Politico di lungo e nobile corso, certo, ma anche (e forse soprattutto) uomo di scienza. Dunque capace di conciliare e armonizzare i due saperi/metodi (ma chiamiamoli anche le due arti, in senso letteralmente estensivo, però. In questo caso ci sta) per ottenere analisi, sviluppi, risultati e quindi produrre un pensiero, che serve sempre e male non fa.
Parliamo di Bruno Magatti, ex consigliere comunale, ex assessore della giunta di Mario Lucini, fondatore e anima dell’associazione e lista civica Civitas. Ebbene, sul tema dei nidi, e delle chiusure dei medesimi volute dal sindaco Alessandro Rapinese, al centro del dibattito e delle proteste in questi giorni (qui i racconti), Magatti interviene con un’osservazione puntuale e approfondita, mai banale, come sempre.
Spiega Magatti: “Alle volte non servono parole ma dati. Ognuno poi se ne farà un’opinione. Ecco, allora, alcuni dati accompagnati da qualche brevissima considerazione”. Pubblichiamo dunque quanto ci ha inviato:
1 – Andamento dei bambini nei nidi comunali dal 2010
C’è solo da sottolineare come dal 2012 al 2017 il Governo impose restrizioni molto dure fino al blocco delle assunzioni nei Comuni. Il settore dei nidi (personale educativo, di cucina e di servizio) fu duramente penalizzato e fu necessario unire i bambini iscritti nel nido di Camerlata con quelli in via Giussani, con le stesse educatrici.
2 – Dati sulla prima infanzia a Como
I bambini da 0 a 3 anni residenti a Como nel 2023 erano 1582. (fonte: Comune di Como)
3 – Capienza dei nidi comunali della città di Como
quartiere/via capienza Albate 60 Lora 60 Monte Olimpino 30 Sagnino 60 via Giussani 60 via Italia Libera 60 via Palestro 60 via Passeri 60 Via Zezio 60 TOTALE 510 4 – Attuale utilizzo dei nidi comunali (fonte: Comune di Como)
L’utilizzo solo parziale dei nidi è in buona parte dovuto alle mancate assunzioni di personale (anzitutto educativo) che dal 2017 sarebbero state, invece, nuovamente possibili.
5 – Legge di Bilancio 30 dicembre 2021, n. 234
Questa legge fissa per tutti i Comuni al 33% la minima offerta di servizi educativi per l’infanzia (Livello Essenziale delle Prestazioni). Per il Comune di Como questo significa disporre di un minimo di 522 posti. Il Comune se la cava grazie a 224 posti in nidi privati “non convenzionati” e a 105 posti nelle “sezioni primavera” presenti in diverse scuole per l’infanzia private.
Tuttavia:
sarebbe necessario chiarire se i posti nei nidi privati sono effettivamente riservati a bambini residenti in città e non assegnati a utenti di altri comuni i cui genitori lavorano a Como;
quanto detto sopra vale, naturalmente, anche per le cosiddette “sezioni primavera” che, tra l’altro accolgono solo bambini che abbiano compiuto due anni.
La riflessione precedente, anche alla luce della norma, suggerirebbe di considerare le numerose persone che raggiungono ogni giorno la città dai Comuni di cintura che sono probabilmente in difficoltà nell’offrire servizi di nido. Il mettere a disposizione alcuni posti nei nidi comunali del Capoluogo porterebbe sicuri vantaggi grazie alla ridistribuzione dei costi fissi (utenze e servizi) su una platea più ampia. Dall’analisi della bozza di convenzione coi privati, nella quale non si parla dei costi per utenze e per manutenzioni, sembra doversi desumere che i “risparmi” per l’amministrazione cittadina siano riconducibili esclusivamente ai costi legati al personale e alla fornitura di servizi accessori come la mensa. Non si hanno notizie di iniziative per arrivare a convenzioni con altre amministrazioni comunali.6 – Confronto con gli altri capoluoghi lombardi
Nidi Comunali numero Abitanti
(anno 2023)abitanti / nido Bergamo 12 120.232 10.019 Brescia 11 197.746 17.977 Como 9 83.504 9.278 Cremona 4 70.845 17.711 Lecco 1 47.103 47.103 Lodi 2 44.709 22.354 Mantova 4 48.961 12.240 Monza 7 123.618 17.660 Pavia 8 70.904 8.863 Sondrio 5 21.195 4.239 Varese 2 78.409 39.204 Questa tabella conferma la prestigiosa eredità lasciata agli amministratori comaschi da chi nei lustri passati è stato capace di realizzare, garantire e mantenere questo servizio fondamentale per i genitori che lavorano (potenzialmente “tutti”) e per una crescita armonica dei bambini e delle bambine.
7 – Ulteriori dati sulla popolazione della città di Como
Residenti in Como in età prescolare (0/6 anni) 4.099 (fonte: DOCUMENTO Unico di Programmazione (DUP) comune di Como 2024-2026
Un commento
Il prof. Magatti, come sempre, affronta scientificamente i problemi permettendo a chi ne ha voglia di farsi un’opinione basata sui fatti e non sul sentito dire. Una procedura che sarebbe doveroso seguire se si vuole governare una città con il buon senso e con a cuore i cittadini e non solamente il proprio ego. La storia dimostra che i deliri di onnipotenza hanno sempre condotto all’implosione.