Parole intense, totalmente centrate, ancora una volta durissime (verso Anas) e dolcissime nell’evocare il rispetto della vita, della decenza, dell’individuo.
Federico Broggi, sindaco di Solbiate, non abbassa le armi e prosegue la battaglia solitaria del suo Comune. Domenica (10 giugno) l’incidente, lunedì la morte di Lorenzo Floro (di Gaggino Faloppio), appena 18enne.
Subito dopo Broggi chi ha chiamato: “Anas ha un morto sulla coscienza – aveva detto – è la verità: da più di due anni chiediamo la messa in sicurezza della strada, abbiamo anche una petizione firmata da 450 residenti su un totale di 2.500, un numero pesante. Eppure niente, Anas non ascolta, non vuole sentire ragioni”.
Solbiate, addio a Lorenzo. La furia di un sindaco: “Anas ha un morto sulla coscienza”
Oggi Broggi ha preso carta e penna e ha fatto due cose: l’amministratore e il Sindaco.
Il primo ha assolto il proprio compito scrivendo nuovamente al gestore della strada, inviando l’ennesima mail, ricordando le centinaia di scartoffie e comunicazioni che non hanno portato a nulla.
Il secondo, contestualmente, ha fatto politica e ha deciso di lanciare la sfida: “Nei prossimi giorni approveremo formalmente con la Giunta il progetto di intervento che vi avevamo sottoposto e, qualora non forniate alcuna risposta risolutiva, procederemo nel dargli pronta attuazione senza attendere oltre”.
D’altronde il primo cittadino, su queste pagine, lo aveva già detto: “Vogliamo come prima cosa, non risolutiva ma almeno iniziale, per la salvaguardia dei pedoni l’installazione delle telecamere sui semafori. Anas non ha i soldi? Nessun problema abbiamo già stanziato 60mila euro dal comune, sono lì pronti da usare eppure dicono di no. Abbiamo sviluppato diversi progetti e ci siamo offerti di pagare anche quelli, non piacciono? Ci dicano cosa fare e lo faremo, la strada è di loro competenza. Ripeto siamo disposti a finanziare e intervenire non possiamo premettere altre tragedie”.
Il prossimo passo è un appello al prefetto di Como, Bruno Corda e ai rappresentanti del territorio. Il primo a raccogliere la richiesta di aiuto, nei giorni scorsi, era stato il collega Dem di Broggi, il consigliere regionale Angelo Orsenigo.
“Accolgo l’invito del sindaco di Solbiate Federico Broggi e siamo pronti a sollecitare Regione Lombardia a fare la sua parte in questa vicenda che si è trasformata in una tragedia. Voglio a sostenere la battaglia per pretendere l’intervento di Anas sulla statale 342 che taglia il paese a metà con grande rischio per i residenti. Un rischio che ha portato alla morte un diciottenne del posto proprio in un incidente sulla famigerata strada. La mia solidarietà con il sindaco, la sua comunità e soprattutto la famiglia del ragazzo è totale. Affrontiamo subito insieme la situazione per risolverla una volta per tutte”.
ECCO IL TESTO INTEGRALE DELLA LETTERA
“Come purtroppo prevedibile siamo nuovamente costretti a scrivervi – si legge – per rappresentarvi quanto accaduto sulla SS342, di vostra competenza. Ma oggi siamo costretti a comunicarvi ciò che mai avremmo voluto dover scriver scrivere: un ragazzo di 18 anni ha perso la vita in un incidente. Il 10.07.2017 […] vi invitavo per l’ennesima volta a fare qualcosa, ad aiutarci a intervenire proprio perché prima o poi avremmo nuovamente avuto un morto da dover piangere. Oggi ciascuno si assuma la propria responsabilità di fronte a quanto accaduto”.
“Quando nella notte tra sabato e domenica si è verificato l’ennesimo grave incidente abbiamo perso tutti e ha vinto la burocrazia, hanno vinto le polemiche, ha vinto il rifiuto su tutta la linea di voler trovare una soluzione, di voler risolvere un problema. Torno a ripetervi: non possiamo più ignorare la pericolosità di quella strada, di quel rettilineo lungo quasi due chilometri, dove ogni giorno qualcuno rischia la vita”.
“Non possiamo più trascurare la sicurezza dei numerosi pedoni che attraversano questa strada […] non possiamo più trascurare la sicurezza degli automobilisti nascondendoci dietro a un dito: non è accettabile dire, come avete scritto nella vostra ultima comunicazione che ogni episodio sia da “ascrivere essenzialmente a un comportamento non conforme degli automobilisti” per così non fare nulla.
“In questi mesi vi abbiamo inviato un progetto d’intervento, che avete bocciato, vi abbiamo chiesto di indicarci una soluzione che ci saremmo adoperati a realizzare a nostre spese e non ci avete considerati, vi abbiamo chiesto di costituire un tavolo di confronto per analizzare la situazione e individuare la migliore risposta da adottare e per la seconda volta non ci avete degnati di risposta. Ora vi chiediamo nuovamente di sederci attorno a un tavolo e valutare la via da imboccare per dare più sicurezza alla nostra strada, ribadendo la piena disponibilità a sostenere economicamente l’intervento che vorrete proporre”.
“In questi giorni, vi anticipo, scriveremo anche a S.E. il Prefetto di Como e chiederemo ai rappresentanti del territorio di sostenere la nostra azione. Nei prossimi giorni inoltre approveremo formalmente con la Giunta il progetto di intervento che vi avevamo sottoposto e, qualora non forniate alcuna risposta risolutiva, procederemo nel dargli pronta attuazione senza attendere oltre”.