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VIDEO Como, mozione Civitas-M5S sulla terza linea del forno Acsm Agam: “Non può decidere solo l’azienda”

Movimento Cinque Stelle e Civitas uniscono le forze e siglano assieme una mozione destinata al consiglio comunale di Como con l’obiettivo di dire dibattere a fondo sulla terza linea in arrivo al termovalorizzatore di Acsm Agam destinata a bruciare i fanghi derivanti dalla depurazione delle acque.

“Il progetto è già stato strutturato senza un vero coinvolgimento – ha affermato il pentastellato Fabio Aleotti – C’è stata una carenza di interesse e di regia soprattutto da parte del Comune di Como, che pure in parte è socio di Acsm Agam”.

Sono stimate in circa 85-90mila le tonellate annue di fanghi da incenerire nel forno di Acsm Agam e secondo Aleotti il problema sarà anche di logistica: “Settanta camion al giorno arriveranno a Como per portare il materiale”.

Anche Rovi (Civitas) ha puntato sul mancato coinvolgimento di Palazzo Cernezzi nella decisione di attivare la terza linea: “La mozione ha l’obiettivo di riportare in seno al consiglio comunale gli indirizzi che spettano a un’amministrazione su una vicenda del genere, oltre che di favorire il confronto sulle alternative a quella scelta”.

Bruno Magatti (Civitas) ha ribadito che “c’è un ruolo della politica e i cittadini non possono pensare che le scelte siano affidate unicamente agli interessi delle aziende. Chi decide la linea su vicende così importanti: un amministratore delegato o la politica e le istituzioni?”.

“Poi c’è il tema delle emissioni – ha concluso Magatti – e delle ricadute di queste emissioni sugli abitanti di Albate o di Casnate e in generale di tutte le zone interessate”.

Aleotti (M5S) ha anche sottolineato che “questo tema della terza linea è forse passato un po’ in sordina anche se bisogna riconoscere che Acsm Agam ha fatto una serie di incontri pubblici in cui noi abbiamo ascoltato cosa viene proposto. Abbiamo riscontrato che sicuramente la tecnologia della terza linea potrà anche essere all’avanguardia, ma arriva comunque in ritardo rispetto all’esigenza di un trattamento circolare dei fanghi derivanti dalla depurazione delle acque”.

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Un commento

  1. Questa volta non si può non essere d’accordo. Non basta comunicare “urbi et orbi” senza contradditorio. È opportuno che l’Azienda informi i rappresentanti dei cittadini di Como, di Casnate con Bernate e di Senna Comasco quali potrebbero essere i disagi per la collettività e trovare con loro le migliori soluzioni. Ad esempio, come dice Aleotti, quanti saranno gli autocarri che trasporteranno i fanghi e che strade potrebbero fare per non rendere ancora più caotico il traffico? Ma l’Azienda dovrebbe dare anche altre spiegazioni. Per esempio, perché questi fanghi non possono essere utilizzati per fini agricoli come si è sempre fatto? E cosa c’è dentro questi fanghi? Si sa? Quali sono i livelli d’inquinamento attuali in prossimità degli impianti e quali si presume saranno quelli dopo la messa a regime della terza linea? E se ci fossero degli incrementi di agenti inquinanti, l’Azienda prevede di bloccare l’impianto fino alla risoluzione del problema? Mah…alla fine se comunicare è un modo educato per dirti che devi essere contento perché te l’ho detto prima…no grazie!

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