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L’azzardo della giunta: nuovo palazzetto di Muggiò finanziato con un palazzo che nessuno vuole da 15 anni

Si prende un rischio davvero enorme la giunta Landriscina sul nuovo palazzetto dello sport che dovrebbe sorgere sulle ceneri del rudere attuale, in disuso da 8 anni.

L’assessore al Bilancio di Palazzo Cernezzi, Adriano Caldara (che peraltro assieme all’altra leghista dell’esecutivo, Alessandra Bonduri, votò contro il progetto lievitato a 14.5 milioni per la nuova opera) ha infatti confermato in consiglio comunale che sul totale della cifra necessaria alla costruzione, la stragrande parte dovrà venire dal piano delle alienazioni di beni comunali (qui sotto integrale).

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Una sorta di chimera da almeno 15 anni, non foss’altro per il fatto che sulla cifra totale che sulla carta prevede di incassare dalle alienazioni il Comune (11 milioni e rotti), quasi il 90% dovrebbe venire dalla vendita del mastodontico ex orfanotrofio di via Grossi, valutato 9 milioni. Ma, meglio ribadire, valutato 9 milioni almeno dai tempi della seconda giunta Bruni (2007-2012), se non addirittura da prima, e su questa base mai venduto a chicchessia. Dunque, o l’assessore al Patrimonio e la giunta tutta hanno un asso segreto nella manica oppure i dubbi sulla fattibilità a breve dell’operazione sono legittimi.

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Per ora la scommessa appare davvero rischiosa nel suo complesso, visto che ben 11 milioni sui 14.5 totali necessari al nuovo palazzetto andrebbero recuperati entro la fine di quest’anno, sulla base del piano alienazioni 2021. Una sorta di miracolo, visto che per il solo ex orfanotrofio non ne sono bastati quasi 15.

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Per quanto riguarda le altre somme destinate al nuovo palazzetto dello sport, il Comune si limiterebbe a mettere 28mila euro dall’avanzo di amministrazione e poi a usare i 3,35 milioni garantiti a suo tempo da Regione Lombardia.

Con un simile, azzardatissimo piano finanziario a sostegno di una delle infrastrutture sportive più attese in città, non sono mancate bordate e perplessità dall’opposizione.

Il consigliere Alessandro Rapinese è stato brutale: “Ma voi davvero pensate di vendere tutto l’alienabile?”, con chiaro scetticismo visto quanto accaduto in passato.

Anche la consigliera del gruppo misto, Pierangela Torresani, ha parlato di “piano di investimenti pericoloso, anzi che sembra rendere quasi chiaro che quest’opera non sarà realizzata”.

Pure Vittorio Nessi (Svolta Civica), Gabriele Guarisco (Pd) e altri ancora hanno chiesto delucidazioni su questo colpo di scena. Spiegazioni che arriveranno probabilmente nella seduta del primo settembre, quando si saprà anche se la giunta ha o no la carta a sorpresa sull’ex orfanotrofio che nessuno vuole comprare da lustri.

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2 Commenti

  1. Se ci fosse qualcuno interessato dovrebbe avere la possibilità di abbattere l’ex orfanotrofio, quindi di costruire edifici a classe A e magari pure un po’ di verde ad uso pubblico. Nessun folle investirebbe 9 milioni per tenersi una cosa del genere senza poter agire. Quindi o hanno un asso nella manica o per il palazzetto sarà 2 di picche con briscola quadri

  2. E chiaro anche ad un bambino che quei ruderi gravati da molteplici ed assurdi vincoli hanno prezzi decisamente più bassi, ma che questa diventi una scusa per non trovare i soldi per ricostruire il centro sportivo di Muggiò dopo averlo lasciato andare alla malora è di una vergogna inaudita! Dovreste essere cacciati per manifesta incapacità!

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