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Nuovo palazzetto: mancano documenti, soldi, bonifica. Rapinese: “Vanna Marchi e Do Nascimiento più credibili della giunta”

Si fa sempre più nebuloso, a essere davvero buoni, il futuro del teorico nuovo palazzetto dello sport di Muggiò (struttura approvata come studio di fattibilità dalla giunta Landriscina con una spesa di 14,5 milioni per 2.500 persone, su cui però è nettissima la contrarietà della Lega).

Ieri sera in consiglio comunale, rispondendo ad alcune domande di consiglieri di opposizione, la prima doccia gelata è arrivata dall’assessore al Patrimonio Franco Pettignano che ha confermato che non sono ancora pronte nemmeno le certificazioni catastali ed energetiche dell’ex orfanotrofio di via Tommaso Grossi, l’enorme compendio comunale che tramite vendita dovrebbe finanziare la nuova struttura sportiva per 9 milioni su 14.

“E’ in fase di conclusione la procedura di affidamento dell’incarico di regolarizzazione catastale e certificazione della prestazione energetica del compendio – ha detto l’assessore – La scadenza è al 22 ottobre prossimo per la presentazione dei preventivi”.

Ma non sono questi gli unici documenti fondamentali per far partire “l’operazione palazzetto” che tutt’ora mancano in Comune.

“Non è ancora pervenuta – ha infatti ulteriormente sottolineato Pettignano – l’autorizzazione della Soprintendenza per l’alienazione, dopo la visita del compendio con i tecnici comunali avvenuta lo scorso 12 maggio”. Insomma, a livello di carte e documenti l’iter è ancora ben lontano dalla conclusione.

Ma non è finita. Per la realizzazione del nuovo palazzetto di Muggiò è necessaria anche una radicale modifica della viabilità nella zona di piazza d’Armi e dintorni. Ebbene, su questo punto l’assessore alla Mobilità, Pierangelo Gervasoni, ha però sottolineato che la bonifica in corso sui terreni interessati dai lavori “ha rilevato un superamento di alcuni valori, dunque si dovrà procedere a una analisi congiunta con Arpa entro la fine dell’anno”.

E ancora, sempre Gervasoni, alla domanda se l’amministrazione stesse cercando bandi e finanziamenti utili a coprire l’ingente spesa per il nuovo palazzetto, l’assessore ha risposto che “no, non abbiamo partecipato ad alcun bando ma se ce ne sarà uno utile parteciperemo”.

Come se non bastasse questa serie di intoppi e lungaggini, il consigliere comunale del Pd, Gabriele Guarisco, ha svelato un altro aspetto. E cioè che, sempre per le opere legate al riordino viabilistico della zona, dopo un primo progetto approvato nel 2019, la giunta ha dato l’ok a un aggiornamento che prevede un esborso di 490mila euro in più.

“Guardando la delibera della giunta del 30 settembre scorso – ha detto Guarisco – mi ha colpito il fatto che si indichi un aumento dei costi complessivi che ora arrivano fino a 2,9 milioni, con aumento di 490mila euro in più rispetto al 2019. Peraltro, si tratta di fondi che non sono a Bilancio. Dovremo fare una variazione di bilancio anche per questi 490mila euro?”.

Inevitabile, visti tutti questi nuvoloni neri sul teorico nuovo palazzetto dello sport di Muggiò, le polemiche in consiglio.

Alessandro Rapinese, tra sarcasmo e accuse: “Se tutto questo l’avessero presentato Wanna Marchi e Do Nascimiento con le modalità con cui presentavano i loro prodotti, io ci sarei cascato. Invece un’opera presentata con i fondi che dovrebbero venire dai ricavi delle alienazioni di un immobile che non ha le certificazioni energetica e catastale, mi sembra molto meno credibile. Eppure voi non fate un plissè”.

Anche la consigliera Pierangela Torresani ha sottolineato come già fatto in passatto che “Di fatto il nuovo palazzetto viene finanziato con un bene invendibile, eppure stiamo parlando di un’opera fondamentale per lo sport e per i giovani”.

Molto critica anche Ada Mantovani: “Spiace apprendere che il Comune neppure ha partecipato a qualche bando e in compenso i 14 milioni di finanziamento dell’opera sono sostenuti da un’alienazione di cui non abbiamo ancora la documentazione catastale ed energetica”.

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4 Commenti

  1. Ma a cosa serve un palazzetto dello sport dal 2.500 posti a Como, visto che non ci sono squadre (di basket, pallavolo o altri sport) che giochino ad alti livelli e che lo possano riempire? A Como servono delle semplici palestre, che mancano come in nessun’altra città.

  2. Se è vera la tesi che gira sempre più insistentemente che La Lega per una mera questione di prestigio, di calcolo politico e di finanziamenti, non vuole che venga costruito il nuovo palazzetto di Muggiò prima di quello di Cantù sarebbe una beffa tremenda ed uno schiaffo sonoro per la città, magari l’assessore dimissionario sulla questione ha una sua opinione……

  3. A parte che avere in città un Palazzetto dello Sport da 2.500 posti serve a poco. Sarebbe più utile avere una struttura polifunzionale come era, del resto, il precedente impianto sportivo di Muggiò. Tuttavia, è inutile parlarne. Tanto non si farà mai e se mai si farà la maggior parte di noi non lo vedrà. La mossa della Lega di finanziare in parte il Palazzetto dello Sport con l’alienazione di un immobile invendibile è assai scaltra soprattutto sapendo che l’alienazione è nelle sapienti mani dello Splendido Assessore al Patrimonio di Fratelli d’Italia. Infatti, pronti e via, si è presentato con l’elenco di quello che non ha ancora provveduto a risolvere e che rende pressoché impossibile a breve la vendita. È una risorsa straordinaria lo Splendido. C’è da chiedersi come mai non gli hanno ancora assegnato il compito di trovare uno spazio da adibire a dormitorio. Tanto lo Splendido Assessore non lo trova e se lo trova non ha sicuramente tutte le caratteristiche tecniche e i permessi che occorrono per farlo funzionare. Perché polemizzare sul perché si è approvato il dormitorio, incarichiamo lo Splendido ed è come non aver approvato nulla. Dove lo trovano un campione dell’arte di non fare e di giustificare il perché non si è fatto quello che si sarebbe dovuto fare? W lo Splendido Assessore al Patrimonio di Fratelli d’Italia, se non ci fosse lui gli toccherebbe pure concludere qualcosa.

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