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L’avvocato, il grande ritorno, l’ex sindaco civico: il centrosinistra e 3 primi (timidi) nomi anti Rapinese

Dei petali di margherita sfogliati dal centrodestra comasco – come noto già in riscaldamento per le elezioni comunali del 2027 – abbiamo parlato a lungo nello scorso fine settimana. Tra nomi storici (il ritroso azzurro Sergio Gaddi, il leghista Alessandro Fermi, il tandem meloniano Stefano Molinari-Alessandro Nardone, il ritorno alle origini Patrizio Tambini), possibili outsider e varianti al femminile, i corridoi dei rumors sono affollati ma, diciamo la verità, nessun nome finora sembra davvero in rampa di lancio. O meglio, nessuno sembra in grado di mettere davvero d’accordo tutti gli attori della coalizione.

Non una novità, d’altronde, basti pensare alla scelta molto più che tardiva del 2022 quando il jolly di Giordano Molteni imposto all’ultimo momento da FdI agli alleati scalzò colui che era parso vicino a scendere in campo, il farmacista Roberto Tassone, salvo poi, come esito conclusivo di questa malriuscita staffetta fuori tempo massimo, consegnare la città ad Alessandro Rapinese senza nemmeno passare dal ballottaggio (ci andarono lo stesso Rapinese e Barbara Minghetti per il centrosinistra).

Ma se il centrodestra sembra ancora lontanissimo da una scrematura reale, in casa centrosinistra non si sta meglio. Anzi, le voci danno una situazione poco sopra lo zero assoluto in termini di idee per possibili candidati.

Tra i nomi che sono girati nelle ultime settimane. Il primo è quello dell’ex assessore all’Urbanistica della Giunta Lucini, Lorenzo Spallino, pare sondato dal fronte di Civitas (associazione oggi non rappresentata a Palazzo Cernezzi, ma che ai tempi aveva nell’esecutivo Bruno Magatti). La risposta dell’avvocato? Tiepida, venata di scetticismo. Anche perché, inutile rimarcarlo, il convitato di pietra in caso di colloqui simili è pur sempre il Pd, che a oggi non pare aver preso in esame la questione seriamente.

Peraltro, in casa Dem le idee al momento non sembrano moltissime. Si ondeggia tra eventuali grandi ritorni (quello dell’ex consigliere regionale e già sfidante di Stefano Bruni un’era geologica fa, Luca Gaffuri) e colpi a sorpresa (tra cui quello che potrebbe avere il nome dell’ex sindaco di Villa Guardia, civico di centrosinistra, e attuale consigliere provinciale, Valerio Perroni (foto sotto), di professione avvocato con studio in città).

 

Piste possibili, forse meglio potenziali, a oggi tutt’altro che battute veramente. Il tempo, comunque, per entrambi gli schieramenti c’è ancora e non è poco. A saperlo sfruttare, naturalmente.

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