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Il centrosinistra di Minghetti, Calenda e l’incontro con Veronelli. Lissi (Pd) stronca subito: “Candidarla? Non è opportuno”

Dell’incontro nemmeno troppo clandestino di ieri tra Anna Veronelli (ormai ex Forza Italia e ex presidente del Consiglio comunale) e Carlo Calenda abbiamo dato ampie cronache, qui: Il cannolo siciliano è galeotto: Calenda-Veronelli selfie, nozze politiche (e addio alla presidenza) in pasticceria.

Il leader di Azione era a Como a sostegno di Barbara Minghetti, candidata sindaco del Centrosinistra in vista delle elezioni di giugno (qui la cronaca).

E’ bastato il resoconto-retroscena del faccia a faccia tra Veronelli e Calenda perché nel centrosinistra i telefoni impazzissero. Volendo comprimere chiamate e messaggi in un’unica frasetta, senza timore di smentita, si potrebbe riassumere così: “Veramente candidiamo Anna Veronelli? Scherziamo?”.

Concetto ampiamente confermato a ComoZero da Patrizia Lissi, capolista Pd, contattata sulla vicenda. “Prima di tutto – sottolinea – il centrodestra è decisamente sfaldato e diviso, mi pare che le parole di addio pronunciate da Veronelli lo confermino” (qui gli interventi della ex presidente).

E poi sull’ipotizzata (plausibile, chiaro, ma al momento non ufficiale) adesione ad Azione e, per portato, al centrosinistra Lissi è tranchant: “Io penso che una persona possa entrare in qualsiasi partito voglia ma serve un percorso. Non è una cosa che fai in due giorni. Non sono d’accordo con qualsiasi ipotesi di una sua candidatura, non è opportuno. Ha avuto un ruolo importante nel quinquennio Landriscina”.

La capolista Dem è chiarissima: “Va bene è stata presidente del Consiglio, un ruolo imparziale ma non è una figura estranea alla coalizione di centrodestra, lo dice la storia. Se uno è in crisi, o cose del genere, ci sta. Allora fa il suo percorso significativo, riflette, aspetta. Adesso che si candidi a sostegno del centrosinistra non è opportuno, non è opportuno, non è opportuno (lo ha ripetuto più di tre volte consecutive, numerose invero ma ci limitiamo per sintesi, Ndr)”.

Dirà questa cosa a Barbara Minghetti? “Certamente!”.

E se, siamo assolutamente nel campo ipotetico, Veronelli si candidasse con Azione comunque? “E’ una domanda che mi mette molto in crisi. Non credo possa farlo se la coalizione dice di no. Ma la sola ipotesi mi mette molto, molto in difficoltà. Ricordo ancora bene che tipo di opposizione fece a Mario Lucini negli anni in cui eravamo maggioranza in Consiglio”.

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5 Commenti

  1. Como ha bisogno di persone che amino la propria città, possibilmente intelligenti, cioè con la facoltà di capire le esigenze e cercare di risolverle, indipendentemente dall’idea politica. Quella può aver spazio in merito a grandi tematiche in cui una Amministrazione Comunale è marginale. Per ora a Como vedo: un “. “ a dx. (cioè il vuoto), i veterinari-comunisti a sx., l’eterno candidato che ormai non riesce più a farsi venire idee (se c’erano in precedenza).

  2. Caro Gioele, ho come l’impressione che sopravvaluti (e di molto) il “potenziale elettorato” di Bulgheroni. Soprattutto dopo le innumerevoli capriole politiche di cui è stato protagonista. Sicuramente è conosciuto dai cittadini di Casnate con Bernate, anche se non so con quanta benevolenza lo ricordino, ma questi non votano a Como. Forse a Como, magari nei quartieri più a nord, qualche anziano che andava a comprare le fettine di fesa lo conosce per sentito dire…

  3. Gioele , la ringrazio per il commento e la menzione . . domani inizia il ramadan ma è altra storia..
    per quanto mi riguarda le scelte sono due:
    Barbara ha una visione della città e del suo governo che condivido e soprattutto una programmazione nel lungo periodo.
    dal punto di vista politico le forze che animano la lista agenda como 2030 sono una ottima opportunità per sperimentare un nuovo centro moderato e liberale.
    saluti.

  4. L’incontro tra Calenda e Veronelli è stato organizzato da tempo e chi lo ha organizzato è qualcuno in grado di presentare Veronelli a Calenda, non certo il contrario. Calenda non passa il suo tempo a fare scouting di consiglieri comunali di Forza Italia a Como, questo lo fanno gli alleati locali della loro stessa maggioranza e, a dire il vero, senza troppo pudore ?. Quello che invece è sorprendente è l’ingenuità di Patrizia Lissi. Crede veramente che nella post-democristiana Como una coalizione con a capo Barbara Minghetti, con il Partito Democratico di Fanetti, Orsenigo e Broggi, con Italia Viva di Alberto Gaffuri, + Europa, Volt ed Europa Verde di Patelli non sia di interesse anche per personalità moderate di centrodestra? Questo è il tema che in campagna elettorale nessuno dice. Il centrodestra è diviso, inconcludente e succube delle sparate a vanvera dei salviniani, Rapinese protesta e basta, la sinistra non riesce a scollarsi di dosso i puristi della dottrina, e, invece, il centrosinistra si è allargato al centro e sta proponendo un discorso interessante anche per i moderati di centrodestra. Se non è Maometto che va alla montagna, sarà la montagna che andrà da Maometto. E se fosse lo schieramento di centrosinistra a essersi avvicinato alle posizioni di Veronelli (e aggiungerei anche Bulgheroni) e del suo potenziale elettorato? Mah…

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