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“Grazie Ada”, “Grazie Paolo”. Bene, comunque vada l’aria elettorale può davvero essere meno velenosa

La questione si snoda tra più articoli pubblicati in queste ore. Il tema non è di quelli sacrali ma è comunque importante per la città visto che, con nessun risultato, se ne parla dagli anni ’80: lo skatepark. Elemento sportivo, culturale, aggregativo e, in una brutta parola spesso mal spesa o, peggio, spesa come inno vuoto in cui gli appellati certo non si riconoscono, giovanile.

Tutto origina da una prima cronaca: Rinasce il duo Martinelli-Mantovani: mozione per uno skatepark. E piovono critiche sull’assessore Annoni. In sintesi i due consiglieri comunali del Gruppo Misto (entrambi ex lista Rapinese Sindaco) hanno annunciato una mozione imminente con obiettivo chiaro: individuare una zona dove costruire uno skatepark. Di recente l’assessore allo Sport del Comune di Como, Paolo Annoni, si era buttato sulla questione: La promessa dell’assessore dopo l’appello del 15enne: “Lo skatepark sarà nella futura Ticosa”.

C’è da dire che l’annuncio di Annoni come abbiamo scritto in un pezzo recente: “Ha ovviamente subito un drastico ridimensionamento dopo le ultime e sempre negative notizie sulla bonifica dell’area dell’ex tintostamperia (i fatti)”. Ecco allora che Paolo Martinelli annuncia la mozione, che sarà sottoscritta anche da Mantovani. Spiega Martinelli: “Vedo sempre i giovani che amano questo sport girovagare da un punto all’altro della città. Non è tollerabile. Come poco serio è stato l’atteggiamento dell’assessore Annoni di fare promesse che si sono subito infrante contro la triste realtà. Dobbiamo dunque impegnarci per trovare loro una sistemazione adeguata e in tempi rapidi. Dobbiamo lavorare insieme”.

Poi oggi l’intervento dell’assessore: “Venti freddi su Annoni da destra e sinistra. Lui attacca Martinelli-Mantovani e non solo: “Cinque interventi contro di me, un record”“.

Un clima da urna prossima all’apertura dove la tensione si alza. Dice Annoni non senza vetriolo fumante: “Signore e Signori a Como è partita la campagna elettorale. Capita così che due consiglieri comunali (due persone di cui ho comunque stima), eletti nella primavera del 2017 con i voti di una lista civica, ma in seguito da essa fuoriusciti, fuoriusciti dalla lista, ma rimasti comunque attaccati alla poltrona e confluiti così nel “gruppo misto” si siano accorti, a tre mesi dal voto, che a Como non esiste uno skatepark – ha attaccato, riferendosi a Martinelli e Mantovani – E come si sarebbero accorti? Naturalmente per colpa mia. Non solo, viene annunciata una mozione per impegnare sindaco e giunta a trovare uno spazio per gli skate a Como. La mozione è un documento che viene sottoposto al voto del consiglio per indirizzare la giunta su un determinato argomento. Questo, ripeto a tre mesi dalla scadenza del mandato”.

E ancora ha dato una spallata: “Dov’erano i due consiglieri nei quattro anni e nove mesi prima? Hanno mai fatto dei tricks o dei flips sulla tavola d’acero? Se volessero provare io li aspetto ne ho una nel mio ufficio difronte all’anagrafe. A voi questa mozione sembra una cosa seria o soltanto una ricerca di visibilità sulle “disgrazie” di qualcun altro?”.

La vicenda poi si è allungata sulla nostra pagina Facebook. Con finale inedito e miracolosamente stemperante che fa sperare in una corsa al voto non velenosa, asfittica e marcatamente partigiana.

Interviene dapprima Ada Mantovani (che a oggi non ha ancora sciolto la riserva su una ricandidatura e sull’ingresso a sostegno di Barbara Minghetti candidata sindaco): “Lo dico seriamente mi spiace che l’Assessore Annoni abbia interpretato la volontà di depositare la mozione come mezzo per acquisire visibilità. L’intento è solo quello di capire se esiste un’area che si possa mettere a disposizione dei giovani per coltivare la passione dello skate. Null’altro. Il consigliere Martinelli si interfaccerà direttamente con l’Assessore per valutare la situazione, solo all’esito del confronto, verranno valutati i successivi passaggi. Auguro buon lavoro a tutti cercando di stemperare questo odioso clima pre-elettorale”.

Risponde l’assessore: “Grazie Ada”.

Chiude Mantovani: “Paolo Annoni, grazie a te e credimi massima collaborazione sul tema”.

Per carità, sono solo commenti social ma sono commenti di amministratori pubblici. Le premesse elettorali, da settimane, fanno sentire aria pesante. Meglio: aria brutta. E si capisce, vista la crisi degli schieramenti tradizionali e un Alessandro Rapinese lanciatissimo e con chances oggettivamente molto interessanti (ne abbiamo parlato qui). Che ogni tanto ci si possa stringer la mano e capirsi, pur da fronti (relativamente) opposti è cosa buona, giusta e pure necessaria. Magari non per ricerca di consenso ma solo di civiltà opportuna, ecco. Serve un po’ di pacificazione, non solo in questa città paesotto.

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