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Sindaco ’22, lo strappo di FdI a Como caso nazionale: gelo della Lega, Salvini punta a primarie di coalizione

Non è stato un passaggio politico indolore lo strappo finale di Fratelli d’Italia sul futuro sindaco di Como.

Come noto, dopo che già Forza Italia aveva alzato le barricate verso qualsiasi ipotesi di un Mario Landriscina bis, sabato scorso è arrivata la bomba sganciata dal partito di Giorgia Meloni: nella riunione di eletti e dirigenti, con il suggello di Daniela Santanchè, è emersa ufficialmente la candidatura a primo cittadino del segretario provinciale di Fdi, Stefano Molinari. E a quel punto è stato definitivamente chiaro che il centrodestra comasco non convergerà mai sull’eventuale ricandidatura dell’attuale primo cittadino, pur sostenuto dalla Lega (o almeno dalla corrente leghista che fa capo ad Alessandra Locatelli).

Como, FdI archivia Landriscina. Scoppia l’ira della Lega: “Poco responsabili e rispettosi, minano la coalizione”

Ebbene, l’eco dello strappo lariano si è udito ben oltre i confini della provincia di Como.

Sia Corriere della Sera che il quotidiano la Repubblica, infatti, hanno dato conto del riverbero nazionale della vicenda.

Il giornale di via Solferino, nella cronaca nazionale a firma Marco Cremonesi in un articolo dedicato in gran parte al leader leghista Matteo Salvini, ne dà conto così:

La strada (verso un centrodestra unito, ndr) non è però priva di ostacoli: nella Lega non è stato preso bene il fatto che FdI abbia già indicato il suo candidato sindaco per Como, Stefano Molinari.

Su Repubblica, l’accenno a Como è invece riportato così, dando conto di una posizione di retroscena raccolta direttamente in casa Lega:

A proposito di urne: nel 2022 sono in calendario le amministrative in importanti città. Dove ci potrebbero essere difficoltà per scegliere un candidato sindaco condiviso da tutto il centrodestra – per esempio a Como, Lucca o Palermo – Salvini proporrà primarie di coalizione. Dunque Salvini respinge le critiche di Meloni e rilancia. Corre in avanti e per non ripetere gli errori compiuti nelle scorse comunali, quando i veti incrociati hanno prodotto candidature di basso livello e in tempi troppo vicini al voto, la soluzione sono le primarie di coalizione. Argomento che in passato era stato proprio un cavallo di battaglia di Fratelli d’Italia. Ma allora si parlava della scelta leader del centrodestrae non del canddiato sindaco di Como.

Insomma, la città e il nome del futuro sindaco sono realmente al centro della politica nazionale del centrodestra, con Salvini e Meloni protagonisti. E, da ieri, con una novità in più: le primarie tra gli alleati per individuare il futuro candidato sindaco.

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3 Commenti

  1. I partiti tradizionali non perdono occasione di ricordarci la propria inconsistenza rappresentativa e le prassi, detto con ironia, cinicamente democratiche.
    Quando non trovano un accordo tra i vertici di qualunque livello, scaricano tutto sulla base militante.
    Detto con altre parole: la responsabilità della scelta del candidato se la prenda la base, cosicché, in caso di sconfitta, sapremo subito a chi dare la colpa, e soprattutto nessuno di noi capi si dovrà giusticare…

    Meditate “Genti del Lario”, meditate!

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