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Villa Olmo per un mese al magnate, comaschi inferociti. I video di Minghetti, Rapinese, Molteni e Bartolich

Ha suscitato un vespaio la concessione da parte del Comune di una larga fetta di Villa Olmo nonché della stragrande maggioranza dei parcheggi nei dintorni (inclusi quelli a servizio del Lido) a un magnate inglese per un mese circa (dal 6 giugno al 4 luglio prossimi).

Il magnate chiude Villa Olmo per un mese (e oltre un milione): tutti i divieti di sosta con rimozione

In via Cantoni, da qualche giorno, sono già comparsi i classici nastri biancorossi e la segnaletica verticale che annuncia divieti di sosta e rimozioni per quel periodo.

Nei giorni scorsi, poi, era scoppiata l’ira del Lido di Villa Olmo per la sottrazione di preziosi posti auto proprio all’inizio della stagione estiva.

A far da contraltare alla fortissima impopolarità della decisione presa dall’amministrazione, gli introiti garantiti dal magnate a Palazzo Cernezzi: tra tutto, circa 1,3 milioni. Una somma enorme ma che – come potete leggere dai commenti sotto il nostro articolo pubblicato ieri anche su facebook – non placa le polemiche inferocite di moltissimi lettori.

Oggi, a margine dei vari impegni elettorali in città, abbiamo chiesto a quattro dei candidati sindaco di Como – Barbara Minghetti per il centrosinistra, Giordano Molteni per il centrodestra, Alessandro Rapinese per Rapinese Sindaco e Adria Bartolich per Civitas e Bene Comune – un’opinione sulla scelta, che almeno tra i nostri lettori ha ricevuto soprattutto critiche durissime.

Di seguito, ecco come la pensano gli interpellati.

ADRIA BARTOLICH: “Non si può inibire la villa per un mese”

ALESSANDRO RAPINESE: “Un simbolo di Como non ha prezzo, un mese è troppo”

 

BARBARA MINGHETTI: “Villa Olmo è quasi l’unico parco della città, l’uso va contingentato”

GIORDANO MOLTENI: “Va valutato se ci sono benefici per la città”

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24 Commenti

  1. Un esempio da non ripetere nel futuro.La villa è del Comune e dei cittadini che la vivono, poi vengono i turisti, ben accetti, ma DEVONO rispettare le elementari norme civili.
    Intanto “alea iacta est”(il dado è tratto)e l’introito dell’inglese andrebbe utilizzato per iniziare i lavori per necessarie piste ciclabili in città( uso la bici per recarmi al lavoro e ogni mattina in viale Lecco devo fare lo slalom)

  2. …e gli svizzeri non pagano le multe posteggiando dove vogliono, sfrecciano in autostrada a 200 all’ ora, gli stranieri bivaccano e lasciano rifiuti perché qualcosa non funziona, una mongolfiera rovina il Tempio Voltiano, affittano Villa Olmo a chicchessia, (qualcuno ha altro da aggiungere?…) ma le tasse comunali non le paga questa gente…e neanche votano! Io penso che un sindaco debba ragionare come se i cittadini fossero l’ estensione della sua famiglia, con considerazione, protezione, accudimento, fedeltà, rispetto…non parlare prima delle elezioni per “intortarsi” la gente, vogliono dire chiaramente la destinazione d’uso di Villa Olmo o no? Sarà a disposizione SEMPRE dei cittadini o no? Una risposta chiara per favore, non di stupore per quanto sta succedendo (che non ci crede nessuno!) o indignazione (potevano intervenire impedendolo prima!). I comaschi non si meritano “intortamenti” con tante parole e pochi fatti, aggiustate le strade e usate i soldi per la città come fosse la vostra casa, perché la città E’ un’estensione della nostra casa, la casa di tutti i comaschi! Tutti gli altri sono ospiti (benaccetti, ovvio!) e devono entrare in punta di piedi e non da padroni o aria di superiorità!!! Il sindaco può affittare una porzione di casa sua privata, ma non uno spazio che non gli appartiene per incassare soldi che al comune non necessitano, a quanto pare, perché ne ha già parecchi a “stagnare”.

  3. Le casse del comune traboccano e si pensa a fare cassa. Ma per cosa che non sono in grado nemmeno di spenderli i soldi.
    Intanto i servizi sono al minimo.

  4. Ma certo, dice che deve prima valutare, sedersi, leggere le carte, pro e contro..eh no, la posizione deve essere ben precisa! Delle reazioni dei comaschi interessa qualcosa? Certo Mario, abbiamo capito. L’ affitto crea un precedente oppure non accadrà più? Questa è la risposta che dovrebbero dare. Sullo stato di salute delle casse comunali Rampinese mi sembra chiaro. o no?

  5. La questione è sul concetto di “bene pubblico” come può essere usufruire di un parco dove poter passeggiare e godere della bellezza naturale del lago a disposizione di tutti ricchi, normali e poveri.
    Questo è quello che deve garantire il Comune(parola che ha un significato storico e politico ben chiaro).
    Abbandonare questo principio solo per la “cassa” non porta benessere ma dimostra a “chi può ” di essere il padrone e noi proprietari reali del bene dei vassalli o peggio del gregge.
    Oggi è un mese e domani sei mesi o un anno?
    Infine tutelare le nostre bellezze e non svenderle significa dimostrare la forza di una comunità e il rispetto di questi “magnati”, che poi dovremmo ben analizzare se la loro ricchezza non produce povertà o altro da altre parti del mondo! Pensiamoci prima di affittare.
    Anche se da posizioni diverse ma sempre con stima saluto e condivido il pensiero di Gigi Ciullo.
    Buona domenica!

  6. Come e in cosa sarà INVESTITO il 1.300.000????
    Vogliamo avere un resoconto dettagliato.
    In caso contrario sarà fatta una denuncia nelle sedi opportune.
    È finita l’epoca in cui chi amministra NON DEVE RENDERE CONTO DI QUELLO CHE FA.

  7. Mi spiace doverlo scrivere, ma nessuno ha risposto nel modo che ci si aspettava, addirittura Rampinese sembra si preoccupi specialmente per i turisti che non potranno godere del bene (anche!) però dovrebbe ricordare che sarebbe principalmente e prioritariamente a godimento dei comaschi che non vanno in ferie da altre parti…Carlo che scrive per l’amico…perché l’ amico vorrebbe presentarsi al matrimonio? Comunque è una bella domanda: può il comune vietare l’ ingresso per un mese a un bene pubblico? Secondo me potrebbe farlo se ci fossero dei lavori in corso, ma non so per affitto privato. Spero almeno che questo ricco straniero, che avrebbe trovato parchi bellissimi anche chiedendo direttamente alla Corona inglese senza scomodarsi con tutto questo viaggio, lasci un abbellimento della Villa e tante miglioriiiie che i comaschi potranno ammirare anche negli anni futuri! Ormai il danno è fatto, cerchiamo di vedere il lato positivo…l’agiato-benestante-facoltoso-danaroso apporterà ritocchi e restauri, piantumazioni, perfezionamenti permanenti che a lungo termine ci lasceranno un buon ricordo (forse!.. speriamo almeno! Mah) , ma che il comune non faccia più ‘ste cose! Daiiiii sù!

    1. Molteni, in realtà, ha lasciato intendere che, pur privilegiando una destinazione “culturale”, potrebbe ben riaccadere, in futuro, una cosa del genere. Rapinese si è dimenticato che, oltre ai turisti, esistono anche i cittadini.

  8. Sì, l’Amministrazione Pubblica, il Comune in questo caso, può vietare l’ingresso di un bene di sua proprietà per affittarlo. Il Sindaco uscente ha fatto bene a portare nelle tasche dei comaschi tutti i soldi di cui si dice. Il problema sono la mancanza dei parcheggi ed il Lido di Villa Olmo? Il Lido che sia risarcito con una congru “una tantum”. I parcheggi che siano costruiti adesso che i soldi ci sono. Possibile che i comaschi di Como sanno solo criticare? Per qualche parcheggio, comunque insufficiente, fanno gli scandalizzati. I soldi servono, Villa Olmo rimane sul lago di Como. Far cassa in questo modo non è disdicevole, non ci sono solo le tasse per avere liquidità, da investire in qualità di vita (parcheggi e gestione del traffico) per chi vive a Como

    1. Quindi, per lei, non c’è differenza fra patrimonio “indisponibile” e “disponibile” e tra gestione “pubblica” e “privata”? Di fatto, quindi, il Comune di Como potrebbe gestire i “suoi” beni come farebbe il proprietario dell’Hotel Palace con la “propria” struttura alberghiera? Forse mi sono perso qualcosa ma non mi risulta che le norme emanate per fronteggiare gli effetti della pandemia abbiano abrogato le norme basilari del Diritto Pubblico…

  9. COME AL SOLITO i soldi comandano sul buon senso l’incompetenza regna sovrana e’ solo CAOS siamo andati sulla luna a fare che, non sono gli animali o la natura che e’ cambiata, NOI siamo rimasti all’eta’ della pietra!!!!!!!!

  10. Esatto… Abusare ed appropriarsi di un bene comune per intascarsi soldi, danneggiando la collettività… Vergogna, siamo stanchi di questa gente che mette al primo posto sempre e solo i profitti

  11. Per le giuste ed amministrazioni di destra degli ultimi 20 anni tutta la città è un b&b oppure bar pseudo ristorante con gli amati tavolini. Più di questo non possono concepire.

  12. Ricordo quando da consigliere comunale celebrai negli anni ‘90 alcuni matrimoni a Villa Olmo. Si trattava di sobrie cerimonie civili per cui il Comune metteva a disposizione dei suoi cittadini una delle sale del suo palazzo più bello, senza alcuna chiusura o limitazione generale. È questo, a mio avviso, il senso di uno spazio pubblico, ovvero al servizio della comunità, in nessun modo alienabile per il privilegio di pochi. Trattasi du un semplice principio a cui ispirare ogni modalità di utilizzo di questo luogo, simbolo del genio della sua gente e, come tale, bene dell’umanità intera. Un’occasione, certo, per far conoscere Como al mondo grazie ad iniziative di rilievo culturale, tuttavia conservando la fruizione dell’edificio e del parco, fatti salvi soltanto eventi molto brevi di portata sociale e istituzionale nazionale o internazionale.
    L’amministrazione di centro-destra, invece, accecata da un ricavo senza definita destinazione, ha dimostrato una mentalità da affitta-camere, confondendo Villa Olmo con una delle tante ville di pregio private a cui meglio avrebbero potuto essere indirizzati i clienti facoltosi di turno. Che la nuova amministrazione adotti al riguardo regolamenti chiari che non lascino margine a interpretazioni come quest’ultima.

    1. Nessun Regolamento potrebbe, ovviamente, statuire norme contra legem.
      Nella fattispecie in questione c’è una evidente violazione di legge in quanto si da in concessione un bene pubblico, attribuendone, dietro corrispettivo, per ben 1 mese il godimento ESCLUSIVO dello stesso e di tutto il parco pubblico annesso (sottraendo pure la disponibilità di numerosi posti auto) ad un soggetto privato senza che tale concessione venga utilizzata per soddisfare un interesse pubblico (come, per esempio, dei Concerti destinati a tutta la collettività). E l’interesse pubblico, in questo specifico caso, non può di certo essere l’incasso del corrispettivo. La Res Pubblica non può essere utilizzata e gestita solo per il soddisfacimento esclusivo di un interesse privato, come avviene in questo caso, perchè non siamo nel Diritto Privato e l’Amministrazione non può agire come se stesse gestendo un Albergo, non curandosi minimamente degli interessi dei cittadini. Mi meraviglio che nessuna Associazione a tutela dei cittadini abbia impugnato l’atto di concessione, sia per mancata “comunicazione” di avvio del procedimento (ex art. 7 Legge 241/90) ai soggetti controinteressati (cittadini e gestore del Lido)sia per carenza di adeguata motivazione (qual è la motivazione a supporto di tale scelta?) sia per carenza della causa (qual è l’interesse pubblico che si intende soddisfare dando in concessione per un mese Villa e Parco annesso ad un privato?).

      1. Condivisibili osservazioni le sue che dovrebbero elevare il livello di attenzione da parte delle Autorità competenti, consentendo una valutazione attuale del problema ed eventuali procedure di ripristino della legalità qualora violata.
        Indipendentemente dalle dichiarazioni elettorali di rito, ritengo, inoltre, che i candidati al nuovo governo di Como dovrebbero impegnarsi pubblicamente e fin d’ora a portare in Consiglio Comunale una nuova regolamentazione che possa scongiurare l’utilizzo improprio dei luoghi pubblici di pregio storico e artistico onde evitare paradossi sociali, giuridici e culturali come questo.
        Infine, mi chiedo come il magnate di turno possa interpretare il malessere denunciato già oggi dalla comunità locale il cui bene di proprietà è stato improvvidamente destinato al proprio esclusivo interesse privato. Come egli pensa di conciliare un mese di sfarzosi festeggiamenti nell’enclave di una città contraria e penalizzata dagli stessi? La città di Como non ha bisogno della carità di “super turisti” che pensano di vivere nell’Ancien Régime; essa ha bisogno di un’amministrazione seria che sappia ottimizzare le proprie cospicue risorse e garantire ai cittadini livelli adeguati di qualità della vita!

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