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Piscina, Ticosa e giardini. Dopo l’intervista a Galli, ira Lissi: “Scarica colpe, metodo bieco. E rivendica meriti non suoi”

“È il caso di fare chiarezza su molte delle affermazioni fatte dall’assessore Galli nel disperato tentativo di smarcarsi dalle sue responsabilità, a un anno dalla fine di un mandato amministrativo pessimo” così Patrizia Lissi, consigliere comunale del Pd in Comune a Como.

Lissi interviene duramente dopo l’intervista pubblicata ieri su queste pagine.

Ticosa, piscina di Muggiò e giardini a lago. La versione di Galli: “Non sono Calimero. Ho fatto e ottenuto molto, ne sono fiero”

La consigliera prende punto a punto quanto dichiarato dal responsabile di Sport e Ambiente e offre la propria lettura.

“Iniziamo dai giardini – attacca Lissi – a lago il cui rifacimento dovrebbe iniziare entro l’anno: non c’è alcun merito da arrogarsi. La giunta Landriscina ha intenzionalmente cassato il progetto approntato dall’amministrazione Lucini nonostante 380mila euro già finanziati da Regione Lombardia e 900mila euro di tassa di soggiorno che l’amministrazione Lucini ha messo a disposizione in accordo con gli albergatori. Le motivazioni? Alcuni presunti problemi di natura geologica. Ma dopo aver predisposto personalmente una richiesta di accesso agli atti, è emerso che la relazione geologica non presentava alcun tipo di criticità che impediva di portare avanti il progetto. Si ammetta allora che è stata una scelta politica che ci ha fatto perdere i fondi regionali, che ci ha fatto perdere 4 anni di tempo e che ci presenterà un conto salato per la realizzazione dei nuovi giardini. Spieghino anche dove sono finiti i 900mila euro di tassa di soggiorno. Purtroppo, ad oggi, non ho avuto risposta nonostante le molte domande”.

“Sulla piscina di Muggiò – continua – è stato già detto molto e il fallimento dell’intera giunta è evidente. Galli rifiuta la propria responsabilità per quanto riguarda gli interventi tecnici. Ma vediamo che scarica il barile sugli uffici anche su ciò che gli compete come la scadenza della convenzione con la Fin – continua Lissi –  L’assessore Galli si arroga poi il merito di aver assicurato i fondi del Patto per la Lombardia. Ma dimentica di dire che se la giunta Lucini non avesse partecipato all’iniziativa, il palazzetto dello sport, per il quale le risorse sono disponibili dal 2017, sarebbe rimasto solo un’idea. Non dimentichiamo che quando Regione Lombardia ha poi deciso di differenziare la provenienza dei fondi mettendone il 50% a carico del Comune di Como e ha chiesto che venissero presentati più progetti, la lentezza dell’amministrazione Landriscina ci ha quasi fatto perdere questi finanziamenti”.

Conclude Lissi: “Le affermazioni di Galli sono il tentativo di salvare quattro anni di mandato insalvabili. Dove c’è una colpa, questa viene scaricata sugli uffici o a chi ha governato la città negli anni precedenti. Altrimenti, dove c’è un merito altrui, questo viene rivendicato ingiustamente come proprio. Un comportamento bieco che però rappresenta lo standard di chi ha amministrato Como negli ultimi quattro anni e i cui effetti si vedono, di riflesso, in ogni aspetto della vita cittadina” conclude Lissi.

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