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Rimpasto, ironia perfida di Cenetiempo: “Benissimo, avanti così, ne siamo felici”

Nemmeno il tempo di schiacciare il tasto pubblica e il telefono già squilla. E’ di poco fa la notizia del rimpasto di deleghe interno alla giunta Landriscina.

Dettagli a parte, come scrivevamo nell’articolo precedente, le variazioni sostanziali sono tre. La già potentissima Elena Negretti è stata soddisfatta con la chiusura del trittico di deleghe richiesto da tempo: Sicurezza, Polizia Locale e Protezione Civile, prima nelle mani del sindaco. Non a caso negli ultimi tempi l’assessore ha partecipato a diversi vertici in Prefettura su temi connessi alle tre competenze.


Giunta, c’è il rimpasto: Cultura a Rossotti. Sicurezza e Polizia Locale a Negretti

Altro passaggio annunciato: sempre dalle tasche di Landriscina, la Cultura, approdata sulla scrivania di Simona Rossotti che in questo modo chiude il cerchio in armonia con Turismo e Marketing Territoriale. Da Rossotti a Marco Galli passa l’Ecologia. L’assessore allo Sport eredita (non è chiaro con quanta gioia), tra l’altro, l’avvio della sperimentazione sulla raccolta rifiuti (qui i dettagli), manovra che coinvolge 20mila comaschi e che sarà testata per due mesi.

Tanto è bastato per scatenare il consigliere di Forza Italia Enrico Cenetiempo, già mastro d’orchestra nella notte dei lunghi coltelli, lunedì scorso:

Forza Italia spietata: affossata la delibera Negretti. Sindaco: “Non intendo campare così”

“Sono contento di queste variazioni perché hanno ascoltato finalmente i capigruppo e i gruppi”, ironizza perfido il decano politico dell’aula cernezziana. “Sono contento specialmente per quanto riguarda la sperimentazione appena avviata sulla raccolta rifiuti. Bene cambiare in corsa l’assessore prima di conoscerne i risultati. Continuate su questa linea di ampia condivisione, ne siamo felici, avanti così”. Insomma, nessuno ne sapeva nulla (nulla non proprio, lo schema è pronto da mesi).

Che il rimpasto, rimpastino, “non condiviso” sia la risposta di Landriscina all’affossamento della delibera siglata dalla pupilla Negretti? Assai verosimilmente, sì.

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4 Commenti

  1. Ma le Provincie non erano in profumo di chiusura ? Come sempre Prada una via vi è sempre qualcuno pronto a far di testa sua, anche contro la logica. Il comune di Como proprio come comune capoluogo avrebbe dovuto darsi una mossa e proporsi come capofila per i comuni minori e invece … cede le armi, si dichiara incapace e ceca qualcuno che lo tiri fuori dalle grane.
    Complimenti alla nuova Giunta, a coloro che hanno criticato chi non sapeva spendere i soldi a disposizione ecco la soluzione: faccia qualcun altro !

  2. Premesso che ancora oggi non è ben chiaro quali benefici alla città di Como avrebbe portato l’approvazione della delibera “Appalti”, unica beneficiaria l’Amministrazione Provinciale e a qualche suo…..Dirigente.
    Una cosa invece appare ben chiara, alcuni consiglieri di maggioranza stanno chiedendo a gran voce che il sindaco è la giunta condividano con loro (possibilmente non cinque minuti prima della votazione o su Facebook) almeno le delibere più importanti ma prima che arrivino in aula, se quella alla quale abbiamo assistito è la risposta del Sindaco andiamo proprio male.

  3. giusto commento di Gigi,poi c’è da dire che l’uffico unico degli appalti andrà comunque fatto in quanto l’ufficio comunale non ha la certificazione anticorruzione (la Provincia si), per cui Forza Italia ha fatto solo perdere tempo e una pessima figura!

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