“Avremmo dovuto compiere prima le scelte dei candidati sindaco. L’ho sentito dire anche a Matteo Salvini e penso per le prossime elezioni amministratie e regionali i candidati si debbano individuare immediatamente”.
La leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, nella conferenza stampa post tornata amministrativa (dove ha ammesso la sconfitta complessiva del centrodestra) non soltanto sposa in pieno la “fretta” già espressa da Salvini sulla scelta dei candidati sindaco per le città che andranno al voto la prossima primavera, dove Como è inclusa a pieno titolo.
Meloni compie anche un passo oltre, tutt’altro che secondario, rispetto alla figura su cui a suo avviso dovrebbe concentrarsi la coalizione.
“Consiglio di ripartire da profili politici – ha affermato Meloni – perché l’esperienza conta e non averla, anche davanti a campagne molto aggressive, non aiuta chi vorrebe parlare delle materie senza risposndere alle polemiche o rispondere alla lotta nel fango”.
Como: nella rosa dei candidati sindaco di centrodestra, Fratelli d’Italia sfiora il petalo Molinari
Nella conferenza stampa di Meloni c’è stato spazio anche per i rapporti dell’ala destra della coalizione Lega-FdI con quella più moderata rappresentata da Forza Italia.
“Rimane sicuramente nel centrodestra un tema di fondo che ci penalizza – ha sottolineato Meloni – oggi a livello nazionale i tre partiti hanno tre posizioni differenti. Soprattutto nel momento in cui un pezzo di centrodestra governa con centrosinistra, Pd e Cinque Stelle, questo crea disorientamento nell’elettore del centrodestra. Soprattutto al ballottaggio è difficile riconoscersi in una posizione unica chiara, e il centrodestra deve affrontare questo tema e darsi un orizzonte per offrire una proposta di governo chiara e coesa”.
“Ho già parlato con Silvio Berlusconi e Salvini – ha concluso sul punto la leader di FdI – e credo ci si debba vedere già questa settimana. Perché i tempi per una rinvincita del centrodestra alle elezioni politiche ci sono tutti”.
Sempre nel giorno della sconfitta elettorale e politica del centrodestra alla gran parte dei ballottaggi per i sindaci delle grandi città – oltre ai casi clamorosi di Roma e Torino, anche la vicinissima Varese, feudo della Lega, dove si è riconfermato il sindaco di centrosinistra Davide Galimberti contro il salviniano doc Matteo Bianchi – il leader del Carroccio lancia una sveglia che risuona fino a Como.
Il capoluogo lariano, come noto, andrà al voto nella primavera del 2022, eppure le segreterie del centrodestra, e lo stesso sindaco attuale che quelle forze esprimono, Mario Landriscina, si rimpallano la scelta sul bis o sul cambio di “cavallo” (così come, a dire il vero, l’iperproduzione di tavoli, tavolini e comò nel centrosinistra, finora si è rivelata del tutto tattica e priva di un candidato o una candidata pronti a correre).
“Entro Natale io voglio i nomi dei candidati sindaci – ha dunque detto Matteo Salvini nel commentare le elezioni appena concluse ma guardando già al 2022 – L’errore che abbiamo fatto in alcune grandi città è stato arrivare tardi con i nomi all’ultimo momento e questo non ci ha aiutato. Per presentare un sindaco e la sua idea di città devi avere non qualche settimana ma qualche mese. Per questo ho già chiesto a tutto il centrodestra di presentare i nomi entro la fine dell’autunno”.
Arriverà anche sul Lario l’input del leader leghista?
4 Commenti
Spoiler: autunno è ora!
Gioele lei è bravissimo, le manca solo una cosa, il dono della sintesi…. ?
Solo il Nulla.
A Como il Capitano può contare su un alleato che a Varese non ha avuto: il centrosinistra. La peggiore Amministrazione di sempre, infatti, a oggi, non ha alternative che non sia la lista civica Civitas e il sempre presente Rapinese. Il Partito Democratico deve scegliere tra l’irrilevante M5S e gli irrilevanti partitini laici (IV,Azione e +Europa); questi ultimi devono scegliere tra distinguersi o rimanere accodati al loro ingombrante alleato con o senza i grillini; la sinistra più a sinistra giocherà in solitaria perché non si riconosce nei partitini laici e neppure nella lista civica che fu di Traglio e che ormai è ritrovo di vecchie glorie. I Verdi giocheranno da soli perché sono soli nel voler affrontare i problemi dell’ambiente e dell’urbanizzazione da rivoluzionare. Nessuno di loro riesce a trovare la quadra con Civitas. Insomma, il Capitano a Como rischia di vincere perché è probabile che giocherà da solo contro tanti più soli di lui.