“Rapinese cavalca l’onda, fa di tutto pur di guadagnare un po’ di visibilità”.
E’ caustica Elena Negretti, poche ore dopo l’annuncio della lista “Rapinese Sindaco” di aver preparato e depositato una mozione di sfiducia nei suoi confronti.
L’assessore è contestato per alcuni episodi: dal recentissimo reintegro della dipendente licenziata nel gennaio scorso per presunte assenze in orario di lavoro (rientro comprensivo di versamento delle indennità non corrisposte da quel momento, come stabilito dal Tribunale), mancata istituzione della Commissione pari opportunità pur avendo la delega, toni e modi assunti nel corso del dibattito sull’istituzione di una commissione speciale sulla Sicurezza (ipotesi stroncata da Negretti) fino alla presenza di venditori e parcheggiatori abusivi in città (qui tutti i dettagli).
Tutti temi che Rapinese e i colleghi del gruppo consiliare riconducono all’assessore in virtù delle deleghe a lei assegnate: Personale, Pari Opportunità e Polizia locale.
“La mozione di sfiducia è uno strumento politico a disposizione – sottolinea Negretti – Se Rapinese e il suo gruppo ritengono di usarlo ne hanno naturalmente facoltà. Penso però che l’obiettivo sia soprattutto ottenere visibilità a mie spese”.
Sul voto e sugli esiti (che, comunque, saranno tecnicamente ininfluenti perché le mozioni di sfiducia agli assessori, anche se approvate, non sono vincolanti), Negretti si rimette al sindaco: “Bisognerebbe chiedere a lui, più che ad altri, se il mio lavoro è corretto oppure no”.
4 Commenti
“Rapinese cavalca l’onda, fa di tutto pur di guadagnare un po’ di visibilità”
Parole sante!!!
@Comino mi risulta che la Dirigenza sia stata premiata, e a leggere sui giornali si parla di cifre che superano abbondantemente la retribuzione annuale dei loro sottoposti. Sarebbe interessante sottoporre il voto sulla sfiducia all’Assessore proprio ai dipendenti, per capire se vi sia del malcontento e l’entità dello stesso.
I dipendenti dovrebbero poter dare una valutazione che inciderà nelle conclusioni che il Sindaco e, perché no, gli altri assessori (dato che il danno provocato da uno si riflette su tutti), trarranno sulla vicenda ma documentando e rendendo pubblici tutti i fatti e le cifre, che rimangano disponibili per futura memoria e decisioni dei cittadini per giudicare a loro volta l’operato di una giunta. Ogni risorsa distratta dal suo normale lavoro é denaro della collettività perso. Va calcolato.
Bisognerebbe avere qualche dato: quanto é costata alla collettività, in termini di spese vive e lavoro per i dipendenti per gestire le pratiche o presenziare/studiare il caso, la causa persa a causa dell’assessore o, più realisticamente, a causa di dirigenti sottoposti delle cui azioni ella é comunque chiamata a rispondere? Con questa evidenza si potranno trarre le dovute conclusioni e capire se assessore e dirigenti meritino un premio, un richiamo, una pacca sulla spalla, l’allontanamento o l’assoluzione piena, in my honest opinion.