Sta per iniziare il grande giro di nomine negli enti e nelle società partecipate dal Comune di Como e, dalle avvisaglie – come per la verità accade quasi sempre – tira aria di spoil system negli organigrammi. Il centrodestra, dopo aver vinto le elezioni comunali dell’anno scorso, si appresta alla spartizione tra liste e partiti di presidenze e posti nei cda.
Il grande valzer si chiuderà tra aprile e giugno, quando le società in questione approveranno i bilanci 2017. In questo quadro, soltanto una casella sembra definita con una certezza del 99%: quella di Como Servizi Urbani, la società “in house” del Comune che gestisce i parcheggi blu in città, diversi impianti sportivi, il porto marina e altro ancora. Un “boccone prelibato”, insomma, che all’orizzonte vede già stagliarsi la sagoma del nuovo presidente (anche se con prospettiva 2019, ndr). Si tratta di Andrea Bernasconi, 41 anni, manager nel settore marketing, un passato come consigliere comunale per An, ora uomo di Forza Italia e di fiducia del sindaco Mario Landriscina per il quale ha curato anche parte del programma elettorale (in particolare i capitoli dedicata alla mobilità).
Per quanto riguarda le altre caselle di prestigio, su tutte spicca ovviamente Acsm Agam, per cui a Como toccherà la vicepresidenza. In passato si era fatto il nome di Marco Rezzonico, coordinatore della lista civica “Insieme” diretta emanazione di Landriscina, ma il quadro in questo campo è complesso (tra l’altro la multiutility sta affrontando la maxifusione con altre società del Nord Italia).
Per quanto riguarda Spt Holding, lo spoil system si è già verificato al 31 luglio scorso, poiché da quella data al comando c’è già un leghista doc, ossia quell’Alessandro Turati già sindaco di Mariamo Comense (in rappresentanza del Cpt), mentre gli altri consiglieri sono Sara Manciocchi (per la Provincia) e Fabio Faverio (Comune di Como).
Infine, sempre restando tra le società partecipate principali, c’è Villa Erba, oggi presieduta da Filippo Arcioni. Qui la casella non ha ancora pretendenti ben definiti, anche perché – come scritto qui – non è affatto certo che la presidenza resti a maggioranza pubblica nei prossimi mesi.
Da decidere anche il rinnovo dei membri del cda della Fondazione Ca’ d’Industria. Poche indiscrezioni e quelle poche ruotano attorno all’ex assessore comunale e imprenditore, Nini Binda.