Come lei?
No no, io non ho più l’età (ride, Ndr). Dovrei avere la squadra del 1994 e 10 anni davanti per lavorare. Sicuramente, però, sia io che Officina Como daremo volentieri il nostro supporto di idee a un futuro sindaco che volesse un confronto più ampio.Il candidato ideale?
Sogno un sindaco donna, magari una cinquantenne in grado di affrontare un doppio mandato. Una con buone idee e capacità di ascoltare e confrontarsi con tutti.Sembra l’identikit di qualcuno piuttosto noto in città.
Io non ho detto niente, ma ci spero.
Ha furoreggiato negli ultimi giorni l’intervista esclusiva concessa da Moritz Mantero a ComoZero. E molti comprensibilmente si sono (e ci hanno) chiesto a chi corrispondesse il sibillino identikit della potenziale candidata alla fascia tricolore di Como nel 2022.
INTERVISTA Mantero: “Basta alle spianate di supermercati. Ecco la donna che spero diventi sindaco”
Purtroppo, nemmeno noi abbiamo ottenuto gli indizi sperati, nemmeno dietro le quinte. Ma sfrucugliando un attimo tra le figure con caratteristiche, se non identiche, almeno simili a quelle tracciate dall’imprenditore serico e “papà” di Orticolario, il nome più suggestivo è senza dubbio quello di Barbara Minghetti.
Per età, capacità dimostrate (nella guida del Teatro Sociale, di Aslico e di moltissime altre iniziative legate alla lirica e al mondo teatrale), notorietà e – last but non least – impegno diretto sullo scenario politico cittadino con Svolta Civica, Minghetti sembra davvero corrispondere ai tratti disegnati da Mantero. Non guasta, poi, il fatto che entrambi siano membri di Officina Como, l’associazione culturale presieduta dall’imprenditore Paolo De Santis.
Se delimitiamo il campo al centrosinistra, che sembra il più affine a quello di Mantero, sono pochi gli altri nomi corrispondenti in maniera così sovrapponibile (per dire: una Anna Veronelli, che pure ci starebbe per vari aspetti e oggi, dopo una lunga traiettoria politica e personale a Palazzo, non sembra così distante dal mondo di riferimento dell’imprenditore, sembra un po’ tagliata fuori).
Stiracchiando un filo di più uno o più “parametri” da qui in poi, verrebbe in mente una outsider non politicamente “marchiata” come Ada Mantovani – che peraltro costituisce certamente una tentazione alternativa e golosissima in quel campo (più centro che sinistra, naturalmente) – ma siamo già nella zona delle mere illazioni.
In corsa abbiamo dato un’esponente Pd di spicco come Patrizia Lissi.
Il nome avrà il suo peso, e forte, nella prossima campagna elettorale ma ipotizzare che Mantero avesse in mente una personalità così politicamente contraddistinta potrebbe essere una forzatura (stesso discorso, guardando agli iscritti originari di Officina Como, si potrebbe fare per una figura quale l’ecologista Elisabetta Patelli, ad esempio).
Allontanandosi ulteriormente dagli indirizzi dell’intervista, infine, chissà che non sia la volta buona per Roberta Marzorati, scelta (e poi sfumata) come possibile assessore nel 2017 se avesse vinto Maurizio Traglio, anche se da tempo lontana dalla scena politica.
E infine, occhio all’ex parlamentare ed ex segretaria Cisl Adria Bartolich, nome di peso che sembra abbia iniziato a circolare con insistenza nelle “rose” del campo largo del centrosinistra.
2 Commenti
Ci fosse anche il Padreterno a sindaco di Como nulla potrebbe fare con funzionari, uffici, dirigenti, e una burocrazia folle figlia di un paese che si sta avvitando su se stesso, magari questo immobilismo fosse solo colpa di sindaco e giunta, magari….
Spero tanto in una nuova amministrazione opposta a quella attuale ,nella quale finalmente si metta al centro la rivitalizzazione di una città ormai morta come dice mio figlio ..penso che ci siano tantissime energie che unite possano riuscire in questo intento.