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Alla fine arriva Broggi e rimette tutti a posto: Bartolich, Gaffuri, Articolo Uno. “Basta aut aut e salvatori della Patria”

Mancava ed era il convitatone di pietra, visto il peso del suo partito per qualsiasi cosa accada nel centrosinistra comasco (e naturalmente non solo comasco). E finalmente il segretario provinciale del Pd, Federico Broggi, interviene, eccome se interviene, nel dibattito politico che finalmente esce dalle segreterie, balza in pubblico anima un po’ le acque della politica di Como città.

Ineludibili e molteplici, d’altronde, gli spunti offerti anche soltanto nelle ultime ora da Adria Bartolich e Alberto Gaffuri, giusto per citare i due più attivi.

E dunque, ecco che Broggi, dopo una sapida ma vagamente amarognola contro-citazione delle parole pronunciate proprio da Bartolich sulla necessità di tornare alle professionalità della politica andando oltre i candidati giovani e di bella immagine (“Uno si sveglia in una mattina triste e uggiosa e scopre con stupore che Guccini aveva torto: gli eroi e i sindaci non devono più essere giovani e belli! Oltre l’ironia, buttiamoci anche noi in questa piacevole discussione“, le parole del segretario dem), si diceva, ecco che Broggi fissa qualche paletto dall’osservatorio privilegiato in cui siede.

Ma è più un rimbrotto, diciamo un passo avanti per riportare il dibattito uno indietro, quello che si intuisce dalle parole del segretario comasco del Pd. In sintesi: stop al dibattito molto incentrato sul candidato sindaco del centrosinistra per la sfida di Palazzo Cernezzi; stop “alla ricerca del salvatore della Patria”; e pure una tiratina d’orecchi, sembrerebbe, a chi ha già innalzato barricate su qualche nome (Articolo Uno sull’ipotesi renziana di Maurizio Traglio, ad esempio).

E poi molto altro ancora, persino qualche pensierino appuntito dedicato al centrodestra.

Di seguito, dunque, ecco l’integrale di Federico Broggi.

Uno si sveglia in una mattina triste e uggiosa e scopre con stupore che Guccini aveva torto: gli eroi (e i sindaci) non devono più essere giovani e belli! Oltre l’ironia, buttiamoci anche noi in questa piacevole discussione.

Ebbene, sì, basta candidati improvvisati, basta etichette, basta pensare che il buon candidato debba per forza essere un giovane rampante o un “esperto”, basta pensare che il candidato debba per forza essere donna o uomo.

Fatto salvo questo assunto proviamo a fare anche un altro passo avanti: basta andare alla ricerca del salvatore della Patria, pensando che basti un nome a risolvere i problemi di Como.

E non nascondiamoci dietro un dito, il/la candidato/a nella nostra epoca è fondamentale, ma senza un supporto di squadra e idee è del tutto inutile. Si affastellano riflessioni sul profilo ideale, senza mai discutere del campo, che non potrà essere un ammasso di sigle tenute insieme con il nastro adesivo (gli anni di Landriscina siano da monito!) attorno al fantomatico nome.

E quindi come uscirne? Trovando un nome, certo (!), lasciando perdere presunti aut aut (che nessuno può avere l’ardire di porre…), e forse anche allineandoci su alcuni contenuti. L’Amministrazione di Como è completamente mancata con le persone: il Covid ha dato una bastonata alla società e sono mancati vicinanza e supporto agli ultimi, le associazioni sono spesso state abbandonate e la città ha perso quella vitalità culturale che Lucini le seppe dare.

Per una volta non parliamo solo di Ticosa e grandi opere su cui tutti si sono fatti male, perché oggi le persone hanno bisogno che un’Amministrazione stia loro vicina.

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6 Commenti

  1. @Paolo facciamo una lista candidando “Nulla…….” il nome di battesimo lo troviamo sulle pagine bianche…chissà mai…..

  2. Ci si sveglia con la citazione colta di Guccini, si cena con il solito brodino da giornata uggiosa in compagnia delle amate e abbandonate dame di San Vincenzo e ci si riaddormenta dopo il bacio della buonanotte agli ultimi. È la presentazione del programma politico del PD? Meglio che Gaffuri e Bartolich inizino a confrontarsi fra loro oppure sarebbe ancora meglio che domani con il ritorno del bel tempo si cucini qualcosa di più saporito del solito brodino. Ci si dimentica sempre che tra le “ultime” c’è ormai anche Como.

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