A quasi un anno dalla presentazione del progetto messo a punto da Acinque per la trasformazione dell’area Ticosa di Como in un maxi parcheggio con copertura fotovoltaica – la conferenza stampa si svolse a fine gennaio 2024 – l’iter procede con estrema lentezza.
Un primo stop si è verificato la scorsa primavera quando l’amministrazione comunale si accorse che i soli 10 milioni su 27 totali garantiti da Acinque per l’operazione erano un po’ troppo pochi (ne avevamo parlato qui: Per due terzi paga il pubblico, per 30 anni incassa il privato: i conti del progetto Ticosa). Da lì, la richiesta dell’amministrazione alla società di rivedere la parte economico-finanziaria del progetto della società, finora senza un esito noto.
Ma a tutt’oggi resta ancora senza una soluzione definitiva anche il tema della bonifica della famigerata Cella 3, l’unica porzione ancora contaminata della superficie, su cui pende un dilemma: non bonificarla e “sigillarla” con una sorta di maxi tappo o concludere una volta per tutte la pulizia della zona, con annessi costi e tempi superiori?
Un nodo ineludibile, questo, per arrivare alla realizzazione della maxi area di parcheggio per auto, bus, camper e biciclette per complessivi 958 posteggi oltre a una nuova rotatoria all’incrocio tra via Grandi e Viale Roosevelt e a una copertura di circa 5mila metri quadrati di impianti fotovoltaici (per 1 MW potenza installata).
In attesa che su questi punti venga fatta chiarezza, oggi – per l’Associazione Civitas – l’architetto Ado Franchini è tornato con una riflessione molto critica sulla vicenda Ticosa. La alleghiamo integralmente di seguito.
I cittadini ancora pensanti non possono rassegnarsi a perdere per sempre in questo modo indegno, diseconomico e senza futuro l’ultima area pubblica e strategica della città, dove con un progetto ben fatto è possibile realizzare:
- servizi e attività per giovani e anziani
- area verde in città, con il laghetto già esistente
- spazi per lo sport in città, accessibili a tutti
- una piazza per ospitare eventi e mercatini di ogni genere
- residenze pubbliche per giovani e anziani, con i necessari parcheggi interni multipiano
- spazi per laboratori leggeri per attività innovative, come a ComoNext.
Il compito di una buona Amministrazione comunale è progettare e realizzare (anche con l’intervento dei privati) in un programma temporale ben definito le opere e i servizi utili per i cittadini di ogni età, non “regalare” al business di aziende private le proprie aree strategiche, tanto per togliersi il problema e non parlarne più.
Troppo facile prendere in giro la città con una soluzione così modesta e così populista.