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“Caro Lago di Como, non ti riconosco: sei un enorme bar in un ambiente stravolto dal turismo dello smartphone”

Da poco compiuti i 90 anni – a cui dedicammo una lunga intervista – l’imprenditore, mecenate ed ex assessore in Comune a Como Nini Binda non ha certo perso la verve. Anzi, la grinta e, diciamolo, anche la vis polemica di fronte ad alcuni cambiamenti della ‘sua’ città e del ‘suo’ lago, sono quelle dei bei tempi. Ultimo esempio, la lunga riflessione sul turismo di massa che sta letteralmente invadendo Como e il Lario e su cui, peraltro, un ampio studio commissionato dalla Camera di Commercio di Como e Lecco ha appena fatto luce in maniera spietata. Come spunto di discussione (si auspica sempre civile, nella differenza di opinioni), pubblichiamo qui il testo di Nini Binda.

Cara Como,

Non ti riconosco più tra lungolago senza identità e senza toilette (anche se dopo le proteste si correrà ai ripari, con soluzioni tampone in ritardo e senza programmazione),

Mi domando a chi appartengono i grandi luoghi della bellezza Italiana come il Lago di Como e i tanti borghi sparsi sulle montagne che lo circondano, e quelle autentiche gemme come la Tremezzina e Bellagio. Mi chiedo chi ha il titolo per decidere del loro destino. Se lo chiede oggi chi li visita, davanti allo spettacolo che se ne sta facendo.

Lasciamo perdere la calca soffocante dei turisti italiani e stranieri che si aggirano di continuo attraverso un paesaggio e su strade come la Regina e la Lariana oggi quasi impraticabili, in genere concepite per la ventesima parte delle persone che oggi vi passano.

Lasciamo perdere la gimkana tra le gambe della gente sdraiata in mezzo alla strada, il percorso a zig zag per evitare di essere travolti da gruppi di turisti che procedono come rulli compressori con gli occhi puntati sullo smartphone; lasciamo perdere pure gli assalti ai mezzi pubblici e i tuffi proibiti nel lago.

Ma quello che non si può lasciar perdere è lo stupro dei luoghi lo stravolgimento dell’ambiente fino alla sua virtuale cancellazione. Tutto quello che il passato aveva fin qui prodotto: botteghe, commerci, edicole, angoli appartati, dignitosi negozi storici, tutto quasi sta per scomparire o è già scomparso lasciando spazio a un enorme bancone da bar interrotto soltanto da catene di negozi uguali a quelli di qualsiasi altra città.

A Como è venuto meno il controllo rigoroso da parte delle Amministrazioni fin qui venute, oggi ognuno fa quel che vuole ed è tutto un mercimonio nell’assoluto lassismo verso i valori ambientali.

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78 Commenti

    1. Sono stato giusto domenica a Como e c era il finimondo , alzare i prezzi ?
      Un decaffeinato 2.80 euro ? Non bastano ?
      Una grigliata mista di lago 30 euro ? Non bastano ?
      Il parcheggio 18 euro non bastano ?
      Un gelato 2 gusti 4 euro ?
      Non bastano ?
      Per non parlare di tutto il resto su cui non sto a soffermarmi ….
      E’ una città come un’ altra e già i prezzi che proponete a Como sono eccessivi , se li alzate ancora un po’ la bellezza del vostro lago Ve la potete pure tenere ….ci sarà stata tanta gente certo ma sembra che economicamente porti tanto alla città ….non credo faccia così schifo .

  1. Ha Ragione Nini Binda ,per fortuna abito in una zona di Como non frequentata da turisti Ogni Mattina mi affaccio sul mio terrazzo e vedo la CITTA’ MURATA VIVA

    E.V.

  2. La colpa è vostra che affittate le vostre belle case solo ai turisti e non a chi vuole viverci. Ho cercato case in affitto, ma offrite solo contratti turistici rinnovabili a un anno e senza poter portare la residenza. E allora tenetevi i turisti che se ne sbattono, sporcano e non si rendono manco conto di quali posti meravigliosi siano.

  3. Buongiorno,
    Vorrei sapere con quale criterio l’amministrazione possa decidere di far fare il ritiro dell’immondizia con i propri mezzi a Diesel dalle 19:00 in poi lungo le vie primarie di Como , dove la gente è tranquillamente seduta a godersi il momento.

  4. Da Monza siamo emigrati a Dervio, città del vento dell’alto lario. Qui si vive ancora bene …dal lunedì al venerdì. Il sabato e la domenica pero’ il posto diventa come tutto il resto del lago, cioè…da evitare. Sigh !

  5. Ricordo una ‘bigiata’ solitaria alle torbiere del bassone, era una giornata freddissima e l’acqua completamente ghiacciata delle paludi intrappolava il fogliame,davvero di mille colori, dell’autunno appena trascorso. Alle torbiere era normale vedere la nebbia ad agosto. Ricordo, con commozione, che quella mattina, ad un certo punto, un raggio di sole squarciò la nebbia, andò a rifrangersi proprio sul ghiaccio della palude che intrappolava le foglie e ne uscirono riflessi di multicolore in ogni direzione. Poi arrivò il carcere, la pedemontana, l’edilizia residenziale. Mi chiedo se davvero tutte queste cose abbiano maggior valore.
    Settimana scorsa ho rifatto la greenway ed il primo tratto (quello di Colonno) è infestato da cantieri di edilizia residenziale di lusso (a me paiono anche fuori contesto ma vabbè forse sono solo gusti) ed anche qui mi chiedo se queste cose abbiano maggior valore del territorio naturale che hanno utilizzato. E per finire anche la ringhiera del vecchio lungolago mi chiedo se valesse meno dell’intero progetto di quello nuovo.

  6. Il lungolago è un eterno cantiere e la Como ordinata, pittoresca, con i suoi tigli, le panchine e la sua bella balaustra monumentale affacciati sul lago, sui battelli, i “mosconi” e le barche, non c’è più. Resta una bella città ci mancherebbe ma irriconoscibile.

  7. Purtroppo è così anche a Bergamo. La Città alta è diventata un lunapark per turisti, solo pizzerie, ristoranti, bar. Scomparsi i negozi per gli abitanti. Un tempo c era una distanza minima da rispettare per aprire nuove attività. Ora non più, quindi i proprietari hanno alzato gli affitti senza ritegno, e solo la ristorazione può pagare. Credo questo sia il primo scoglio. Gli altri chiudono. MaCelleria, salumeria, ferramenta, ecc scomparso tutto. Sogno la mia città che era incantevole, silenziosa, un gioiello medievale. Ora è il caos. Il covid poi ha parlato di Bergamo in tutto il mondo, e orde di ragazzi, turisti sopratutto stranieri arrivano a riempire strade e piazzette. Un giornale riportava l aumento nell ordine di 20 volte tanto. Solo i ristoranti ci guadagnano. Noi abbiamo perso la nostra città. Poi dicono che siamo tutti poveri, che barzelletta.

  8. Bravo Nini Binda
    Purtroppo siamo invasi da orde di “lanzichenecchi” ben accolti da bar, baretti, pizzerie, gelaterie in ogni angolo di strada.
    D’altronde quando esci dal casello di Grandate cosa trovi come simbolo di Como?
    Alambicco del birrificio
    Ecco l’identità comasca oggi. EVVIVA!

    1. Son d’ accordo caro Nini Binda, ti sei solo dimenticato di una cosa importante (scusa la mia deformazione professionale) i PARCHEGGI, nei giorni festivi specialmente ed il Sabato e’ quasi impossibile trovarne uno !!!

  9. I residenti locali hanno condiviso i loro pensieri sul problema turistico della città, che una persona ha descritto come un “parco divertimenti”.

    Una persona ha detto: “La città è diventata un parco divertimenti fatto per i turisti. Tutto è troppo caro, quando vai a scuola o al lavoro devi evitare i turisti distratti che si fermano a caso per scattare una foto in ogni momento del giorno, della settimana o dell’anno”.

    “Tutto è uno spettacolo, una facciata messa in piedi per impressionare i turisti e ottenere da loro un paio di euro in più. I locali si sentono dimenticati e non desiderati nelle loro città”.

    Un’altra persona ha aggiunto: “I locali sono stati spinti fuori dalle loro città dai turisti. Le attività locali chiudono perché quelle turistiche sono più redditizie”.
    I residenti locali su Reddit.
    Da dove vengono i residenti locali? Da Barcellona, ovviamente. E sono pronto a scommettere un bel po’ di soldi che molti comaschi sono stati essi stessi turisti a Barcellona.L’overtourism è un problema globale che riguarda molte città e paesi. Le vite dei residenti locali ne risentono negativamente e, piuttosto che lamentarsi dei ‘turisti incivili’, dobbiamo trovare soluzioni per un turismo sostenibile e di qualità sia per i residenti, sia per i turisti.

  10. Basterebbe far tornare i comaschi a Como impedendo che chiunque possieda una scatola di scarpe in centro la possa affittare come airbnb. Vedreste tornare le botteghe, i locali per tutte le tasche etc. e chiudere posti come la 70esima sede dell’Antichissima ed Illustrissima Pizzeria con margherita a 12 euro.
    Sono semplicemente decisioni politiche che molti non hanno preso in passato e continuano ad ignorare.

  11. Dimenticavo: anni fa, andai a camminare la mattina al Sidney Opera House e mi appisolai per qualche minuto su una panchina soleggiata (reduce da un volo notturno di 14 ore). Dopo qualche ISTANTE mi si avvicinò una poliziotta con Cane (incazzoso, pure più della poliziotta), avvisandomi gentilmente ma con tono severo che non era decoroso dormire su una panchina…..andatevi a vedere la prima pagina de “la Provincia online”….gente che monta amache in piazza Grimoldi….ribadisco: DI-VER-TI-TE-VI

  12. Il turismo di massa e’ una cosa insopportabile, come a Venezia ormai stravolta(io ci andavo d’inverno ed era bellissima)
    Poi il lago soffre di mancanza di pesci dovuto all’inquinamento e i ristoranti si approvvigionano di trote e lavarelli provenienti dai paesi nordici…questo andrebbe curato di piu’. Il denaro non e’ tutto…io abitavo nelle case popolari e la Domenica andavamo a passarla sull’Adda dopo Lodi…acque pulitissime e fiume pieno di pesci, pesci nobili come il temolo o la trota…passavamo giornate meravigliose. Ora un fiume inquinato, senza pesci…l’economia moderna piace molto alle nuove generazioni, interessate un po’ troppo al denaro…io tornerei indietro…prima era meglio…ad Argegno(ho un film) 60 anni fa …5 arborelle per volta..ora e’ proibita la pesca…non ce n e’ piu’ …

  13. Comasco doc, trapiantato in Brianza da 17 anni. Vengo a Como regolarmente, anche se ultimamente in maniera meno frequente. Non ci siamo ragazzi: vista da fuori, la “mia” Como non esiste più. Appare piuttosto sempre meno come città DEI comaschi e PER i comaschi. E’ una città in preda al turismo mordi e fuggi. Senza un’identità. Senza un’anima. Sono molto legato sentimentalmente, ma, ahimè, la considerazione che ormai mi faccio è, vista la Como di oggi: “no, non mi sto perdendo nulla”. Divertitevi.

  14. La misura di civiltà, decoro e fruibilità è data dall’incrocio dell’educazione dei turisti con la volontà politica di determinare l’indirizzo del luogo.

    Abbiamo aspettato decenni prima di deciderci a iniziare la galleria a monte dei paesini fronte Isola Comacina.

    Stiamo aspettando mesi prima di capire che dobbiamo recintare le aiuole di Villa Olmo, e che i camper non possono bivaccare nel suo minuscolo parcheggio.

    Attenderemo anni prima di capire che in zona stadio occorre un autosilo profondo fino a sbucare in Cina.

    Deve scoppiare una rivolta sui media prima di realizzare che forse forse le altre città turistiche non sono così sceme a mettere WC nei luoghi più frequentatati.

    L’elenco sarebbe ancora lungo. Ma la filosofia è sempre quella: l’orda potrà essere anche barbarica, ma la colpa è anche di chi non la governa.

    1. Peccato che siamo noi a votare chi ci governa…. Ergo predichiamo bene e razzoliamo molto male! Sono di Milano e abbiamo gli stessi problemi, turismo di massa o elitario o di qualunque altra tipo sia! É il business cari miei…. Purtroppo!!!

  15. In un commento si legge: “Volete x caso un lago di silenzio e di anziani che passeggiano e prendono solo il caffe?”

    Che lo si desideri o meno è un discorso, ma lo scenario descritto non contiene nulla di spiacevole, a mio avviso.

    Il silenzio ci fa così paura? Preferiamo ad esso il rombo di auto, moto, camion? Preferiamo la musica di dubbio gusto ad alto volume? Preferiamo il chiasso generato da folle spesso non dotate di gran senso civico?

    1. Inoltre il vizio, non solo del commento a cui ci si riferisce qui, è individuare “gli anziani” come caratteristica negativa di un luogo.
      Non ho capito: chi si esprime cosí non vuol diventare anziano o vuole segregare gli anziani in casa, o altrove, e per il proprio futuro ha tale medesimo desiderio?

      L’ anziano come segno di degrado…stiamo scherzando?

  16. Preoccupatevi perché dopo il botto morirà. Qualche anno ancora. E poi moria. Per me meglio evito il lago di Como. tanti bei posti sui vari Laghi che sono vivibili. Al contadin non far sapere quanto è buono il formaggio con le pere. Perché quando scopriranno gli altri posti sarà un guaio.
    Dicasi pure per la maggioranza dei Milanesi che conoscono più la Liguria che la zona dei Laghi.

  17. Questo del turimo di massa tipo invasione dei vandali è un fenomeno che è scoppiato in tutte le città con o vicine ad un aeroporto, grazie ai voli low cost.
    Poi il lago è così spettacolare che vale un viaggio da Milano in ogni caso, anche per poche ore.
    Il turismo del 2000 è questo, e la maleducazione pure.

  18. Letta la lettera del Dott. Binda e molti dei commenti precedenti. Io sono di Roma , dove ora vivo , ma per motivi professionali, poichè appartengo ad una famiglia che ha sempre lavorato nel tessile, ho vissuto tra Cernobbio e Menaggio , dal 1993 sino al 2017. Ed ancora oggi ho casa a Menaggio. Mi trovo d’accordo con molti commenti; i tempi cambiano, il turismo è fondamentale per l’economia di qualsiasi posto , ma andrebbe controllato per evitare che accada ciò che ormai è impossibile fermare. Il turismo cambia le abitudini e senz’altro è stato positivo – per me romano – il fatto che gli orari si siano “allungati”. Si può entrare ad un ristorante anche alle 20,30 , cosa impossibile 30 anni fa. Como è diventata più internazionale e non solo grazie al lavoro ma certamente ha perso molto della sua pace. Anche se amo la mia casa a Menaggio , ogni volta che parto da Roma mi chiedo quanto tempo trascorrerò sulla Regina, ormai impraticabile . E certo , ancora. la globalizzazione ha fatto perdere a Como la sua identità , come accaduto in molte città del mondo.Insegne uguali …troppi bar e ristoranti, pochi negozi di pregio.

  19. Sono periodi storici dettati dalla moda e potenziati da internet. Poi basta una guerra, una crisi economica globale o una pandemia un po’ più tosta della precedente (Dio non voglia…) e tutto cambia. Godiamoci il momento attuale, pur con tutte le contraddizioni e brutture, perché non sarà così per sempre.

    1. Se riuscite venite a Varenna, il mio paese. Siamo invasi da gente che cammina e non sa nemmeno dove sta andando . Con il cellulare in mano e spazzatura che abbandonerà in qualche angolo nell’ altra. File di macchine parcheggiate abusivamente ovunque. Chi è turista questo non lo vede certo,ma per me cresciuta qui è un gran dolore. Soprattutto perché oltre al brutto che ne deriva noi del posto non siamo più liberi di vivere il nostro paese. Oramai non ci appartiene più. Spero e prego anch’io che questo boom passerà.

  20. Non conosco il sig.Nini,vengo da Imola ed ho sposato una Comasca. Frequento queste zone da appena 5 anni,nei quali abbiamo acquistato casa sul lago,a Colonno. Per quello che riguarda le riflessioni del sig.Nini,sono pienamente d’accordo,Como assomiglia sempre più a Gardaland, l’ inciviltà dei turisti completa il quadro negativo dell’ offerta. Per quanto riguarda il lago,la viabilità è appunto,20 volte tanto quello che le arterie potrebbero sopportare!!!! Delusione e tristezza nel nostro animo. Bruno.

      1. Se riuscite venite a Varenna, il mio paese. Siamo invasi da gente che cammina e non sa nemmeno dove sta andando . Con il cellulare in mano e spazzatura che abbandonerà in qualche angolo nell’ altra. File di macchine parcheggiate abusivamente ovunque. Chi è turista questo non lo vede certo,ma per me cresciuta qui è un gran dolore. Soprattutto perché oltre al brutto che ne deriva noi del posto non siamo più liberi di vivere il nostro paese. Oramai non ci appartiene più. Spero e prego anch’io che questo boom passerà.

    1. Tipico degli italiani sempre a lamentarsi. Il turismo è questo limportante che porti soldi agli operatori . Il problema sono gli operatori che hanno un super lavoro e limitano le assunzioni per risparmiare o assumono incopetenti. Poi il turismo giustamente si lamenta . Bisogna cambiate memtalita e smetterla di lamentarsi . Volete x caso un lago di silenzio e di anziani che passeggiano e prendono solo il caffe ?

      1. Concordo in tutto col sig. Binda in p.zza volta che era era così bella per camminare devi andare a zig-zag tra i tavolini sempre più numerosi e sig. Cervi il turismo a Como c’è sempre stato ma non era così cafone e volgare io nata e cresciuta a Como non mi sarei mai permessa di andare a villa olmo e stendere una tovaglia piantando un ombrellone. Il turismo che ho visto io da ragazzina era il turismo educato che se ti buttava x terra ti chiedeva scusa e ti aiutava ad alzarti non come è successo ad un mio amico travolto da una cafona che nel girarsi x cercare il marito ha spintonato il mio amico che è caduto x terra e poi ciaone se n’è andata sotto braccio al marito . A villa olmo quando io ero piccola c’era un famoso CV ihile che multava x fare rispettare il luogo. Oggi dopo il COVID mi sembra che la gente sia impazzita devono viaggiare come se non ci fosse un domani. Anch’io a mio tempo ho viaggiato ma rispettando i luoghi che visitavo non mi sono mai permessa di entrare in un museo in ciabatte e calzoncini corti ed ho sempre usato le parole permesso scusi e grazie parole che dopo il COVID sono sparite!!

        1. Sono pienamente d’accordo con Simone anch’io alla domenica andavo a Villa Olmo a fare la passeggiata e giocare nel parco dietro la Villa ma nessuno si sarebbe sognato di invadere le aiole antistanti o mettersi in costume o andare in giro per la città mezzi nudi o comunque indecenti. Sarà anche vero che i tempi cambiano che il Covid ci ha cambiato tutti italiani e stranieri resta comunque il fatto che un po di civiltà non farebbe male

  21. Sono frasi e ragionamenti inutili, guardatevi intorno, il turismo ormai è questo…..ressa, solo bar e gelaterie che lavorano. Ieri ho visto una fila spaventosa alla funicolare per Brunate ed ho pensato che sono fortunata ad averla presa in tempi migliori. Ma ormai Como, come tante altre città della nostra splendida Italia, vivono così con questo turismo. E cara Grazia, visto che l’industria della seta ha fatto la fine che ha fatto…..e non certo per colpa dei cittadini

  22. No, caro signore, il turismo non deve essere un’invasione a discapito di chi ci vive.
    Il turismo non deve essere maleducazione o stravolgimento del territorio.
    Il turismo non deve essere chiudere i negozi tradizionali e aprire solo bar e ristoranti ingombranti

    1. No, cara Rosy. Non si illuda.
      Il turismo è così perché molti soggetti ne traggono diretto beneficio.
      I negozi storici chiudono perché i proprietari incassano molto di più dalle grandi catene.
      E’ la storia del mondo, follow the money

  23. Concordo pienamente con Nini Binda, ma non rassegniamoci, proviamo a lottare per salvare almeno il salvabile, altrimenti sarà anche nostra responsabilità.

    1. Perfettamente d’ accordo, quando c’ è di andare allo stadio tutti pronti mentre quando c’ è da difendere la ns città allora, il vuoto il silenzio assoluto. Vergogna. COMO città conosciutissima per la ns seta, i ns disegni, le ns idee tutto gettato nella spazzatura. Per ingrassare sempre e solo i grassi, lerci che stanno seduti comodi sugli scranni del potete. Ma si sta arrivando alla parola fine . .

  24. La riflessione è troppo dura, il lago di Como è una straordinaria bellezza che deve essere mantenuta e gestita bene dalle amministrazioni locali.
    Io, che sono di Roma,ho trascorso un periodo difficile tempo, visitando tutti i paesi che circondano il lago, eppure a Como ho trovato difficoltà nel trovare un panificio, attività chiuse presto, e decisamente molto cara , poco ospitale per coloro che volessero inserirsi in quella realtà.Affitti esosi, e difficoltà ad intraprendere attività in via di estinzione.
    I vandali andrebbero multati, e date la possibilità, a chi, come me, sta cercando ,anche una piccola casa abbandonata a cui ridare vita e magari creare una attività .
    Io Amo Roma, ma adotterei volentieri Como, se il comune mi fornisse strumenti, tipo un piccolo alloggio in cui iniziare . Grazie

  25. Il turismo di massa Made in USA dell’era globale … si muovono gli ignoranti arricchiti di ogni parte del globo che unendosi agli emarginati che vagabondano ovunque danno un colpo d’occhio di squallore disarmante…..questo vale per tutte le perle culturali italiane , francesi e spagnole …. Se vai a new York è folclore !

  26. Una triste realtà causata da un ministro che ha liberalizzato con le cosiddette lenzuolate un commercio disordinato e senza limiti Un vero disastro Un orrore che permette di vedere bar e paninerie fianco fianco dappertutto nei centri storici Milano e Como compresa. Vergogna !

  27. Anche per chi abita nei paesi del primo bacino del lago, vivere è diventato impossibile, fra rombi di elicotteri che vanno e vengono, gente in cerca di informazioni sin fuori la porta di casa,, tranquille passeggiate in mezzo al verde diventate ormai uno slalom faticoso, fastidioso fra frotte di turisti in cerca dello stupore tanto publiccizzato.Per non parlare degli accessi al lago ormai tutti prvatizzato.
    E a noi nati e cresciuti in quest’oasi di pace e serenità ormai non restano che i ricordi dei bei tempi che furono e che troppo spesso si cerca di assopire per aver meno da rimpiangere

      1. Va bene turismo, ma sano, e Rispettoso degli abitanti e del posto, ognuno fa i cavoli suoi senza rispettare sia in strada, che a piedi le norme , comunque il sig. Sindaco che metta più bidoni per pattumiera, poi, cartelli dove indichino no camping o altro, non uno , tanti. E comunicati chiari alle strutture alberghiere e beb che sembra che le strade, i parcheggi siamo tutti loro.

  28. Se non vi piace como venite ad abitare nella lontanissima camerlata dove oltre hai turisti( che ben vengano) ci sono disagiati ,spacciatori, e tossici che consumano la loro droga davanti a tutti . Vedi zona via scalabrini altezza stazione
    Preferisco il turismo di massa

  29. Ma basta con queste lamentele inutili! Il mondo cambia. Como è una città turistica e menomale che ci sono i turisti a ravvivare questa città morta. Anzi, bisognerebbe organizzare più eventi come la notte bianca che inspiegabilmente non c’è più. L’unica cosa che si potrebbe fare sarebbe limitare gli affitti brevi. Basta.

  30. senza turismo tornerebbe ad essere la città morta di una volta, certo gli abitanti sarebbero più felici con meno traffico e turisti ovunque

    fate pagare una tassa di ingresso tipo Venezia 😂

  31. Non sono più molto giovane nemmeno io, ma i tavolini in Duomo, e piazza Mazzini li ho sempre visti pure da piccola. Per stupro dei luoghi, si intende il lungo lago? Da almeno 20 anni e ancora prima di questo turismo di massa. Anche io sono una nostalgica, ma altruista, e ritengo che le ns bellezze debbano essere condivise. Il rispetto dei luoghi e dei residenti dovrebbe in ogni caso essere un dovere. Ma ritengo che il turismo stia portando della ricchezza alla ns città’/cittadini, che spesso sono intolleranti e mai contenti e che vorrebbero la botte piena e la moglie ubriaca.

  32. Una riflessione corretta, ma che arriva almeno con un decennio di ritardo!
    Considerate qualità e lungimiranza della politica locale degli ultimi decenni, prevedo un futuro disastroso!
    Il peggio è già scritto, e chi ha capacità di osservare lo vede ogni giorno.

  33. Vorrei aggiungere liberiamo le nostre piazze dal mangificio che sono diventate vedi piazza Duomo che ormai i tavolini o divani entrano in Duomo , per non parlare di piazza Mazzini occupata interamente da tavoli , piazza Volta anch’essa sulla stessa strada , vedi i marciapiedi di piazza Cavour , passeggiata di viale Geno e limitrofi e mi fermo qui

    1. E vogliamo parlare del degrado che tocca ai condomini della città murata che hanno la disgrazia di avere una attività di ristorazione al proprio interno??? Profumi, monnezza in circolazione, chefs stellati provenienti da paesi esotici…ops questo non si poteva dire …la Asl chiude un occhio,il comune incassa

  34. Musica giorno e notte dai bar, suonarori ambulanti, fuochi si artificio coi botti, tutti i rumori possibili e i politici fanno finta di nulla.
    Una città, il lago che era poesia di silenzio, pace e relax è diventato un fiera perenne.
    Il turismo di qualità fugge, i residenti soffrono e i vandali senza storia e cultura sono i soli che si divertono e poi scappano anche loro.

    1. Musica, feste e suonatori ambulanti? Sicuro di essere stato a Como? Magari si riuscisse a fare di più per i giovani in questa città di vecchi! A chi da fastidio la gente consiglio di andare a vivere fuori dal centro al posto che lamentarsi.

  35. Suonatori negliangoli delle strade. Musiche che escono dai bar, feste notturne magari anche con botti. Il lago era tranquillità, pace e silenzio. Adesso casino arutre le ore del giorno e della notte.
    Il turismo di qualità fugge e arrivano i vandali.

  36. Non si guardava più in là del palmo della mano quando falliva l’industria tessile, non si guarda più in là del palmo della mano (e del portafogli) quando si riconverte tutto verso il turismo, a scapito del residente che non possiede e vive condizioni pietose in termini di servizi 7/7

  37. “Ma quello che non si può lasciar perdere è lo stupro dei luoghi lo stravolgimento dell’ambiente fino alla sua virtuale cancellazione.” Parole giustissime!!!

  38. Grazie x il Suo commento che condito pienamente,,, c’è solo qualche anno di differenza ed anch’io Comasco ,, via Milano x l’esattezza non riconosco più la mia adorata Città ,,, In questi anni tutti questi pseudo Politici l’hanno rovinata e resa irriconoscibile e non più vivibile,,,, Grazie infinite x quello che hai scritto e vorrei che anche altri Comaschi si impegno a renderla più vivibile

  39. È un ragionamento che ci facciamo in tanti , tantissimi anche se, forse, non lo avremmo saputo esprimere meglio di così. Purtroppo il ” Dio Danaro” è stato fatto trionfare sul rispetto dell’ambiente e del senso civico che dovrebbe essere prioritario ed universale proprio da quelle istituzioni e/o amministrazioni che dovrebbero tutelarci.

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