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Como-Unesco, Salvini timbra il risultato: “Gran lavoro della Lega”. Ormai tutto è elezione, bellezza

E’ stato un profluvio. Da mane a sera. Comunicati celebrativi, giustamente, per Como oggi diventata Città Creativa Unesco (qui l’annuncio ufficiale che ha dato il gong agli uffici stampa).

Ciascuno rivendica merito per il risultato. Ma è la Lega, più di tutti, a schierarsi in pompa magna.

Stiamo alla cronaca.

IL LEADER SALVINI

“Como ha potenzialità infinite. È cultura, ingegno e bellezza che i suoi cittadini traducono in operosità da esportare in tutto il Mondo. Ottimo il riconoscimento dell’Unesco che l’ha inserita nella rete mondiale delle città creative. Gran lavoro della Lega che a ogni livello ha lavorato per questo risultato”.

IL DEPUTATO COMASCO ZOFFILI

“Il riconoscimento con cui l’UNESCO ha inserito Como nella rete mondiale delle città creative è il coronamento di un grande lavoro di squadra che ha visto impegnati gli amministratori della Lega ad ogni livello, dal territorio a Roma. Personalmente, sono orgoglioso di aver supportato la candidatura, richiedendo un’audizione ad hoc in Commissione Affari Esteri e comunitari congiunta alla Commissione Cultura della Camera dei Deputati per il Sindaco Mario Landriscina, il Prof. Luca Levrini Presidente della Fondazione Alessandro Volta e il Dott. Stefano Vitali Presidente del Comitato Como & Seta al fine di sensibilizzare il parlamento e tutte le forze politiche sulla grande opportunità di questo riconoscimento. Ora, il nostro impegno dovrà focalizzarsi sulla messa a sistema di questa preziosa occasione per portare più lavoro e più risorse a Como. Per questo, ho immediatamente invitato il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni affinché organizzi un tavolo di lavoro con il Sindaco Landriscina per coordinare insieme le prossime iniziative’.

CHE ANNUNCIA POI CON SECONDO COMUNICATO

“Incontrero’ al piu’ presto gli amministratori di Como, riconosciuta citta’ creativa Unesco”. Cosi’ il sottosegretario alla cultura, Lucia Borgonzoni, risponde all’invito del deputato della Lega comasco, Eugenio Zoffili, dopo l’iscrizione della citta’ di Como fra quelle creative Unesco. “Il riconoscimento di Como come citta’ creativa e’ un importante traguardo per il nostro Paese – sottolinea Borgonzoni – frutto di impegno da parte degli amministratori locali, incontrati giorni fa, e dei soggetti promotori della richiesta di iscrizione, che con grande sforzo hanno raggiunto questo risultato. Dopo questo riconoscimento, insieme valuteremo le strategie migliori per potenziare e valorizzare la citta’, investendo al meglio le risorse e creare piu’ occupazione sul territorio”.

IL PRESIDENTE REGIONALE FONTANA

“Un meritato premio per una città che sa coniugare il ‘saper fare’ lombardo alla tradizione del territorio. Un elemento in più per rendere Como ancor più attrattiva e competitiva”.

L’ASSESSORE REGIONALE ALLA CULTURA GALLI

“Saluto con grande soddisfazione la meritata conquista del riconoscimento di Como quale Città Creativa Unesco. Con questo, i riconoscimenti Unesco lombardi diventano complessivamente 19. E questo certifica la qualità del patrimonio culturale della Regione, di cui bisogna essere consapevoli, fieri e orgogliosi. Sin dall’inizio, la candidatura di Como ha ricevuto il sostegno convinto di Regione Lombardia. Capitale europea della seta, Como è l’epicentro di un distretto tessile e artigianale dinamico e innovativo, con una nobile e secolare tradizione alle spalle. La forza della candidatura di Como capofila della Textile Valley lombarda risiede proprio nella capacità di esaltare le eccellenze lariane: competenza, creatività, innovazione, sinergie territoriali. Tutti fattori-chiave per realizzare l’obiettivo di una crescita sostenibile, circolare, integrata”.

L’ASSESSORE REGIONALE ALLA FAMIGLIA – COMASCA – LOCATELLI

“Si tratta di un traguardo straordinario, che mi riempie di gioia e orgoglio. Il riconoscimento da parte dell’Unesco è una grande occasione per valorizzare la bellezza della nostra città, la sua ricchezza e produttività nel campo tessile e della moda e per lanciare nuovi stimoli imprenditoriali dando valore alle nostre migliori tradizioni. Il risultato è stato raggiunto grazie a un gioco di squadra che ha visto coinvolte in particolare l’Amministrazione comunale e Fondazione Volta che non hanno mai smesso di credere che raggiungere questo ambizioso traguardo fosse possibile. Ora al lavoro per sfruttare al meglio questa grandissima opportunità”.

E QUINDI?

Quindi il pur discolo (per Salvini) ministro Giorgetti era venuto a Como giustappunto per sottolineare la candidatura del capoluogo (qui la cronaca).

Sono giorni incendiari nel centrodestra cittadino. Dopo la candidatura a sindaco di Stefano Molinari da parte del partito (Fratelli d’Italia) abbiamo documentato polemiche a fiume. Prima la posizione della Lega (che ha bollato la scelta come “Poco responsabile”). Poi addirittura il leader Salvini che con doppie dichiarazioni a Repubblica e Corriere ha lanciato le primarie comasche.

Insomma, stando allo schieramento di forze, nomi e comunicati sull’Unesco non è difficile intravedere, non serve il controluce, un pigliatutto in chiave pre-elettorale o quantomeno una mossa per dire “noi facciamo, ci siamo”. D’altronde non sono per nulla appese al vento alcune considerazioni testé pubblicate su queste pagine: “E se Salvini avesse avuto l’idea giusta? E se Landriscina battesse Cioffi e Molinari alle primarie?“.

Comunque, Salvini mette il timbro e i big fanno quadratissimo.

Benone, immaginiamo che sicuramente il partito abbia dato il proprio contributo. Sta di fatto che l’operazione è stata portata avanti da un consesso ben più ampio e più laico, che oltrepassa (eccome) la politica. Chiaro, al di là dei meriti di chiunque, le dichiarazioni leghiste profumano di contrappeso alle posizioni recenti dei teorici alleati di centrodestra.

Il sindaco Mario Landriscina ormai è vicinissimo (abbracciato, si direbbe. Vedi foto di copertina) al partito che fu di Pontida. Difficile oggi sapere se vorrà candidarsi e pure, come detto, partecipare a eventuali primarie del centrodestra. Non scioglie riserve, non dice, dichiara meno di poco. Ma certo considera l’Unesco una medaglietta da spendere in qualche modo e in vista delle urne aperte il prossimo maggio.

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