La discussione sul destino dei ciliegi di via XX Settembre a Como (fato apparentemente segnato, vista la perizia del Comune che ne ritiene sani soltanto un’infinitesimale parte sui 45 esistenti, da cui la decisione di abbatterli per far posto ai peri) sta tenendo banco in città e ovviamente anche sui social. Tema forse secondario per alcuni, ma capace di assumere un forte valore simbolico sia per l’impegno del gruppo di cittadini che si batte da 48 ore per tentare di salvarli (o almeno per ripiantare nuovi ciliegi e non altre tipologie) sia per il legame affettivo che molti hanno con quegli alberi. Qui, a proposito, la cronaca di questa mattina.
In questo senso, non mancano spunti decisamente interessante sui tanti punti di vista emersi sulla vicenda (e capaci di andare molto oltre il caso specifico in sé). Esempio è il seguente commento-riflessione lasciato sulla nostra pagina facebook da Francesco Urbanelli (e lì tutt’ora visibile, ovviamente), nato dopo aver letto le dichiarazioni dell’assessore al Verde di Palazzo Cernezzi, Chiara Bodero Maccabeo, durante il consiglio comunale di lunedì 17 novembre. Di seguito, il testo completo del lettore, indirizzato proprio all’esponente della Giunta Rapinese, ma con un messaggio anche decisamente più generale benché naturalmente legato a un singolo punto di vista (per interventi, repliche, foto e video scrivere a redazionecomozero@gmail.com o ai nostri canali social).
Gentile assessore Maccabeo,
ho letto con grande attenzione le sue dichiarazioni. Se ho capito bene, i ciliegi di Via Venti Settembre sarebbero quasi tutti malati, irrimediabili, pronti per l’abbattimento… e naturalmente la colpa sarebbe “di quelli di prima”, responsabili di anni di cattiva manutenzione. Capisco: tre anni che governate e ancora nessuna responsabilità. Un caso davvero curioso. Il vostro agronomo vi ha garantito con certezza assoluta che non può esserci neanche un minimo, un briciolo di responsabilità vostra?
Ma lasciamo pure perdere questo dettaglio. Ciò che lascia davvero interdetti – e diciamolo, disgusta un po’ – è la ferma, indiscutibile volontà di sostituire i ciliegi con… dei peri. Dei peri! Come se Via Venti Settembre non fosse amata e riconosciuta da tutti per ciò che è sempre stata: la via dei ciliegi.
Perché mai non ripiantare nuovi ciliegi, che possano restare lì altri cinquant’anni, come i loro predecessori? Cosa impedisce questo semplice, logico, rispettoso gesto?
Chi scrive aveva nutrito molta fiducia in voi. Una fiducia che, passo dopo passo, si è trasformata in delusione e infine in sconforto. Perché la politica non dovrebbe essere una tifoseria: se chi governa sbaglia, a pagare siamo tutti, anche chi non tifa. E purtroppo le “decisioni contrarie ad ogni bellezza” non sembrano più eccezioni, ma tappe di un percorso: prima l’eliminazione della Città dei Balocchi (salvo poi ripensarci), poi il tentativo di togliere le giostre ai bambini, poi il porfido di Via Milano sacrificato alla poesia del bitume… e ora l’idea di trasformare la storica via dei ciliegi nella via dei peri.
Era bella, sa, la favola del comasco innamorato della sua Como, indipendente dai partiti e desideroso di migliorarla. Ma questa favola manca di tanti, troppi ingredienti. Tra questi, due fondamentali: ragionevolezza e buon senso.
Il Sindaco, convinto di essere sempre il migliore, sembra non ascoltare nessuno. Ma alle prossime elezioni non ci sarà più il voto di protesta! Se le coalizioni precedenti hanno fallito, voi purtroppo state riuscendo nell’arduo compito di fare peggio. Voi non lo vedete ma noi si!
Una cosa però è certa: non cadrete nell’oblio. Il vostro Dominus verrà ricordato, eccome, come il sindaco delle cause perse. Speriamo soltanto di non dover aggiungere anche “quello della via delle pere”.