Il candidato consigliere di Civitas che sostiene la candidatura a sindaca di Adria Bartolich, Luca Venneri, in una nota stampa lancia le sue proposte sul tema degli animali d’affezione partendo dal presupposto che “sul territorio del Comune di Como all’oggi sono presenti 10.160 cani più di 12.000 gatti e 5 furetti, questo significa che due famiglie su cinque in città hanno un animale domestico”.
Per garantire una città sempre più adatta, dunque, Venneri punta a “integrare e valorizzare la rete degli attori principali: Comune, ATS Insubria, Canile Sanitario di Como e associazioni formali e informali di cittadini”.
Sul fronte delle proposte:
- Promuoveremo accordi per la gestione delLe aree cani a reti formali e informali di cittadini e creazione di nuovi aree in città;
- Realizzazione di un ampio parco cani – a integrazione di quelli dei quartieri – in Val Basca che possa essere fruibile a tutti i cittadini per svago, benessere dei cani e dei loro proprietari;
- Realizzare un’oasi felina adiacente al canile sanitario e dare in comodato d’uso la struttura comunale di Via Stazzi per la realizzazione di un gattile rifugio;
- Intensificare gli interventi a contrasto dei comportamenti contrari al benessere animale e la civile convivenza tra animali e cittadini, rimettendo mano al Regolamento di Polizia Urbana:
- Integrare il Piano di Offerta Formativa per le scuole medie con corsi per la corretta cura degli animali d’affezione e rilascio del ‘patentino’
- Favorire l’adozione di cani e gatti per mezzo di pagine dedicate sul sito istituzionale del Comune di Como.
4 Commenti
Iniziativa potenzialmente accattivante per gli amanti degli animali, per quanto auspicabilmente da subordinarsi a prioritarie attività in favore del benessere umano, specie laddove le sacche di disagio siano aumentate a causa degli avvenimenti recenti e della collegata inefficacia amministrativa. Per evitare il velleitarismo, sarebbe interessante capire, per esempio, come la Polizia municipale, già oberata da iniziative di contrasto e prevenzione delle violazioni, possa ostacolare comportamenti contrari al benessere animale e alla civile convivenza tra tutte le creature. Ritengo che i maltrattamenti degli animali siano già perseguibili nelle sedi opportune e che l’utilità pedagogica dell’educazione al civismo sia per se obiettivo generale auspicabile a cui ascrivere anche, ma non solo, i citati comportamenti virtuosi. I cittadini comaschi non hanno bisogno di inutili patentini, ma di un clima di mutua cooperazione che possa ispirare al rispetto e alla solidarietà verso i propri simili. Clima a cui possa significativamente contribuire una differente cultura dell’amministrare, gara te di ascolto e immedesimazione, ma anche vigilante ed efficiente sul rispetto delle regole esistenti e di competenza. Tra queste e a titolo d’esempio, le installazioni per la distribuzione di sacchetti igienici e per la raccolta degli escrementi dei cani descriverebbe provvedimento dissuasivo assai più concreto e immediato, certamente meno aleatorio. Con tale fattibilità andrebbero a mio avviso calibrate le proposte elettorali, se non altro allo scopo di evitare paragoni con il progetto di rimozione delle auto svizzere in divieto di sosta come resa nota recentemente da un candidato sindaco.
Non abbiamo uno straccio di idea di città ma pensiamo ai gattini dai
Interessante. Il mio cane mi ha già confidato che voterà Venneri. Gli altri in famiglia, pesci compresi, sono assai perplessi. D’accordissimo su tutte le iniziative per il benessere dei nostri animali domestici ma siamo sicuri che non ci siano altre priorità? Il dormitorio o gli impianti sportivi o lo stato del patrimonio comunale o le ciclabili o la macchina comunale o mille altre cose? A volte la corsa al voto, 15.000 padroni di animali non sono fuffa, fa perdere il peso dell’importanza dei problemi. E poi, caro Venneri, siamo sicuri che questa si annoveri tra le iniziative di una sinistra proprio di sinistra? Sembrerebbe più una renzata, o no? Mah….
Non ha considerato un candidato Sindaco (maschio), che dovrebbe essere studiato per capirne l’evoluzione. Darwin avrebbe avuto motivi per disconoscere la Teoria Evolutiva.