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Minghetti “spietata”: mentre il centrodestra cerca ancora il candidato, omaggia il tempio dello sport comasco

Per lungo tempo – un tempo nemmeno molto lontano, a dire il vero – il mondo delle storiche associazioni sportive della città è stato ritenuto un “feudo” del centrodestra comasco. Più per una sorta di affinità elettiva (o forse anche elettorale, chissà) che non per smaccate dichiarazioni pubbliche.

E però, le riunioni e le serate di Alleanza Nazionale e Forza Italia prima, poi del Pdl e in tempi più recenti di Fratelli d’Italia, allo Yacht Club sono storia politica di questa città. Tanto che proprio lì si svolse la memorabile giornata del 19 dicembre 2016, quando tutto il centrodestra riunito presentò ufficialmente la candidatura di Mario Landriscina a sindaco ma la scena se la prese il leader della Lega Matteo Salvini che con un blitz mise la firma sull’incoronazione del futuro primo cittadino (con gran nervosisimo degli alleati colti di sorpresa).

Ebbene, oggi di quel centrodestra a petto in fuori restano soprattutto acciacchi e affanni, un sindaco in uscita forzata, “licenziato” in malo modo e con tempi sciagurati e politicamente insensati da due componenti su quattro della coalizione (Fratelli d’Italia e Forza Italia) quando ancora non c’era l’ombra di un reale aspirante successore, e soprattutto il vuoto sul candidato per le comunali della prossima primavera.

E a simboleggiare il ritardo clamoroso con cui i partiti di quella parte politica stanno affrontando la campagna elettorale, ecco la nuova mossa della candidata di centrosinistra Barbara Minghetti. La quale – dopo aver già fatto tappa in alcuni quartieri e mercati cittadini – oggi ha incontrato proprio una parte delle storiche associazioni sportive di Como.

Accompagnata dal consigliere regionale del Pd Angelo Orsenigo e dal capogruppo a Palazzo Cernezzi dei Dem, Stefano Fanetti, Minghetti ha visitato la Canottieri Lario e ha parlato di sport proprio con i presidenti della stessa Lario, Leonardo Bernasconi, del Coni comasco, Niki D’Angelo, e del Panathlon Como, Edoardo Ceriani “trovando interlocutori pronti ad affiancare l’amministrazione comunale in un percorso condiviso – ha commentato la candidata sindaco del centrosinistra – Lo sport è vita, contribuisce a costruire una comunità responsabile ed è da questo pensiero che ripartiremo insieme”.

E ancora, sempre Minghetti: “La Canottieri Lario negli ultimi due difficilissimi anni ha realizzato opere di ristrutturazione della storica sede comunale per circa 400mila euro, impegnandosi anche finanziariamente in prima persona. Un esempio di cosa voglia dire credere nello sport come occasione di messa alla prova dei propri limiti, affrontando sfide complicate, inseguendo la propria passione e raggiungendo risultati comuni”.

Insomma, mentre il centrodestra ancora brancola nel buio o almeno in una decisa penombra senza essere nemmeno riuscito a individuare una rosa di nomi su cui puntare davvero per la sfida elettorale di primavera (tenendo conto che anche il solitario Alessandro Rapinese si è messo in moto da mesi, forte del 22% del 2017), i concorrenti blandiscono e omaggiano luoghi simbolo della città. E non è poco, nella Como storicamente conservatrice.

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5 Commenti

  1. Lo sport è vita !!! Sono d’accordissimo … speriamo che il prossimo Sindaco lavori per risollevare dalle macerie le strutture sportive restituendo ai nostri figli – che se lo meritano- quella Vita Sportiva ormai lontana da Como.

  2. Egr. Sig. Gelindo, ma Lei ha lavorato a “Zelig”? Non mi sembra perchè non riesce neppure a far ridere.

  3. Mamma mia !!! La “donna in carriera” nel tempio dello sport comasco !!!
    E chi lo sente adesso il Gelindo ???

  4. La Donna in carriera veste pantaloni alla salta-fosso e – per rimanere in tema – va in pellegrinaggio alle associazioni sportive. Che importa se sono di destra? Anzi, meglio così, dato che a sinistra non c’è rimasto nessuno e per vincere bisognerà pure allearsi con qualcuno. E chissà se la nuova alleanza con la “Lega di centro” preconizzata da un pagliaccio piddino nazionale non sia battezzata proprio in periferia. Del resto le distanze politiche sono ormai raccorciatissime. E la Lega ora rischia di essere svuotata dal Pd. Fantastico.

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