Il traffico mostruoso che ieri, domenica di San Valentino, ha attanagliato la città di Como (e gran parte delle arterie da e per il lago, a dire il vero), scatena la lista Civitas che attacca su “mobilità letteralmente collassata; Viale Innocenzo quasi irraggiungibile dal resto del centro città. Anche gli autosilo strapieni, anche quello di Via Auguadri, già completo dalle ore 14”.
“Tra convalle e le arterie stradali in entrata e uscita, dalla Napoleona alla Madruzza a salire dalla Cappelletta lungo la oltrecolle e quindi senza entrare in città, era letteralmente un delirio – continia la nota – Anche le ambulanze hanno trovato gravi difficoltà nell’attraversare la città. Questa volta non possiamo dare la colpa alla ‘città dei balocchi’ o alla neve. Qualcosa non va nella gestione della viabilità e che, la fragile struttura viabilistica di Como, non è adeguatamente presidiata”.
Como, zona a traffico illimitato. Tre anni e mezzo di politica inesistente su viabilità e sosta
Secondo Civitas, tra i problemi spiccano i “oochi vigili, pochi controlli e quasi nessun presidio viabilistico negli snodi maggiormente critici. Certo è vero che governare processi in fasi di incertezza dei flussi, vista la pademia, non è semplice – concede Civitas – A dimostrazione di questo sono da rilevare i 18 km di coda sulla statale di Colico-Lecco e tanti altri ingorghi per il lago e le valli”.
Ma secondo la lista civica, il problema è l’assenza di programmazione a Palazzo Cernezzi.
“C’è la necessità di rilevare due fatti politici rilevanti. Il primo riguarda l’assessorato alla mobilità (guidato da Pierangelo Gervasoni di Forza Italia, ndr). Il piano del traffico, pagato dai cittadini di Como, rifatto inutilmente da questa Giunta giace nei cassetti a prender polvere nella scrivania dell’assessore, dal mese di agosto dello scorso anno, senza che si senta l’urgenza di una sua discussione e approvazione – scrive Civitas – Il secondo riguarda l’assessore alla sicurezza (Elena Negretti di Insieme per Landriscina, ndr). Ci sarebbe piaciuto ascoltare le sue parole almeno in misura uguale alle parole spese per le inutili convenzioni dei Vigili Urbani per la provincia o per le provvisorie soluzioni sul tema dei senza fissa dimora, che si sa, per questa amministrazione, sono solo un problema per la sicurezza”.
“In tutta questa inefficienza, mancanza di programmazione e pianificazione a farci le spese non sono solo i semplici cittadini ma, anche, i commercianti. Rendere la città invivibile non è fare il bene dei commercianti e delle imprese che vivono anche su queste piccole festività, soprattutto in momenti di grave crisi economica”, conclude la nota.
3 Commenti
Ma cosa voleva la Patelli?
Chiudere tutti gli accessi a Como?
La gente che era in coda è stata una massa di pecoroni che probabilmente ha passato il pomeriggio in coda e poi ha parcheggiato contro le mura prendendosi una multa sacrosanta? Sinceramente non ricordo chi non ha consentito ad una ditta di costruire l’autosilo in viale Varese..però il Gerva dovrebbe consentire di espropriare l’ex danzas immobile da anni e farci un multipiano..
Patelli di cosa pensa che campino tanti imprenditori comaschi se non di turismo?
Una cosa da delirio… Mah come sempre l’armata Brancaleone di como saprà dare la colpa a qualcos’altro!
Follia totale … vediamo come finisce tutto questo