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“No a un nuovo dormitorio a Como”. Il giorno dopo, il Pd spiega il voto (quasi) a sorpresa

Il gruppo consiliare del Pd, che ieri sera non ha votato a favore della mozione degli alleati d’opposizione di Svolta Civica (un nuovo dormitorio la richiesta cardine) in una nota prova a spiegare le motivazioni di una scelta “sofferta”, sicuramente spiazzante per una parte della sinistra cittadina che da tempo chiede una nuova struttura in città e forse anche per una parte dell’elettorato.

“Non certo perché noi siamo contrari ad aiutare chi è in sofferenza e disagio – commentano i consiglieri Stefano Fanetti, Patrizia Lissi e Gabriele Guarisco – Ma è la diversa visione di ciò che si può fare per costoro che caratterizza la posizione dei democratici rispetto ai colleghi della civica”.

“L’assessore ai Servizi sociali (Alessandra Locatelli, ndr) – dice il capogruppo Fanetti – ci ha spiegato che molto si sta facendo e io ho specificato subito che molto si è fatto anche in passato per affrontare questo problema. C’è il dormitorio comunale, c’è l’Ozanam, c’è l’emergenza freddo. In generale i dormitori, finché fungono come una risposta a bisogni transitori e impellenti, rappresentano un’opzione sensata”.

“Il problema – aggiunge Fanetti – è che molto spesso questi luoghi passano dall’essere concepiti come una situazione momentanea all’essere vissuti come una condizione definitiva, stanziale. Questa visione non permette, in molti casi, di andare oltre una logica emergenziale e assistenziale che ostacola l’uscita dallo stato di degrado anche a chi ne avrebbe la possibilità”.

Insomma, per il Pd non è scontato che “sia la risposta migliore per queste persone. Se alcuni di loro possono essere reinseriti nella società, possono aspirare a un progetto di vita dignitoso, dovremmo puntare su qualcosa di diverso. Secondo noi bisogna discutere modelli che guardano al fenomeno dei senza tetto non più solo in termini di pasti distribuiti e di posti letto assegnati”

La proposta di Fanetti, Lissi e Guarisco, appoggiati in questo dal segretario cittadino Tommaso Legnani (nella foto sopra), verte dunque su “modelli innovativi come l’housing first, cioè una forma di intervento, nell’ambito delle politiche di contrasto alla grave marginalità, fondata sull’inserimento diretto in unità abitative indipendenti di persone senza dimora e in situazione di disagio, con l’obiettivo di favorirne percorsi di integrazione sociale e di benessere personale”.

È il caso del progetto “Strade verso casa”, avviato grazie alla Giunta Lucini, di durata biennale, che ha ottenuto un finanziamento complessivo di oltre 843mila euro. “Un’ottima soluzione di cui sta godendo oggi l’attuale amministrazione, e che intende sia consolidare e ampliare i servizi esistenti, sia innovare le modalità di risposta, in particolare proprio con l’housing first che intende sviluppare le autonomie residue e accompagnare le persone alla fuoriuscita definitiva dal disagio”, concludono gli esponenti Pd.

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