora si riproponga per le nuove elezioni fa veramente ridere, anzi, farebbe veramente ridere se non fosse una cosa così tragica. Qualcuno che gli vuole bene lo faccia riflettere un attimo su cosa voglia dire amministrare Como ed essere uomini responsabili, prima di tutto verso se stessi.

  2. Che bello sentire il tono istrionico di chi si dá alle grida più esasperate! Sarà sentimento autentico o prove da consumato teatrante?
    Ai posteri…

  3. Landriscina é stato sempre dipinto come un buon uomo, ma si é rivelato un pessimo sindaco, ma con le ultime esternazioni il pessimo sindaco sta pendendo spazi al buon uomo.
    Sconcertante, taccia e saluti tutti

  4. Spiace che il “buon” Sindaco se la prenda così ma dimentica che sta parlando a due Consiglieri di opposizione che nel corso di questi quattro anni e 9 mesi sono sempre stati all’opposizione. Cosa deve fare un Consigliere di opposizione se non far risaltare ciò che non funziona nell’amministrazione della città? L’opposizione è da sempre, in democrazia, pungolo della maggioranza e, nei casi specifici, è evidente che le ragioni del pungolamento siano assai evidenti. Sorprende invece che questa “grinta” non sia uscita con l’opposizione interna che gli è stata fatta da elementi della sua stessa maggioranza: i continui distinguo e le “interrogazioni” del gruppo Fratelli d’Italia nei confronti dell’ex Assessore Galli e dell’Assessore Gervasoni, per esempio, piuttosto che l’uscita e il rientro dalla maggioranza della componente di Forza Italia oppure l’adeguamento della Giunta alle posizioni della Lega in contrasto con la delibera del dormitorio votata da tutti gli altri. Gli episodi con cui la sua stessa maggioranza è entrata a gamba tesa sulle sue caviglie sono tantissimi. C’è da chiedersi se il “buon” Sindaco ha ancora le caviglie! Non sarà grinta da campagna elettorale? Ma a favore di chi?

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