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Scandalo piscina di Muggiò, Civitas accusa Landriscina: “Grave silenzio. Non scherziamo, batta un colpo”

Da qualsiasi parte la si voglia leggere, o chiunque si sostenga a Palazzo, la vicenda della piscina di Muggiò chiusa da oltre un anno è uno di quegli scandali indigeribili e indegni per qualsiasi città.

La vicenda, ne parliamo da tempo, è di nuovo al centro di un durissimo scontro politico.

Scambi e accuse sono in primis interni alla maggioranza.

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Pochi giorni fa è intervenuto in aula l’assessore Marco Galli, con una posizione netta e qualche implicito suggerimento:

“Non è colpa mia”. Piscina di Muggiò, i gelidi discorsi di Galli e Gervasoni (su cui aleggiano Bella e FdI)

Oggi interviene Civitas con una replica nettissima, e durissima, alle parole di Galli:

Che la piscina di Muggiò sia un altro, anzi l’ennesimo, caso di mala gestione amministrativa è dato certo perfettamente in linea con molte delle attività poste in essere dalla Giunta.

L’assessore Galli afferma: “i rapporti e il dialogo sono costanti ma ogni settore decide che strategia adottare”; è come dire: ci parliamo ma inutilmente perché ognuno fa quello che vuole. Stando così le cose è curioso che l’assessore precisi “la Giunta è un organo collegiale”.

Il rituale dello scaricabarile, come sempre, è stato rispettato. Ma l’assessore incalza “accertata la non disponibilità di FIN (Federazione Italiana Nuoto) di rinnovare la convenzione, la mia competenza è cessata”. Perché mai FIN avrebbe dovuto rinnovare la convenzione con il Comune con la certezza di non poter usufruire, per i propri atleti, della struttura?

Visto che l’assessore si occupa di eventi e manifestazioni sportive non era anche compito suo far sì che la piscina li potesse ospitare oltre che fornire un servizio ai cittadini?

La responsabilità non è certo solo dell’assessore Galli ma anche dell’assessore ai Lavori Pubblici, ci riferiamo, in particolare, all’ex assessore Bella. Il risultato è che, anche questa vicenda ricade nel farsesco agire dell’amministrazione.

Ma ciò che è più grave sono il silenzio e l’assenza del Sindaco; forse gli Uffici non lo hanno mai informato della questione e Lui, povero, come poteva immaginare che esistesse il problema?

Caro Sindaco non scherziamo a Lei spetta, quale dovere politico, di controllare l’operato dei Suoi assessori, di far sentire la Sua presenza, non fisica, e di far sì, quale massimo responsabile, che alle situazioni incagliate o non correttamente gestite venga posto rimedio.

Delegare non La esime dalla vigilanza. Non siamo tra coloro che chiedono le Sue dimissioni o quelle degli assessori coinvolti perché inutile visto che il suo mandato è ormai prossimo alla scadenza e, come Lei affermò in tempi non sospetti, non si ricandiderà per il bene di tutti i Comaschi. In questo anno abbondante però batta un colpo.

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