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Politica

Tolse i fiori a Mussolini a Giulino di Mezzegra, Bellosi indagato e perquisito. Il caso finisce in Parlamento

Il Senatore della Repubblica Tino Magni ha presentato una interrogazione parlamentare sulla vicenda di Cecco Bellosi. Il coordinatore dell’Associazione Comunità Il Gabbiano, con un lungo passato nella lotta armata tra Potere Operai e Brigate Rosse, è stato perquisito in data 11 maggio su disposizione della Procura di Como nell’ambito di un’indagine in cui è accusato di danneggiamento aggravato della lapide a Giulino di Mezzegra, località sul lago in cui Benito Mussolini venne fucilato a morte. Il motivo? Aver tolto i fiori che erano stati messi su quella lapide da una squadra di fascisti, ha dichiarato lo stesso Bellosi.

“La lapide non è stata danneggiata, mentre restano silenti e indisturbate le diverse manifestazioni di commemorazione che si svolgono da diversi anni nella località sul lago di Como, scenario delle ultime tappe del regime fascista, per ricordare Benito Mussolini, Claretta Petacci e i gerarchi fucilati sul lungolago”, afferma Magni – Come ha rivendicato Bellosi nelle sue dichiarazioni, l’aver strappato dei fiori dalla lapide non costituisce reato”.

Nell’interrogazione, il senatore Magni chiede al Ministro dell’Interno se è a conoscenza dei gravissimi fatti rappresentati e quale valutazione esprima a riguardo per porre fine a tali manifestazioni che si configurano come una palese e inaccettabile apologia di fascismo, in aperta violazione della Costituzione, anche in considerazione degli evidenti rischi per l’ordine pubblico. Al Ministro viene richiesto inoltre quali provvedimenti intenda adottare, per bloccare e sanzionare i responsabili della diffusione del messaggio contenente un esplicito invito alla riorganizzazione del disciolto partito fascista e quali azioni siano state adottate ad oggi, al fine di monitorare e reprimere il fenomeno dilagante del neofascismo on line e se non voglia valutare di mettere a punto, di concerto con altri Ministeri, interventi per contrastarli.

Mezzegra, l’ex brigatista Cecco Bellosi toglie i fiori per Mussolini: perquisito e indagato. “Ma io lo rivendico”

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8 Commenti

  1. E’ più assurdo che una Procura indaghi per il furto di quattro fiori (spero almeno come atto dovuto dopo denuncia, se fosse d’ufficio sarebbe imbarazzante) o che un senatore della repubblica presenti un’interrogazione a difesa di un criminale accertato?

  2. Signor Tentori,
    Sottoscrivo tutto.
    Con buona pace dell’indipendenza del potere giudiziario e della divisione dei poteri.
    Questi la Rivoluzione Francese pensano sia stata una parentesi. Già buono che non ci mettono dentro perché diciamo che la Terra gira intorno al Sole

  3. Un paese alla canna del gas, la gente non arriva a fine mese, l’inflazione ci divora, le famiglie arrancano e i parlamentari anziché occuparsi di battersi per i diritti ed i problemi della gente, dibattono e difendono un ex brigatista. Vado a buttare la carta di identità richiedo asilo politico altrove

    1. Il problema semmai è che venga indagato e perquisito uno che ha portato via dei fiori; nemmeno da un tomba, ma solo da una lapide (che, diciamocelo chiaramente, forse non dovrebbe neppure esistere)

  4. Ma manca un pezzo! C’è un seguito alla perquisizione? Cosa hanno trovato?

    Ma con tutti i problemi che presenta il paese, in ultimo l’ alluvione di proporzioni incredibili, ma veramente stiamo parlando di questo???

    La perquisizione che risultati ha dato? Ma che senso ha portare avanti questo argomento con esasperazione? Ha tolto i fiori? Ma chisssssene! Multatelo o premiatelo! CHISSSSSENE!

    Ci sarà pur qualcosa di più importante da discutere in questo paese! Le minacce sono altre!

  5. Bene ora sappiamo da chi è arrivato l’ordine la procura di Como.
    Prima domanda: come mai la procura di Como è intervenuta per il “furto ” di fiori dalla lapide di un criminale
    Seconda domanda chi ha presentato la denuncia perchè non mi risulta che per un atto del genere esita l’obbligatorietà da parte della procura di intervenire.
    Terza domanda : perchè la procura di Como non è mai inteventuta quando sul luogo si svolgevano rappresentazioni in cui si inneggiava al criminale rappresentato sulla lapide , con tanto di saluto romano, in spregio della costituzione Italiana.
    Quarta domanda: la procura di Como non ha niete di meglio da fare, magari andare a fare quelche bella indagine sull’evasione fiscale dilagante.
    L’asservimento al potere politico da parte di un organo dello stato che dovrebbe essere assolutamente indipendente ed autonomo è un fatto molto grave e preoccupante.

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