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Manifesti di Pro Vita evocano il fantasioso ‘complotto gender’ nelle scuole. Il Pd: “Campagna indegna e falsa”

Como e provincia sono stati tappezzati in questi giorni da numerosi cartelloni del movimento Pro Vita e Famiglia che – senza indicare chi in realtà agirebbe in quella direzione – dicono “basta confondere l’identità sessuale dei bambini a scuola”. In che modo questo avverrebbe e per mano di chi, resta un mistero. Sul tema è intervenuto il Pd definendo i manifesti “deplorevoli” e denunciando “che lanciano stereotipi di genere offensivi e inaccettabili che mirano solo a creare allarme e preoccupazione contro una immaginaria e inesistente – lo ripetiamo inesistente – teoria gender”.

“Non è la prima volta che Pro Vita – continua la nota del PD comasco – propone affissioni di questo tipo in tutta Italia: una campagna pubblicitaria indegna studiata ad arte per distorcere la realtà dei fatti, dietro la quale emerge in tutta evidenza la paura di affrontare senza pregiudizi il tema di dare ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze nelle scuole un’educazione all’affettività e alla sessualità. Soprattutto a scuola si dovrebbe insegnare ad essere cittadine e cittadini rispettosi delle diversità, della libertà, dell’uguaglianza e non a discriminare in base all’orientamento sessuale, religioso o di altro genere”.

“Crediamo sia fondamentale formare adulti di domani maggiormente sensibilizzati, attenti a non discriminare, consapevoli e informati su tematiche così importanti – concludono i dem – volte al rispetto delle differenze, del diverso da noi, a non confondere sentimento e possesso, a non considerare l’altro come un oggetto di cui disporre a proprio piacimento come purtroppo abbiamo visto accadere nei tanti troppi casi di femminicidio nel nostro Paese, a saper accettare i ‘no’ sentimentali, con buona pace di quanti si ostinano a far prevalere, ancora oggi, pregiudizi, ipocrisie e falsità”.

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29 Commenti

  1. A chi ha speso soldi per i manifesti pro vita scrivo di accogliere gratuitamente i minori senza alloggio che stazionavano davanti alla questura e ora gli sfrattati dal campeggio di Como, 49 casette a 500 euro di affitto l’una, dimostrando la loro infinita carità umana finalmente. Si tratta solo di qualche mese finché grazie a una colletta si potranno sistemare questi poveri fratelli in strutture più adeguate.
    Certo che nulla verrà fatto da questi eroi della solidarietà a parole attendo i soliti attacchi…… da chi vede il loro pensiero unico messo in dubbio.
    Contano i fatti e non i manifesti.

  2. Non capisco come si fa a non essere d’ accordo e il senso di tante proteste anziche’ il contrario, la lezione sopra illustrata di luxuria che non e’ l’ unica lo dimostra, confondere i bambini e’ delinquenziale, si entra in un ambito delicatissimo sostituendosi abusivamente alla famiglia, interessante la linea del giornale e per certi versi sorprendente.

  3. Molti anni fa lessi una tesi di un giovane e brillantissimo sociologo romano sulla prostituzione maschile nella capitale. Per intendersi, i femminielli napoletani, i trans sudamericani, quel mondo ben al di fuori del limite della morale pubblica. Quando feci i complimenti al tesista, cercai di approfondire alcuni punti della sua tesi ed ebbi una sconcertante conferma. I frequentatori, assai numerosi, dei “prostituti” erano per la quasi totalità ben al di dentro del limite della morale pubblica. Ho una profonda avversione per chi addita la presunta amoralità di quelli che giudica “anormali” senza approfondire cosa c’è dietro la presunta moralità di quelli che giudica “normali”. Discorsi troppo complessi per tutti forse perfino per i dotti sacerdoti del “Pro vita”?!? Mah…… 😊 In ogni modo dobbiamo essere felici che in un Paese libero e democratico è consentito perfino ai liberticidi esporre le proprie tesi!

  4. I femminicidi sono figli dell’ignoranza e della mancanza di rispetto del prossimo e il genere non centra nulla. Dobbiamo imparare ad insegnare e a rispettare il prossimo a prescindere. I manifesti legali esprimono idee che vanno rispettate e semmai discusse se non si è d’accordo. Non esiste una ragione ed un torto a prescindere. Soprattutto i partiti se ne stiano fuori, lo fanno per interesse in entrambi i campi

    1. Alcune idee non sono affatto rispettabili e non vanno discusse ma combattute. Rimane l’indiscutibile diritto di poterle manifestare (nell’ovvio confine dei limiti di legge)

  5. 21 gennaio 2019 Rai tre , programma “alla lavagna” un format in cui personaggi politici, dello spettacolo, della cultura rispondono alle domande di una classe di bambini – tutti particolarmente svegli – tra i 9 e i 12 anni , protagonista vladimir Luxuria “Io quando sono nato ero un maschietto ma non ero contento di essere maschietto, sentivo dentro di me di essere una bambina, mi piaceva giocare con le bambole, sentire i profumi femminili che usava mia mamma in bagno, e quindi tutte le volte che mi guardavo allo specchio avevo un’immagine dentro di me che era diversa da quello che ero”, spiega Luxuria ai bambini.
    Oppure a Firenze dove Cappuccetto rosso è diventato Maschio” In una scuola di Firenze, al via un progetto per l’educazione sessuale dei bambini: interpretano a ruoli invertiti i protagonisti delle fiabe, L’iniziativa è stata promossa all’istituto Marconi di via Meyer mediante un laboratorio sperimentale presentato ai bambini da drag queen e transessuali ,destinato ad alcuni studenti delle classi elementari e medie. Al primo punto del progetto, concepito dall’Associazione Ireos Onlus – Centro Servizi Autogestito Comunità Queer si fa riferimento alla possibilità di”individuare gli stereotipi di genere presenti in fiabe, racconti, personaggi dei cartoni animati, giocattoli, mass media e nella realtà della vita quotidiana”,e tanti altri esempi… quindi per rispondere alla domanda “non si sa da chi” ecco da chi sono tenute queste lezioni di propaganda di genere, cosa che non dovrebbe essere influenzata da nessuno permettendo a tutti di vivere serenamente i suoi sentimenti.
    Poi si può non essere d’accordo con i manifesti ma negare che una cosa accada non è fare giornalismo corretto.

    1. E allora dobbiamo nascondere tutto sotto il tappeto e far finta che queste realtà non esistano? Alla presenza di una trans dobbiamo bendarci gli occhi e negare la sua esistenza? Non è molto più naturale ed educativo spiegare a un bambino chi o cosa abbia intorno e con chi o cosa dovrà per forza imparare a convivere, piuttosto che nasconderglielo? E poi cosa crede che sia Vladimir Luxuria? Un extraterrestre o un individuo esattamente come me e lei?

      1. Ognuno è libero di vivere la propria sessualità e amare chi gli pare, questo però non significa imporre agli altri o peggio ai figli degli altri, di prendere lezioni da uomini adulti pesantemente truccati e agghindati in modo che scimmiottano ed esasperano la
        Femminilità. Si può amare persone dello stesso sesso o di un altro sesso senza imporre agli altri di sapere cosa facciamo nella nostra camera da letto, essendo questioni che riguardano la
        Sfera più intima e privata di ognuno di noi

  6. A mio figlio in terza elementare una cara insegnante disse che poteva essere maschio, femmina o ciò che voleva lui. È corretto? Era la sua insegnante di italiano e ha ribadito il concetto per una settimana intera fino a che i bambini non lo hanno riferito ai genitori ed ha smesso dopo le nostre proteste

      1. Noi non abbiamo considerato corretto da parte della docente fare questo tipo di insegnamento a bambini così piccoli. Poi se lei ha un figlio di 8 anni e gli vuole tenere lezioni su determinate tematiche faccia pure

        1. Se la Docente non ha condiviso preliminarmente la sua iniziativa cøn i genitori avete indubbiamente ragione. Poi se lei ha un figlio di 8 anni e gli vuole tenere lezioni (anche le omissioni e i silenzi sono lezioni) su determinate tematiche faccia pure

    1. Non sapete quanto male, quante frustrazioni e quanti complessi avete regalato ai vostri figli negando loro questa libertà di essere se stessi. Posso capire la vostra impreparazione davanti ad un tema che tocchi molti più bambini di quanti pensiate, compreso i vostri. Vi consiglio di rivolgervi però a tal senso alla validissima associazione A.GE.D.O. Como-Lecco dove troverete altri genitori come voi che hanno però saputo guardare ai propri figli con i giusti occhi della comprensione e del vero amore.
      mail: agedocomolecco@gmail.com
      numeri di telefono: 3392082104; 3924800585

      1. Si come negli usa o in Gran Bretagna dov’è cliniche private elargiscono farmaci bloccanti la pubertà in età sempre più giovane creando enormi problemi psicologici traumi e quant’altro a questi bambini che si ritrovano poi a voler de-transificarsi. Un’indagine definitiva conferma tutti i timori e le denunce di medici e pazienti. La gender clinic di Londra che somministrava farmaci sperimentali a migliaia di minori sarà smantellata. Entro la primavera il Gender Identity Development Service (Gids) della Tavistock & Portman di Londra non esisterà più: dopo avere avuto accesso alle cartelle cliniche degli oltre 9 mila minori curati per disforia di genere negli ultimi dieci anni, il team di esperti guidato dalla pediatra in pensione Hilary Cass ha messo la parola fine all’incubo di Keira Bell e migliaia di ragazzini bollati come transgender e costretti a «un percorso tortuoso e inutile, permanente e che cambia la vita»: «L’attuale modello di cura – scrive Cass – espone i ragazzi a un rischio considerevole di disagio mentale e non rappresenta un’opzione sicura né praticabile a lungo termine».Davanti alle prove schiaccianti raccolte dagli esperti sulla quantità indescrivibile di trattamenti sperimentali ormonali prescritti ai bambini al di fuori dei consueti standard clinici e di tutela, il servizio sanitario inglese ha finalmente deciso: il Gids verrà chiuso Ma ci sono voluti più di tre anni, le dimissioni di massa di molti medici, le denunce dei pazienti in tribunale, le prime pagine del Times per porre fine al furto dell’infanzia e alla mercificazione dei corpi dei minori (cinquemila pazienti nel 2021, erano 250 solo dieci anni prima): «È in atto un esperimento di massa sui bambini, i più vulnerabili». Tra di loro, Keira Bell, la ragazzina che a soli 16 anni e nel giro di tre soli appuntamenti, si trovò ad assumere bloccanti della pubertà, poi iniezioni di testosterone e a vent’anni a subire una doppia mastectomia. Fino a realizzare che ad essere sbagliato non era il suo corpo e decidere di ricorrere con tanti altri detransitioners come lei all’Alta Corte inglese contro la clinica.

  7. Perché viene riportato solo il parere del PD? E gli altri partiti e cittadini che invece condividono questa visione della scuola? O Comozero é l’organo ufficioso del PD locale??

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