Che fine ha fatto la Settimana dell’Infanzia e dell’Adolescenza? Sono parecchi i genitori e gli operatori del settore che, contattando la nostra redazione, hanno segnalato l’assenza dell’amatissimo appuntamento ideato nel 2008 dall’allora assessore Anna Veronelli e che, per 17 anni – con un’unica interruzione nel 2020 a causa della pandemia – ha portato nelle scuole, negli asili e nelle piazze della città laboratori, spettacoli e incontri dedicati a bambini e ragazzi, ma anche ai genitori.
Nessuna traccia finora sul sito del Comune, niente neanche su quello ufficiale dedicato agli eventi (Oggi a Como), nessun comunicato, nessuna presentazione del programma. E’ stata semplicemente rinviata o si è deciso di non organizzarla? E in questo secondo caso, perché?
Eppure il 20 novembre, data in cui si celebra l’anniversario dell’approvazione della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU e occasione per la quale veniva organizzata la Settimana comasca, è già passato e l’unico evento organizzato dal Comune è stato l’illuminazione di blu delle mura per l’iniziativa Go Blue lanciata da UNICEF Italia e ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani proprio per sensibilizzare sul tema dei diritti dei più giovani.
Per colmare questa lacuna, alcune scuole tra cui la “Corridoni” e la “Sauro” hanno deciso di organizzare autonomamente per domani, sabato 22, laboratori creativi sul tema dei diritti, ma in un momento così delicato sul fronte scuole, tra annunci di chiusure e ricorsi al Tar – giusto due giorni fa abbiamo raccontato in anteprima il quinto ricorso con relativa raccolta fondi, quello della primaria De Calboli di Ponte Chiasso, che arriva dopo quelli del nido “Magnolia”, della materna “Carluccio” di via Volta e delle primarie “Sauro” di via Perti e “Corridoni” di via Sinigaglia. QUI il racconto), questo silenzio del Comune fa sorgere qualche interrogativo.
