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Villa Olmo, Butti e Svolta Civica: quattro (+una) domande con risposta

Domandare lecito, rispondere cortesia“. Che poi non sia dialogo ma una chiacchiera indiretta, digital, tra comunicato stampa e post su Fb, cambia poco o (quasi) nulla.

Pure verrebbe da chiedersi se due parole in Consiglio Comunale (o a lato del medesimo) non renderebbero le conversazioni (e i rapporti) più semplici. Tant’è: il consiglio non c’è da un po’.

Oggi, sul tema Orto Botanico di Villa Olmo, l’intervento di Svolta Civica: introduzione e quattro domande (una doppia, quindi cinque) precise:
Villa Olmo, incognita parco. Svolta Civica: “Chi gestirà questo gioiello?” 

Pochi minuti fa la risposta Social– articolatissima con qualche sguardo polemico alle spalle (“dopo un anno basta parlare dei predecessori”, recita una vecchia, informale e sempre saggia, dritta politica) – dell’assessore all’Urbanistica, Marco Butti (FdI).

Sotto l’intervento integrale. Ma, in sintesi, è interessante qualche passaggio offerto dall’esponente di giunta, con risposte annesse e un paio di “Grazie, Grazie”, sparsi.

Il business plan – spiega Butti –  ipotizzava 3.000 visitatori all’orto botanico il primo anno e 12.000 visitatori dopo 5 anni: si tratta di numeri che stando anche alle numerose informazioni raccolte ci paiono sottostimare alcune potenzialità”.

Il business plan – sottolinea ancora – prevedeva una tariffazione, rispetto alla quale ci stiamo confrontando su tante opzioni: peccato che ogni ragionamento è stato fatto senza un minimo di dialogo con i vicini del Grumello, interlocutori importanti con i quali invece abbiamo instaurato un dialogo costruttivo”.

La facciata di Villa Olmo

E ancora: “Il business plan faceva grandi affidamento sulle mostre (non che l’attuale amministrazione ne stia parlando, Ndr) nonostante le stesse siano state demolite in alcune importanti interviste inserite all’interno dello studio”.

Quindi la replica ai quesiti di Barbara Minghetti, Vittorio Nessi e Maurizio Traglio:

Il consiglio comunale

Che fine hanno fatto gli studi affidati a società private per addivenire al miglior modello di gestione possibile?
Gli studi sono stati letti, analizzati e sviscerati. Forse i tre consiglieri non sanno che ex assessori e dirigenti nelle loro interviste presenti all’interno dei documenti, hanno letteralmente distrutto le grandi mostre, arrivando a ritenere che non producono indotto e che la villa stessa non è adatta ad ospitarle. Mi domando, certo che i consiglieri lo sanno, come è possibile che importanti figure dell’Amministrazione distruggano le mostre e le stesse mostre rappresentano la voce fondamentale per i ricavi all’interno del presunto business plan

Chi si occuperà della gestione del parco botanico e della villa? Sarà sempre il Comune, oppure verranno coinvolti i privati?
Nel modello gestionale che stiamo studiando non ci sarà spazio solo per il Comune

Cosa pensa l’amministrazione circa la nostra proposta di costituire un ente terzo che possa, in maniera manageriale, occuparsi del gioiello turistico/culturale della città e valorizzarlo al meglio?
Questa domanda è come la precedente: è evidente che qualsiasi persona chiamata a far parte del futuro soggetto gestore dovrà oprare con professionalità e piglio manageriale

Come sarà inserita (se sarà inserita) Villa Olmo come spazio espositivo all’interno della rete museale?
Si tratta di un tema sul quale in questi mesi ci siamo confrontati e che sarà oggetto di ulteriori approfondimenti, anche perché nello studio che abbiamo ereditato non è presente questa opzione, rispetto alla quale, non nutriamo preconcetti ma che deve essere approfondita
Sono e siamo certi che fatta chiarezza ci sarà spazio per tutti coloro che vorranno portare il loro contributo ed i loro spunti: li accoglieremo a braccia aperte senza considerarle un peso come accaduto in passato proprio su Villa Olmo

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