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Punti di vista

Arrivano mille parcheggi: Como in festa? Macché, tra i nostri lettori una mezza rivolta. Finita un’epoca?

Città veramente strana Como. Però, in fondo, stimolante se non ci si abbandona al classico “eh ma qui non succede mai niente”. Lo dimostra, ad esempio, il tema dei parcheggi in città, caldissimo in queste ore per l’infornata di possibili (anzi, forse per una volta probabili) novità in arrivo tra centro e periferia di cui abbiamo ampiamente dato conto ieri.

E ancora una volta, sono i commenti dei nostri lettori – non per forza ultratecnici o informati all’ultima microvariazione, ma quando espressi in termini civili sempre utilissimi – a dare un segnale numericamente piccolo, ovvio, eppure forte.

Nessuna pretesa di scientificità, ovviamente, ma l’input non è passato inosservato. Andiamo al sodo.

Se c’è un tema su cui, almeno fino a ieri, è stato sempre molto facile trovare una certa uniformità di pareri positivi, quello è coinciso, salvo rarissime variazioni, con la notizia dell’arrivo a Como di nuove aree di sosta, che si trattasse di un autosilo o di un’area su strada. Evento peraltro piuttosto raro, negli ultimi anni, quando semmai polemiche infuocate si sono levate quando parcheggi più o meno grandi sono stati cancellati (o almeno traslati altrove) per far spazio a Ztl o pedonalizzazioni.

Persino la potenziale eliminazione di alcuni stalli in via Mentana, davanti al Mercato Coperto, per lasciar spazio a una pista ciclabile, ha provocato proteste e sollevazioni di categoria. In genere, la rivendicazione popolare (ci si perdoni la generalizzazione) è sempre stata una sola, con pochissime sfumature: Como è ingolfata dal traffico, i parcheggi non bastano mai, ne servono di più e di più ancora.

Mercato Coperto, l’esercente sbotta con lo studente: “La ciclabile? Qui ci ammazza. Fatela all’Esselunga”

In questo quadro, la politica cittadina, conseguentemente, si è sempre fatta in quattro per tentare (sovente con scarsi risultati) di assecondare questo filone, almeno promettendo nuovi posteggi se non realizzandoli.

Ebbene, ora si è effettivamente alla vigilia di un aumento delle aree di sosta con pochi precedenti: autosilo al Gallio (213 posti), recupero ex Scalo Merci (quasi 400), ex Stecav (progetto da oltre un centinaio), area Santarella in Ticosa (circa un centinaio), area di interscambio Nord-Fs a Camerlata (attorno ai 300).

Giubilo generale? Festa grande e popolare? Approvazione incondizionata da parte dei cittadini e in particolare dei cittadini-automobilisti? Il (micro)termometro di ComoZero dice assolutamente di no.

Qui trovate commenti al nostro articolo pubblicato su Facebook: dove i pareri sono come minimi contrastanti e comunque tutt’altro che uniformi nell’entusiasmo.

Ma addirittura clamorosa è la selezione dei commenti approvati direttamente sul nostro sito: dove la totalità dei numerosi commenti è contraria e invoca, piuttosto, un’inversione di tendenza e di visione tout court sulla Como del futuro, che sappia prescindere dal dogma auto-traffico-posteggio per una visione più green e sostenibile.

Autosilo al Gallio, c’è l’ok: il progetto. Como, in pochi mesi una pioggia di mille posteggi: ecco dove

Un dato piccolo, lo ribadiamo, ci mancherebbe, ma che ha colpito molto perché – a memoria di cronista – impensabile con questa intonazione fino a pochi anni fa. Si pensi, giusto per citare un esempio macro, al fatto che per la cosiddetta “area strategica” della Ticosa, l’unica vera proposta rilanciata a qualsiasi latitudine è sempre stata quella di un parcheggione, sopra ogni altra cosa.

E allora sorge una domanda: anche Como, la città che del “più parcheggi per tutti” ha animato i dibattiti più infuocati a larga maggioranza, sta veramente cambiando pelle e mentalità? O quella di ieri è stata soltanto una casualità?

Commenti, contributi e punti di vista sono ben accetti (qui sotto nei commenti, via mai a redazionecomozero@gmail.com o sotto all’articolo sulla nostra pagina facebook).

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